Castel del Monte
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SUGGESTIONI DI PUGLIA AI PIEDI DI CASTEL DEL MONTE

Viaggio gastronomico alla scoperta degli indirizzi più interessanti dove lasciarsi sorprendere dal connubio tra buon cibo e distillati

Sarà la sua affascinante storia, saranno gli scenari così diversi tra loro come il mare blu e la collina selvaggia, saranno le tradizioni buone da mangiare, ma la Puglia è e resta tra le mete più interessanti da vivere senza tempo.

Al netto di viaggi blasonati fatti dagli influencer alla ricerca delle social opportunity più svariate, la regione col passare degli anni ha saputo prendersi il suo spazio nell’Olimpo delle destinazioni “da non perdere”. Qui, dove i ritmi rallentano quando il sole scotta, si vive un’epoca felice per i piaceri della tavola e del buon vivere. Fermarsi a respirare davanti alla sconfinata Murgia, significa riconciliarsi con un mondo che può sembrare sfuggirci di mano. Lo sapeva bene il Puer Apuliae – noto ai più come Federico II – che ha segnato la regione, amandola come la sua terra d’origine.

A dimostrarlo sono i castelli che scandiscono il suo percorso da Lucera a Brindisi, Castel del Monte compreso. Ecco, vogliamo raccontare di cosa succede proprio ai piedi di questo maestoso e misterioso castello. Con un po’ di destrezza e il fiuto che non manca, andiamo alla scoperta di una ristorazione eccellente e attenta dal piatto al calice, passando per il tumbler. La Puglia che non ti aspetti è quella che va oltre il solito “stile balneare”. Garantisce chi vi scrive.

A Bari ci lasci U’ Kor

A Bari, almeno una volta nella vita ci si deve capitare e non solo per mangiare i classici “taratuffi” e affini, che quelli bravi chiamano crudo di mare. Tra la storia che la città esprime, dal lungomare murattiano ispiratore di lunghe passeggiate all day long fino al labirinto del centro storico – Castello Svevo compreso – tutto sembra profumare di orecchiette messe al sole ad essiccare e di sughi in cui tuffarle, ma c’è di più. Protetti dal San Nicola, andiamo verso particolari che rendono la Bari del cuore un luogo accogliente, quello in cui possono convivere una cucina così integralista come quella locale e la cucina coreana. Un patto che Hannetta Lee ha suggellato con il suo U’Kor (via Roberto da Bari, 130). Il formato sdogana la cucina coreana da semplice diversivo a parte integrante della proposta culinaria barese. Tra Makegolli da abbinare al pancake salato al Kimchi, si fanno strada le proposte da bere firmate Hannetta. Dalla drink list che mette insieme distillati coreani e liquori tropicali che rendono la vita scoppiettante, proprio come il “Life is like a dynamite” U Kor resta l’unico posto in città in cui bersi un Soju come si deve, oppure un masil-ju che profuma di prugna.


La proposta di U Kor
La proposta di U’Kor


Una congrega a pochi passi dalla città

Fare serata fuori dal centro di Bari è una tendenza che sta prendendo sempre più piede e senza paura, seguiamo questa tendenza. Allontaniamoci pochi chilometri dalle solite cicchetterie per arrivare in un luogo in cui si respira un’aria quasi losca, allo stesso tempo intrigante. Per tutti i Lupin della mixology, La Congrega (via X Marzo, 24) è il posto da appuntare subito. Siamo a Modugno ed è qui che tutti i grandi furti della storia si trasformano in drink incredibilmente artistici. Al bancone c’è Davide Pertino e Nicola Ruggiero, braccio e mente di questa congrega alcolica in cui tutti sono i benvenuti. Tra sciroppi homemade e distillati italiani e non quasi introvabili – da bere lisci certo – i due hanno creato una drink list divertente da consultare e anche un po’ culturale, il che non guasta mai. Una selezione di drink a tema grandi furti storici, alcuni non ancora risolti. Tra i must have del locale che raccontano la Puglia da bere c’è il San Nicola, cockatil preparato con alcolato di rape, soluzione salina, acido citrico, zucchero e tonica. Più pugliese, ops barese, di così non si può.


