Compagnia dei Caraibi: lunedì nero in borsa

Situazione critica della controllata tedesca Elephant Gin e chiusura (nel 2025) del contratto di esclusiva con Brown-Forman mettono la società sotto i riflettori

Compagnia dei Caraibi osservata speciale dopo che ValueTrack ha sospeso stime e fair value sulla società quotata su Euronext Growth Milan. Un provvedimento significativo che cade come una tegola sul gruppo specializzato nell’importazione e distribuzione di distillati, vini e soft drink di fascia premium, che a inizio mese ha ufficializzato le criticità che sta attraversando la controllata tedesca Elephant Gin, con conseguenti perdite consistenti sui listini.

Il CdA di Compagnia dei Caraibi ha infatti annunciato che “il management di Elephant Gin probabilmente procederà a presentare un’istanza di insolvenza presso il tribunale fallimentare tedesco competente”. Un passaggio che apre la strada a un piano di ristrutturazione che dovrebbe portare il management della controllata a presentare un piano di liquidità che evidenzi l’adeguatezza delle risorse finanziarie per i successivi ventiquattro mesi.

Le notizie provenienti dalla Germania sarebbero – secondo la ricostruzione di Repubblica e La Stampa – alla base della caduta in Borsa (-25,5% nella sola giornata di lunedì 4 marzo) e della decisione sospensiva di ValueTrack, assieme all’annuncio dell’estensione del contratto con Brown-Forman (primo fornitore di CdC per la distribuzione esclusiva di Gin Mare, Diplomático Rum e Fords Gin) solo fino al 30 aprile 2025, senza opzione di rinnovo ulteriore. Un annuncio che gli analisti hanno definito “una pessima notizia”, poiché Gin Mare e Diplomatico Rum sono due dei primi tre marchi in termini di contributo ai ricavi della società.



Se la prospettiva commerciale potrebbe creare tensioni sul medio termine, preoccupa invece il fronte finanziario in nord Europa. Compagnia dei Caraibi attualmente possiede infatti il 51,57% del capitale di Elephant Gin, ha pagato circa 8 milioni di euro e consolida i dati finanziari di Elephant Gin a partire da luglio 2023. La restante quota del 48,4% sarà acquisita nel 2024 con un investimento totale per il 100% pari a circa 15,6 milioni di euro. “Temiamo che si debba procedere alla cancellazione dell’intera partecipazione e che venga avviata un’azione legale per negoziare un prezzo più basso per la minoranza del 48,4% o la risoluzione dell’operazione”, viene ipotizzato nell’analisi riportata da La Stampa.

Ricordando inoltre che l’indebitamento netto di Compagnia dei Caraibi a fine 2023 era compreso tra 11,9 e 12,4 milioni di euro, vicino al 90% del patrimonio netto, con Ebitda previsto negativo, ValueTrack evidenzia come “a nostro avviso, la probabilità di un’emissione di diritti diluitivi è sostanzialmente aumentata”.

Non ci sono ancora commenti di CdC sulla sospensione, ma nell’annunciare la chiusura del contratto con Brown-Forman nel 2025 il CEO Edelberto Baracco dichiarava: “Siamo consapevoli del momento particolarmente sfidante per la Società: guardiamo ai prossimi mesi di gestione con concretezza e determinazione. I nuovi scenari che andranno a delinearsi ci impongono, più che mai, di mettere in campo l’expertise consolidata della Società nel segmento spirits. Quello che ha sempre caratterizzato l’approccio al mercato di Compagnia dei Caraibi è infatti la capacità di consolidare un portfolio in grado di interpretare e anticipare le tendenze nel segmento spirits, contribuendo a creare nuove forme e occasioni di consumo”. Aggiungendo che “con l’ingresso di nuovi brand (in fascia premium e super-premium, ndr) puntiamo a sostenere il business con un’offerta sempre più allineata alle richieste del mercato”.

Dopo qualche divagazione tra Nietzsche e Wittgenstein, è tornato a Epicuro. E così scrive di vino, sapori e spirits, di viaggi, di teatro e danza. Veneziano, fa base a Praga. Ama il whisky scozzese e le Dolomiti.

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