Manifatture Sigaro Toscano cover

MANIFATTURE SIGARO TOSCANO TORNA A PARLARE ITALIANO

Luca Cordero di Montezemolo a capo della cordata di imprenditori che ha rilevato Sigaro Toscano dal fondo americano Apollo Delos

È in tema annunciare “fumata bianca” al termine di un travagliato e complicato cambio di guardia, ancor di più se questo avviene in seno a MST, ovvero Manifatture Sigaro Toscano. Gli oltre duecento anni di storia meritano certamente attenzione, titoli importanti e prestigiosi tributi: “Il Sigaro Toscano Torna a Parlare esclusivamente Italiano”, scrive il Corriere della Sera. 

Passa a Montezemolo e soci il controllo del sigaro Toscano. Il Fondo Usa Apollo Delos che aveva rilevato pochi giorni prima dal fallimento Seci la maggioranza di Manifatture Sigaro Toscano (MST) ha infatti ceduto oggi alla società Leaf BidCo, costituita dai soci di minoranza di MST, Montezemolo, Gnudi, Regina e Valli, il 50,01% della stessa. Per far fronte all’acquisizione, Leaf BidCo ha sottoscritto un contratto di finanziamento con cinque banche (Mps, Bpm, Bper, Db e Cassa di Ravenna) per un totale di circa 108 mln, che serviranno, in parte, per l’acquisto delle quote e in parte per la rinegoziazione dell’attuale debito.

L’operazione è stata seguita da Ernst&Young e dallo Studio Legale Chiomenti. Il Cda di Manifatture Sigaro Toscano, riunitosi oggi, sotto la presidenza di Luca di Montezemolo, ha nominato, in seguito alle dimissioni dei tre Consiglieri indicati dal Tribunale di Bologna, tre nuovi membri: Marco Nuzzo, Matteo Tamburini e Francesco Valli”. Così la nota diffusa dall’ufficio stampa di MST


La lavorazione del sigaro in MST
La lavorazione del sigaro in MST

MST, RITORNO ALLE ORIGINI

Una vera e propria muraglia del fatto in Italia, che con il passaggio alla nuova società costituita da Luca Cordero di Montezemolo e soci, torna definitivamente e completamente nella sua terra di origine e d’elezione, dopo il breve stazionamento americano nelle maglie del fondo Apollo Delos.

L’operazione si è conclusa lo scorso 4 dicembre con il passaggio del 50,01% delle azioni dal fondo americano a Leaf BidCo, questo il nome della società che gestirà MST, che appunto garantisce a Montezemolo, Gnudi, Regina e Valli, già soci di minoranza di Manifatture Sigaro Toscano, la maggioranza assoluta e quindi il controllo dell’azienda italiana. 


La preparazione delle foglie di tabacco
La preparazione delle foglie di tabacco

Per far fronte all’acquisizione, Leaf BidCo ha sottoscritto un contratto di finanziamento con cinque istituti bancari per un totale di circa 108 milioni di euro che serviranno in parte per l’acquisto delle azioni e in seconda istanza per la rinegoziazione dell’attuale debito, che ammonta ad una cifra inferiore ai 41 milioni di euro ereditati e che potrà essere ora estinto in maniera progressiva e in un tempo stimabile fino ad un massimo di sette anni.

MST, IL PROSSIMO PIANO INDUSTRIALE

Circa il prossimo piano industriale al momento è trapelato lo stretto necessario, certo che per Montezemolo e soci non è una sfida finanziaria, quanto meno non solo – si apprende dal Corriere della Sera -, ma una vera e propria missione in cui credere. La parola d’ordine dell’ex presidente di Ferrari – e non solo -, che vuole essere molto presente alla guida della società, è una sola: ulteriore crescita, puntando sul prodotto e riprendendo quella espansione sui mercati esteri che era stata avviata in passato. 


Lo stabilimento di Lucca con impianto fotovoltaico
Lo stabilimento di Lucca con impianto fotovoltaico

Difficile dare torto al manager bolognese, Manifatture Sigaro Toscano, anche negli anni più difficili della crisi dell’ex impero Maccaferri non ha mai smesso di essere competitiva sul mercato. Nonostante il commissariamento della casa madre, infatti, ha chiuso l’anno 2022 con un fatturato di 123 milioni di euro, una crescita del 5% sull’anno precedente e un utile netto di 17,2 milioni di euro. Con 232 milioni di sigari e una esportazione diffusa in oltre quaranta Paesi del mondo, MST copre il 25% della vendita complessiva di settore.


La produzione di MST
La produzione di MST

La notizia, la sostanza della stessa, è una bella boccata di speranza e ottimismo, non solo per gli appassionati del sigaro Toscano, ma anche e soprattutto per i quattrocento dipendenti dell’azienda che a oggi copre in Italia il 92% della quota di mercato.  Con due stabilimenti, Lucca e Cava de’ Tirreni, e un centro di ricevimento, perizia e sviluppo collocato da centoventi anni a Foiano, MST è certamente l’antologia della produzione del sigaro, non solo per il Paese. Lo “stortignaccolo” torna in mani italiane. 

Sardo per nascita, italiano per convinzione, battitore libero per natura. Giornalista e gastronomo, autore, ghost writer, avvocato mancato (per fortuna!) e cuoco mancato (ma c’è sempre tempo!). Vivo e “divoro” il mondo per passione prima che per professione. Quattro i punti deboli: le donne che bevono whisky, i cani, la Mamma e i “Paccheri alla Vittorio”. Poche cose mi irritano come “Gioco di consistenze”, rivisitazione, texture e splendida cornice! Un sogno nel cassetto: vedere “enogastronomia ” quale materia di studio nella scuola dell’obbligo… chissà, magari un giorno!

Potrebbero interessarti