La Congrega
La Congrega


Dall’orto alla tavola all’ombra di Castel del Monte

Una vacanza in Puglia che si rispetti vuole la sua parte agreste. Basta lasciare per qualche chilometro la costa per conoscere un’altra faccia della terra federiciana fatta di ulivi secolari e di cicale sempre all’opera. Arriviamo a Montegrosso, piccolo borgo antico a pochi chilometri da Andria. A dominare quest’oasi in cui si respira pace è Antichi Sapori (piazza Sant’Isidoro, 10), il ristorante dove Pietro Zito, da sempre, ha saputo costruire la sua concezione di cucina lenta, ben prima che questo diventasse una tendenza. Tra i precursori della cucina vegetale made in Puglia – quando non era ancora mainstream – ancora oggi porta avanti una proposta che mantiene la barra dritta sulla filosofia dell’orto in tavola. Dall’antipasto al dolce in cui si racconta la dedizione alla terra e al rispetto della natura. Ogni ingrediente del menu di Antichi Sapori è a metro zero, soprattutto ciò che viene dall’orto, posizionato fuori dal ristorante e curato personalmente dalla famiglia Zito. Ad accompagnarci in questo viaggio gastronomico genuino ci sono i vini di casa, cioè dell’areale del Castel del Monte. Una selezione di Nero di Troia, Bombino bianco o nero, vanno a sigillare un pranzo che profuma di Puglia contadina in ogni dettaglio.


Pietro Zito
Pietro Zito


Una storia di famiglia a Trani

Nella Puglia dei castelli federiciani non può mancare una sosta a Trani. Qui dove il mare viene dominato dal Castello Svevo e la Cattedrale più suggestiva di Puglia, la storia non manca, quella che si respira dai vicoli che raccontano un intreccio di culture antiche. Per coronare l’itinerario della “perla dell’Adriatico” ci vuole una location d’eccezione, magari stellata. Felice, Riccardo e Roberto Sgrarra, ci aspettano da Casa Sgarra (lungomare Cristoforo Colombo, 114), un’avventura stellata che saprà raccontare la cucina tipica di casa, però reinterpretata e raccontata in maniera magistrale. Da provare assolutamente è il pane e olio, il piatto bandiera studiato da chef Felice Sgarra. Si tratta di una spuma di pane da mischiare con del buon olio evo, piccante quanto basta. Una coccola gastronomica da unire ai calici a cura di Riccardo Sgarra. Sarà lui a portarci in giro per il mondo tra bollicine e strepitosi vintage ben conservati in cantina. E per il dopo cena non facciamoci mancare la selezione di distillati che accontentano chi è alla ricerca di bitter strong e chi, invece, vuole lasciarsi andare con dolcezza. Anche in questo caso la parola d’ordine è “ricerca” la chiave di questo successo chiamato viaggio di famiglia e non solo cena.


Il "pane e olio" di Casa Sgarra
Il “pane e olio” di Casa Sgarra


Borghi marinari e gin tonic

Se siamo alla ricerca di un vero borgo marinaro, Bisceglie è la giusta destinazione. Basta una passeggiata sul porto per scoprire la sua bellezza fatta di cose semplici, come piccoli pescherecci pronti a salpare e tramonti incredibili. A fare compagnia ci deve essere il giusto drink, quello adatto per la golden hour. A venire in soccorso c’è Botanicals & Co2 (via la Spiaggia, 26). La selezione di Gianni Dell’Olio, tra le istituzioni del bartending regionale, è fatta per stupire e per conquistare anche gli scettici del drink. Botanicals non è solo un luogo in cui rilassarsi, ma uno stato d’animo degno delle migliori pigre serate estive. A dare una scossa a questa tranquillità ci sono appuntamenti con special guest del tumbler provenienti da tutta Italia, quindi le occasioni per bere qualcosa di insolito proprio non mancano. Botanicals non è solo una sosta after dinner per il bicchiere della staffa, certo è anche quello, però è un pretesto per una serata fresca fatta di tapas e piatti ben eseguiti, adatti per accompagnare il miglior gin tonic firmato Puglia.


