Momenti da gin tonic cover
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OGNI MOMENTO È QUELLO GIUSTO PER UN GIN TONIC

Collezione scherzosa di occasioni-tipo in cui bere il drink del momento, nella giornata internazionale del Gin Tonic

Il metodo di preparazione, la tecnica – quella autentica che se-non-fai-così-sei-fuori – il ghiaccio, quanto e quale, la combinazione perfetta tra tonica e gin, la tonica migliore, quella artigianale, il gin che apre una discussione infinita sulle botaniche (tutte tranne il ginepro) e poi viene il garnish, altro motivo di dibattito.

Rilassatevi, non è il tema di questo articolo. In occasione di questa ennesima giornata internazionale preferiamo restare leggeri e lo facciamo condividendo con voi i nostri momenti da G&T. Una collezione imperfetta, da prendere come spunto e soprattutto con ironia, da leggere e basta o anche da scrollare svogliatamente sbirciando solo i titoli (speriamo di no). Magari vi ritroverete in alcune di queste situazioni o magari, d’ora in poi, vi verrà voglia di un Gin Tonic in momenti in cui non avreste mai immaginato di desiderarne uno e saprete anche come affrontarli.


Il G&T al bar

Aperitivo – «Per me un Gin Tonic, grazie»

Ormai la porta dell’ufficio l’avete chiusa e questa giornata intricata che manco gli auricolari quando li togliete dalla tasca ve la siete lasciata alle spalle. Non ci sono scuse, per sciacquarsi via il caos dalla testa ci vuole un Gin Tonic. Un paio di amici sono già al bar che vi aspettano, si può ordinare, tanto il più stacanovista vi raggiunge. «Per me un Gin Tonic, grazie». Non c’è niente da fare, qualcuno che salta su e vi chiede «ma come, prima di cena?!» lo trovate sempre. Pazienza, tanto il seguito della storia lo conoscete e attaccate con la solita spiegazione sul basso grado alcolico del drink, sul fatto che quello del G&T da sballo sia uno stereotipo anni ’90 (mannaggia sti anni ’90 che stanno alla mixology come la criptonite sta a Superman), sul bicchiere pieno di ghiaccio e via andare. Quando avrete finito forse sarà il momento di andare a cena, ma magari avrete aggiunto un nuovo seguace a sostegno della vostra causa.

Un consiglio: in un momento così non cercate di apparire eccessivamente ortodossi, che dovete far scoprire qualcosa di nuovo, mica radicalizzare qualcuno (in questo periodo proprio non ce n’è bisogno). Del resto, la macedonia che potreste trovare a farvi da garnish, sarà comunque più salutare delle patatine che state pescando dalla ciotola comune sul bancone.


il G&T al ristorante

Al ristorante – Gin Tonic fai da te

Presente quel momento in cui vi sedete, vi porgono la carta dei vini, ma non c’è niente che vi convinca? Oppure, più semplicemente, non avete proprio voglia di mettervi a scegliere, valutare che vino stia meglio con i piatti che vorreste ordinare, paragonare le etichette, chiedere al sommelier o al cameriere cos’è quel vino dal nome lunghissimo che non avete mai visto, magari sceglierlo, per scoprire che non c’incastra un accidente con i piatti che avete individuato nel menu e ricominciare tutto da capo. «No, stasera la facciamo facile, Gin Tonic!». Magari, se avete scelto una bella trattoria verace, prima di chiedere trovate una scusa per passare a verificare la presenza di gin dietro al bancone. Un passaggio in bagno può essere un’idea. A meno che non vi troviate in un locale un po’ più pop, le etichette – se ce ne sono – saranno al massimo un paio quindi la fase della scelta sarà semplice. Un po’ più complesso sarà invece spiegare al cameriere che nel bicchiere che vi ha portato c’è una quantità di gin sufficiente a soddisfare una quindicina di ufficiali in libera uscita dell’esercito britannico. Il miglior rimedio possibile è: chiedere con gentilezza un cestello pieno di ghiaccio, una bottiglia di tonica e altri tre bicchieri, vuoti. Così, dal vostro bicchiere, di Gin Tonic ce ne fate quattro e al ristorante fate pure risparmiare distillato. Da una storia vera.


