Obicà Mozzarella Bar cover
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Obicà Mozzarella Bar, due decadi di successi

Il format made in Italy di Obicà è diventato un marchio di riferimento nel mondo della enogastronomia italiana. E fa festa con una super mozzarella e un’inedita cocktail list

Quando, nel 1983, Toto Cutugno presentò a Sanremo la canzone con i celebri versi “Io sono un italiano, un italiano vero”, molti lo presero in giro, persino Adriano Celentano si rifiutò di cantare quel brano un po’ bacchettone. La società italiana allora era edonista ed esterofila.

Uniche vetrine  del made in Italy nel mondo erano i motori, il design e l’alta moda, che stava prendendo piede ovunque. Negli ultimi venti, venticinque anni, invece, l’Italia è percepita (e si percepisce) come il Paese “più esclusivo” del mondo. E la cucina italiana è a un passo dal diventare Patrimonio Unesco. Obicà Mozzarella Bar è a suo modo ambasciatore delle eccellenze gastronomiche nostrane. 

«Obicà nasce nel 2004 da un’idea di Silvio Ursini, manager di Bulgari dopo un viaggio in Giappone. Qui come molti è affascinato dai sushi bar…», ci ricorda Davide Di Lorenzo, Ceo di Obicà, che aggiunge: «E il pensiero va subito al mondo delle eccellenze italiane, in primis il cibo…».


Element Ba cover
ELEMENT BA, IL COCKTAIL BAR CHE GUARDA A ORIENTE

di Redazione



Replicare quindi, ma senza imitare, sembra l’idea di fondo.

«Esatto. Il primo format è un Mozzarella Bar con soli cibi freddi, a cominciare dalla Mozzarella di Bufala Campana DOP. I primi locali, si parte da Roma, non ano neppure strutturati per cucinare piatti caldi, tanto che la nostra prima pizza l’abbiamo lanciata solo nel 2012».


Un tempo lungo comunque.

«Sì, ma un tempo trascorso in parte a studiare il prodotto, perché non tradisse la nostra filosofia di fondo che è quella di una cucina d’ingredienti, ma non esclusivamente campana, quella di Obicà è da sempre una cucina italiana, che copre quasi l’intera Penisola, dal Nord al Sud, compresi i vini».

Come si espande Obicà, che oggi vanta un fatturato di oltre 500 milioni di euro, 24 ristoranti (anche se alcuni in franchising), 500 dipendenti e centinaia di conferitori. «Nel 2008 siamo già a New York. E da lì parte una forte espansione internazionale. Naturalmente il Giappone, ma anche il Portogallo e la Turchia. Ma ogni nuova apertura avviene dopo uno studio attento, che riguarda location di prestigio, logistica e la possibilità di avere sempre prodotti freschi, come la mozzarella che all’estero viene spedita tre volte a settimana».


La proposta di Obicà
La proposta di Obicà


Prossime aperture?

«La Francia, ma non subito a Parigi. Apriremo a Giverny, il villaggio dove si trova la casa di Claude Monet. Quindi guardiamo alla Penisola arabica».

Un’ultima domanda: la carta vini.

«È esclusivamente italiana, ovunque».

Oggi Obicà celebra due decenni di attività con un piatto golosissimo e una nuova italianissima cocktail list che ci siamo fatti raccontare dal beverage specialist del gruppo Luca Scrimenti.

Il piatto servito in questi mesi è difficile da scordare e vale un pellegrinaggio in uno di tanti locali del gruppo. Ha un nome lungo che è tutto un programma: Figliata di Latte di latte di Bufala con all’interno bocconcini di Mozzarella di Bufala Campana DOP.


Figliata di Latte di latte di Bufala con bocconcini di Mozzarella di Bufala Campana DOP.
Figliata di Latte di latte di Bufala con bocconcini di Mozzarella di Bufala Campana DOP.

Breve viaggio in Italia per cocktail.

«Per i primi vent’anni di Obicà ho concepito una drink list che descrivesse il nostro percorso». Dice Luca Scrimenti, «Così ho preso spunto dal nostro credo: italianità. E anche nella liquoristica l’Italia è il Pase leader. Ma proprio a causa della ricchezza di questo mondo, all’inizio mi sono trovato in difficoltà».

Un bel casino…

«Sì, ma anche qui mi è venuta in aiuto la nostra storia. Il radicamento di Obicà in diverse città e regioni, a partire da Roma. Pr ogni regione ho scelto quindi un ingrediente specifico o un cocktail come per Firenze, il twist del Negroni mediceo che stai bevendo. Nel quale ho anche voluto omaggiare la tradizione dei caffè fiorentini. Pertanto il drink prevede anche un liquor al caffè»

Anche il cocktail dedicato al capoluogo lombardo non può essere più milanese di così.

«Esatto. Ho qui utilizzato un classico come il Campari, ammorbidito con un cordiale home made a base di zenzero e mango. Questo perché Milano è stata sempre una città cosmopolita, dove c’è una forte presenza sia asiatica sia sudamericana. Un omaggio insomma ai nostri ospiti, vivacizzato dal Cinzano Prosecco DOC».


Il cocktail di Obicà dedicato a Milano
Il cocktail di Obicà dedicato a Milano

Torino…

«Torino uguale Vermouth. Pertanto sono partito da un prodotto del calibro del Vermouth Bianco Del Professore, cui ho aggiunto un cordiale al ribes e lampone, Chartreuse Verte e la Tonica Superfine di Tassoni».

Ci spostiamo in Sardegna.

«Qui mi sono ispirato al Cosmopolitan. Ma è ovvio che nel drink battezzato Cagliari, non potesse mancare il liquore di mirto. Ma la spalla alcolica è il Gin Superfine al cedro Tassoni, con aggiunta di succo di lime e zucchero».

Mi concedi due preferenze? Firenze (Negroni) e Palermo.

«Certo. Palermo è un drink molto rappresentativo di Obicà.  La base è un Passito di Pantelleria DOC della Cantina Abraxas, vivacizzato con una gassosa.  Completiamo il long drink con una Tintura di limone che prepariamo in casa»


Il cocktail di Obicà in omaggio alla Capitale
Il cocktail di Obicà in omaggio alla capitale

Ma abbiamo dimenticato la capitale!

«Roma! Quest’ultimo è una rivisitazione dell’Espresso Martini. Vi abbiamo messo della Sambuca, ingrediente usato dagli antichi romani in aggiunta al vino che veniva infuso con miele e anice stellato. A questo abbiamo aggiunto una parte di vodka, Espresso dolcificato e liquore al caffè»

Come riassumi questo viaggio in Italia per drink?

«Direi che rappresenta una “Miscelazione gentile”, che va incontro al gusto e alle esigenze del consumatore di oggi, che va al bar più spesso, ma per questo chiede drink con un volume alcolico più moderato».

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