Gin tonic cover
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IL GIN TONIC È UNA COSA SERIA

Storia ed evoluzione del G&T, il drink medicamentoso diventato cult. Con le proposte di Gian Maria Ciardulli

C’è chi avrebbe scommesso sul suo lento declino e chi, al contrario, non ha mai smesso di credere nel fascino discreto e inarrestabile del gin tonic. Conosciuto più semplicemente anche come G&T, è il cocktail per antonomasia che negli anni ha saputo più di tutti – o quasi – entrare nelle abitudini degli amanti del bere miscelato. Non una moda passeggera, ma una consuetudine ormai radicata dietro ai banconi dei bar di tutto il mondo che ha trasformato un drink dalla semplicità disarmante in una sorta di bevanda totem, perfetta da sorseggiare da sola e ancor più godibile se valorizzata dal giusto abbinamento con il cibo.  

LE ORIGINI

Quello che però forse in molti non sanno è che anche il gin tonic, come molti altri cocktail, è nato con finalità medicali, per far fronte alla necessità di curare una malattia. Sulle origini di entrambi gli ingredienti, come spesso accade, le storie si sprecano. Secondo alcuni, la ricetta originale del gin fu messa a punto nel 1650 da un team di medici olandesi dell’Università di Leiden coordinati dal Dr Sylvius e impegnati nella creazione di un rimedio a base di bacche di ginepro che fosse in grado di curare dalla malaria che affliggeva i soldati olandesi impegnati sul fronte orientale delle Indie coloniali.


Il Gin Tonic

Un primo “prototipo” che subì una modifica grazie agli inglesi, alleati degli olandesi nella lotta contro i cattolici. Lotta che legò le due popolazioni facendo conoscere agli anglosassoni il jenever olandese, di cui iniziarono a produrne una personale versione a cui dettero il nome di gin.

Dall’altro lato gli spagnoli, che nello stesso periodo scoprirono tra le usanze degli indigeni quella di usare la corteccia dell’albero cinchona come rimedio contro la febbre. Il popolo spagnolo importò la corteccia in Europa per curare la peste e gli Inglesi scoprirono allora che era utile anche contro la malaria: nasceva così la ricetta primordiale del “tonico” chinino, diffusa nel giro di poco in tutta Europa.

Un altro tassello importante nella storia del gin tonic fu messo nel 1794, quando il chimico tedesco dal nome piuttosto evocativo – un certo Johann Jacob Schweppe – creò la soda come medicina. Una primitiva acqua tonica che venne successivamente aggiunta al dolcificante e anidride carbonica. Da lì al primo gin tonic ante-litteram il passo è stato breve.


Il Gin Tonic

LA GIN-MANIA

Tra le certezze del presente ce ne è una. E cioè che, inaspettatamente o meno, negli ultimi anni il gin ha vissuto una vera e propria età dell’oro, piazzandosi di diritto nell’Olimpo dei distillati più amati di sempre e, di conseguenza, fornendo non solo all’industria del beverage ma anche a molte, moltissime microdistillerie artigianali un assist importante nell’ideazione di gin sempre nuovi (con buona pace dei puristi del distillato), giocati sugli equilibri tra botaniche – spesso con azzardi inaspettati – e sugli abbinamenti con le acque toniche per garantire versioni del G&T versatili e fruibili anche a tutto pasto.

In questo senso anche l’Italia non si è fatta attendere, alimentando la gin-wave con una serie di proposte degne di nota: si pensi al gin Occitan di Bordiga, nato dalla storica ricetta del liquore di ginepro secco di casa Bordiga, o al Gin Piùcinque di Three Spirits. Ma anche al Gin Cotoliamo, creato da Francesco Convertino dell’hotel Hilton di Milano con aggiunta di zafferano per esaltare l’abbinamento con la cucina lombarda. Quindi il Gin Giusto di Distillerie Deta o il Gin Marconi 44 agrumato di Poli 1898, solo per citare alcuni dei nostri ultimi assaggi (a questo link anche qualche altro consiglio di Eugenia Torelli).