Il G&T digestivo

Dopo cena – Il Gin Tonic digestivo

Per cominciare un bel piatto di lasagne alla bolognese, poi maialino arrosto e un’abbondante e saporita porzione di peperonata come contorno, che le verdure fanno bene. E il dolce? Si sa, il dessert è appannaggio di uno stomaco secondario, in cui uno spazio si trova sempre. Non c’è tanto da stupirsi se dopo un tale banchetto avvertite un certo senso di pienezza eh, ma stasera ne avevate proprio voglia.

Non ci risulta che il G&T sia storicamente conosciuto come rimedio digestivo, ma noi ci abbiamo provato diverse volte e un aiuto l’ha sempre dato. Quindi, finché qualcuno più esperto non ci sgrida, la ricetta la conoscete: bicchiere, ghiaccio fino all’orlo… Come dite? Meglio un amaro? Sapete quanto amiamo gli amari, ma oggi è la giornata internazionale del Gin Tonic. Ah, le erbe digestive? Siete proprio sicuri che al giorno d’oggi i gin ne abbiano di meno? 


Il G&T con pop-corn e serie tv

A casa – Gin Tonic, pop corn e serie tv

Sarà stato il lockdown o forse questo proliferare incontrollato di etichette di gin (forse è stato il lockdown), fatto sta che il G&T è diventato più comfort drink della cioccolata calda. Dopo cena – non importa quanto freddo ci sia fuori – quel bicchiere leggero e disinvolto, con quel pizzico di brio e il profumo del ginepro (o di qualunque altra cosa possiate immaginare sulla faccia della Terra), vi fa sentire in pace con il mondo.

Allora, per prima cosa preparate il computer con la nuova puntata della vostra serie tv preferita. Deve mancare soltanto un clic sul tasto play, vorrete mica che il ghiaccio del vostro G&T inizi a sciogliersi mentre effettuate questi delicati passaggi? Poi bicchiere, ghiaccio fino all’orlo, 40 ml del gin che preferite e tonica. Scegliete pure il bicchiere che vi pare, tanto non vi vede nessuno, e anche di tonica potete scegliere quella che volete. Resta un segreto tra voi e la cassiera del supermercato. Spoiler: l’abbinamento coi pop-corn è consentito. Buona visione.


Il G&T a casa di amici

A casa di amici – «Al G&T ci penso io»

Vi sarà capitato, soprattutto se siete degli irriducibili del Gin Tonic, di essere invitati a cena a casa di amici e di proporre la vostra bevuta preferita. Ai fornelli i padroni di casa non hanno rivali in tutta la provincia, ma in fatto di liquidi avvertite qualche carenza. Prima di ritrovarvi di fronte a un rosso qualunque, recuperato tra gli scaffali del supermercato – tanto sapete già che pensare di contribuire con un dolce vi procurerebbe un’irrimediabile disfatta – vi offrite di provvedere voi al bere: «Ci pensiamo noi, Gin & Tonic».

È fatta. Sullo scaffale avete una bottiglia di quel gin che vi ha conquistati dopo un assaggio casuale in un cocktail bar di Milano. Pensate alla tonica, solo ingredienti naturali, ci farete un figurone, siete già sulla porta.

Ecco, dato che capita spesso, vi mettiamo in guardia. Chi non è abituato a bere G&T a casa, o non ha del ghiaccio o – questo è pure peggio – non ne ha abbastanza. Quindi ricordatevi di inserirlo nella lista degli ingredienti, prima di uscire da quella porta. Non sarà mai figo come quello di quel cocktail bar a Milano, ma serve.

Radici toscane tra Mugello e Chianti, adottata in Veneto tra ombre e bacari. Ha il naso sul vino da quando lo ha tolto dai libri (forse le cose si sono anche un po’ intrecciate…) e un passato tra voli intercontinentali, valigiate di bottiglie, Paesi asiatici e degustazioni. Diplomata Ais, approda alla comunicazione come ufficio stampa e poi nella redazione di VinoNews24.it. Viaggia, assaggia, scrive, ascolta molto e parla quando serve (svariate lingue).

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