L'ingresso di Botanicals
L’ingresso di Botanicals


In spiaggia dal tramonto all’alba

Fare tardi sul mare, un piacevole lusso che va ben oltre la semplice vacanza ed è il mood della Barletta che non dorme mai. Una serata d’estate indimenticabile è quella da vivere allo Zenzero Beach Club (lungomare Pietro Mennea). Non chiamatelo solo sushi bar, bensì un nuovo modo per raccontare il fusion da mangiare in un boccone. Dalla golden hour fino a notte fonda, dall’aperitivo alla cena, ogni buona idea da mangiare diventa occasione per rientrare in uramaki incredibili. Il fusion qui è la parola d’ordine, quindi ogni boccone porterà con sé un po’ di Italia e un po’ di Giappone. A completare la serata bacchette e salsa di soia, è una selezione di vini tutta italiana che sa ben accompagnare i roll in menu. Pezzo forte è l’after dinner da vivere sulla spiaggia e che non è fatto solo di sakè. Miscelato o in purezza, il fine serata è fatto per essere indimenticabile.


Uno dei piatti di Zenzero Beach Club
Uno dei piatti di Zenzero Beach Club


Al cospetto della Murgia

Le terre di Federico sono fatte per essere vissute e la Murgia, quella vera, nasconde una bellezza selvaggia che va vissuta solo respirando quel silenzio che ci circonda. Minervino Murge è la destinazione da cui non si prescinde nel nostro viaggio sulle orme del Puer Apuliae. Ma come tutti i viaggiatori abbiamo il bisogno di fermarci per recuperare le nostre forze e in città mangiare è una cosa seria. A Sud Dell’Anima (via Chiuso Cancello, 3), ben più di un classico ristorante, è un vero e proprio paradiso affacciato sulla Murgia. Nadia Tamburrano in cucina e Ivan D’Introna in sala, ci terranno compagnia con piatti tradizionali riscoperti, rivalutati e rivisitati. L’idea è sdoganare la cucina murgiana di recupero che ci concretizzano in risotti con crema di cicoria e fonduta di pecorino, oppure con fiori di zucca fritti con panatura al tarallo, mentre per i più esigenti c’è la terrina di agnello realizzata con una cottura lentissima.  Tutte ottime occasioni per abbinare calici dal mondo, scelti ovviamente da Ivan, compresa l’Apulian Grape Ale fermentata con mosto di Nero di Troia.


A Sud dell'Anima Minervino Murge
L’Apulian Grape Ale di A Sud dell’Anima


Elèna, così si chiama, è il frutto di un’idea, quella di trovare il match ideale con la cucina di Nadia, adatto dal benvenuto fino al pre-dessert.

E per il fine cena? La ricerca di Ivan fa sì che il distillato del fine pasto prenda la sua parte. C’è il Gariga che profuma di Puglia certamente, ma non ci si ferma mica. Infatti si lavora di fino andando a pescare tutti liquori e distillati più e meno famosi d’Italia e oltre. Dalle grappe profumate e mai eccessive fino a una selezione di amari per niente scontati, un brindisi conclusivo a questa terra di rara bellezza è d’obbligo.

Serena Leo, piacere! Pugliese Docg, giurista per caso e storyteller per vocazione. Focalizzata su dettagli e sfumature, soprattutto quando si parla di enogastronomia, inizia a raccontare il mondo del vino con grande attenzione per la sua terra, partendo proprio dalle radici grazie a Wineroots.it. Segni particolari: calice pieno tra le mani, amante di distillati insoliti e introvabili. È costantemente alla ricerca di aneddoti che arricchiscano il piacere del buon bere, e perché no, del buon mangiare. L’imperativo categorico? Il bicchiere della staffa deve essere incredibile.

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