Il Gin Tonic

COME SCEGLIERE LA GIUSTA TONICA

La semplicità del gin tonic non deve trarre in inganno. Se da un lato è importante la scelta del gin, lo è altrettanto quella della tonica, a meno che non si appartenga alla più nostalgica ma altrettanto affidabile scuola dell’Acqua Brillante.


Tim Warrilow Fever Tree cover

Tim Warrilow, co-fondatore di Fever Tree: “Vi spiego perché i long drink conquisteranno il mercato. E perché il G&T non morirà mai”


Per rispondere a ogni perplessità è stata proprio Fever-Tree, marchio leader a livello globale nella produzione di acque toniche, a studiare una ruota di abbinamenti per realizzare con facilità il perfetto gin tonic. In generale è importante che l’acqua tonica (anche l’elenco delle italiane è infinito) non sovrasti il sapore del gin ma, al contrario, lo accompagni lungo l’assaggio. Va da sé che un’acqua tonica neutra possa in linea di massima abbinarsi bene a ogni tipo di gin, mentre una tonica più aromatica chiamerà un gin robusto, con una presenza importante di ginepro. In presenza di gin agrumati il consiglio è invece quello preferire una tonica di tipo mediterraneo, in grado di sostenere il sorso con i suoi richiami più erbacei.


La ruota degli abbinamenti realizzata da Fever Tree

IL GIN TONIC SECONDO NOI: 4 RICETTE FIRMATE DA GIAN MARIA CIARDULLI

Tra le caratteristiche che più hanno favorito popolarità del gin tonic c’è senz’altro la sua replicabilità (Andy Warhol docet): per realizzare il G&T perfetto anche a casa i passaggi e le regole sono pochi, ma categorici (qui la nostra guida), come ad esempio utilizzare il tumbler come bicchiere al posto del ballon e – ripetiamolo tutti insieme – abolire d.e.f.i.n.i.t.i.v.a.m.e.n.t.e la cannuccia. In attesa di procurarci gli strumenti del mestiere (ma sappiamo che li avete già) abbiamo chiesto al nostro ambassador Gian Maria Ciardulli qualche spunto per selezionare il giusto gin dallo scaffale, ovviamente con la sua tonica in accompagnamento. E non dimentichiamoci del ghiaccio.

ROSA TONIC

5 cl Soero gin
Top Scortese Pura tonica Bevande Futuriste
3 dash Donna Bitter
Essenza di pompelmo rosa e mandarino
Decorazione: lavanda e buccia di pompelmo
Ghiaccio: chunk ICE ART

Perfect serve/build – Tumbler alto


GIN TONIC DELL’ABBAZIA

5 cl Vallombrosa Dry gin
Top Tonica Acqua Brillante Recoaro
Essenza agrumi mix
Decorazione: lemon peel
Ghiaccio: chunk ICE ART

Perfect serve/build – Tumbler alto


GIN TONIC ALPINO

5 cl Alpestre Gin Alpino
Top J.Gasco Dry Bitter tonic
Decorazione: menta e lemon peel
Ghiaccio: chunk ICE ART

Perfect serve/build – Tumbler alto


TONICO MARINO

5 cl U’Mauru gin
Top Tonica Galvanina
Aria al sale, agrumi e alga spirulina
Ghiaccio: chunk ICE ART

Build – tumbler alto


MR. 0.0°

5 cl Sabatini 0.0
Top Tonica Sanpellegrino
Olio essenziale di limone
Decorazione: lemon peel e salvia
Ghiaccio: chunk ICE ART

Perfect serve/build – tumbler alto

Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione Interculturale Multimediale, ha un passato da speaker radiofonica e “mastica” cibo e vino praticamente da sempre. Appassionata di musica e viaggi, si è avvicinata al mondo degli spiriti in tempi recenti, ma non intende più allontanarsi.

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