Valle d'Itria cover

A SPASSO PER LA VALLE D’ITRIA TRA STORIA, NATURA E SAPORI

In Puglia una meta ambìta da chi è in cerca di luoghi dove nutrire il corpo e anche la mente

Un fenomeno nel fenomeno, dal punto di vista turistico. Se da anni infatti la Puglia è divenuta meta delle vacanze estive (e non solo) di italiani e stranieri, la Valle d’Itria da un po’ di tempo è al centro delle attenzioni di differenti tipologie di turisti, alla ricerca di luoghi nei quali poter vivere a stretto contatto con la natura, scoprendo siti di rilevanza storica e archeologica e, naturalmente, gustando piatti della tradizione gastronomica regionale. Un’area, che unisce le province di Bari, Brindisi e Taranto, nota per la particolare collocazione geografica, con l’altitudine che ne caratterizza il clima, l’originale struttura delle abitazioni con i tipici Trulli, e l’interessante proposta di ingredienti e sapori unici nel loro genere. Un territorio identificabile anche quale zona di produzione del più famoso tra i prodotti artigianali, il rinomato Capocollo di Martina Franca, che è possibile lavorare nelle aree di Cisternino, Locorotondo e Martina Franca per l’appunto. Ed è proprio attraverso questi tre centri che si svolge il nostro itinerario alla scoperta delle peculiarità storiche, naturalistiche ed enogastronomiche della Valle d’Itria.


I tipici trulli pugliesi

Cisternino, le bombette ed i Giardini di Pomona

Cisternino sorge su una collina verdeggiante situata all’interno della Valle, e può fregiarsi della bellezza dei Trulli e del centro storico inserito tra i Borghi più belli d’Italia. Piccole stradine, archi e case imbiancate richiamano le atmosfere di alcuni paesi del Mediterraneo e conferiscono fascino a mistero al dedalo di strade che formano il cuore del paese, percorribile solo a piedi. A poca distanza dal nucleo urbano, nel quale visitare la Piazza dell’Orologio e la Torre Normanno-Sveva, è possibile visitare il Conservatorio botanico I giardini di Pomona, luogo nel quale la biodiversità gemma nelle mille e più varietà di piante da frutto antiche provenienti da tutto il mondo, molte delle quali salvate dall’estinzione. Un luogo dallo straordinario fascino dove poter ammirare la collezione di specie ‘Ficus carica’: 600 tra fichi afgani, bosniaci, francesi, portoghesi, albanesi, israeliani e naturalmente italiani e pugliesi che stanno in pacifica convivenza fra loro: si tratta della collezione fra le più importanti d’Europa e del bacino del Mediterraneo, per qualità e varietà. Negli anni Cisternino ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista dal punto di vista gastronomico grazie alla ‘carne al fornello’ (cottura su uno spiedo posto in verticale), ma sono tanti anche gli indirizzi utili per chi volesse bere bene. Tra questi merita una menzione il Pharmacy Bar di Nicola Guarini, piccolo locale situato all’inizio del Ponte della Madonnina, che da pochi anni ha ideato, prodotto e commercializzato il Pharmacy Gin, realizzato con la Carota di Polignano, un vero inno al territorio.


Le diverse varietà di fichi presenti nei Giardini di Pomona

Il ‘Lungomare’ di Locorotondo

Percorrendo pochi chilometri in macchina da Cisternino si giunge a Locorotondo, centro sviluppatosi su una collina a poco più di 400 metri sul livello del mare, altra cittadina tra i Borghi più belli d’Italia, dalla forma circolare e caratterizzata dal bianco abbagliante delle sue case. Anche in questa zona è possibile ammirare nelle campagne i Trulli, ma a Locorotondo le abitazioni tipiche sono le Cummerse, con il loro tetto spiovente dalla forma aguzza. Passeggiando tra le stradine del bellissimo borgo è possibile ammirare balconi fioriti, inserti che richiamano il Barocco, case bianche e le tante chiese, tra cui la Chiesa Madre di San Giorgio Martire, la Chiesa della Madonna della Greca, risalente al 1400 circa, e la Chiesa di San Nicola di Bari del 1582, le ultime due precedentemente di rito greco-ortodosso. Da non perdere naturalmente il belvedere sulla Valle d’Itria, via Nardelli, qui chiamato “lungomare”, che si affaccia sul verde dei vigneti, sui muretti a secco, antiche masserie e trulli nelle contrade. Tra locali e trattorie del centro la proposta più interessante è quella del Mandragora Bistrot – Pozioni e Porzioni, dove gustare i piatti della cucina e soprattutto scoprire i tanti cocktail presenti in carta, tra cui quello che prende il nome del locale, preparato con Gin Roku, vermouth rosso, amaro e tonica.


Vista su Locorotondo

Martina Franca e il Palazzo Ducale

Per dimensioni e densità abitativa Martina Franca può essere considerata la piccola ‘metropoli’ della Valle d’Itria. Qui, a differenza dei Borghi degli altri due centri, prevale il barocco e lo si nota tra i palazzi signorili e le chiese del centro, a partire dal maestoso Palazzo Ducale, costruito dal 1668 al 1780, nel quale è possibile ammirare alcune sale completamente affrescate, e con la settecentesca Basilica di San Martino. Intitolata a Martino di Tours, la basilica è stata edificata dal 1747 al 1785, su una precedente chiesa romanica.


Il Palazzo Ducale di Martina Franca

A breve distanza dal centro abitato si trova il Bosco delle Pianelle, un’area protetta riserva naturale di 1200 ettari, di cui la metà di proprietà pubblica, la cui peculiarità è rappresentata dalla presenza di strutture tipiche che testimoniano la presenza storica dell’uomo in questo posto, così come anche gli antichi rifugi e nascondigli per briganti, che nel bosco trovavano riparo dall’esercito. Nella scena gastronomica martinese da circa due anni è emerso il nuovo progetto dei ragazzi del Quanto Basta di Lecce: si chiama Sale, ed è un Drink Bar con un ricco menu di cocktail, aperitivi, vini, birre e distillati, il tutto contraddistinto dalla creatività del team che ha portato al successo il locale salentino.

Classe 1975, napoletano di nascita, romano d’adozione. Laureato in statistica, giornalista e critico enogastronomico, collabora con varie testate nazionali (Forbes, Cook_inc., Italia Squisita, Gruppo Food) e con alcune guide di riferimento (L’Espresso). Appassionato di cucina, non disdegna metter le mani in pasta anche se preferisce assaggiare pizze e dessert. Sulla sua tavola non manca mai il vino ma se si sposta sul divano il calice lascia il posto ad un cocktail.

Potrebbero interessarti