Whisky Experience cover
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EDIMBURGO E LO SPEYSIDE: WEEKEND TRA WHISKY E PIATTI SCOZZESI

Itinerario a tappe a caccia dell’abbinamento perfetto tra tipicità scozzesi e sorsi ad alta gradazione

“Mattina, pomeriggio, sera. Non importa quale momento della giornata sia, si può sempre bere whisky. L’importante è che sia un buon whisky”. La guida alla Scotch Whisky Experience di Edimburgo accoglie i visitatori così, mette subito le cose in chiaro e le sue parole dopo il brevissimo tour mattutino della città non suonano strane. Sulla strada che dal centro porta verso il castello si possono osservare parecchie persone fare piccoli assaggi di scotch e formaggi, quindi chi visita il museo sa bene cosa aspettarsi.

Scotch Whisky Experience a Edimburgo, il museo del whisky

Non c’è posto migliore per iniziare un viaggio in Scozia rispetto a questo luogo incastonato di fianco al castello: qui si gettano le basi per chi arriva non conoscendo del tutto questo meraviglioso distillato nazionale. Il museo è interattivo e immersivo grazie ai numerosi stimoli sonori, visivi e olfattivi in grado di risvegliare tutti i sensi leggermente provati dal viaggio e dal primo freddo scozzese. La visita (che per scelta non spoileriamo in nessuna delle sue parti) merita davvero e tutto sommato viene offerta a una cifra sensata. L’unica cosa che vi consigliamo è di acquistare l’esperienza Gold che oltre alla visita prevede una degustazione di cinque assaggi. Cinque assaggi che tra l’altro configurano la misura standard di una degustazione media scozzese, come si scoprirà nel resto del viaggio.


Il Museo del Whisky

Fatta la visita e ricevuta una formazione generale su che cosa sia lo scotch e su come venga prodotto e invecchiato, si dà una rapida ma emozionante occhiata alla collezione che conta più di 3.500 bottiglie e una più approfondita allo shop in cui si trovano sempre degustazioni gratuite interessanti e prezzi competitivi sulle bottiglie.

L’Amber Restaurant, il paradiso degli abbinamenti

E poi, finalmente, si arriva al motivo per cui ci troviamo qui: pranzare all’Amber che è il ristorante e bar sotterraneo in cui i piatti della tradizione vengono rivisitati e abbinati a dram (bicchierini) e a drink a base di whisky di ogni tipo. Praticamente un sogno. Si parte dalle “Scottish Tapas” dello chef, un piccolo viaggio nelle chicche della cucina scozzese, della quale, spesso, si parla male. Ma ci vuole poco per ricredersi.


Si parte con il salmone locale, pescato solitamente nei fiumi Tay o Spey. Qui arriva fresco e viene affumicato localmente in maniera decisamente più delicata rispetto ad alcuni smoked salmon che si trovano in Italia. Tutta la grassa dolcezza delle carni viene mantenuta, il fumo è rispettoso, sostiene delicatamente con una nota a sua volta dolce, contrastata, in maniera gentile, dal sale. Questa delizia viene servita su un crostino di pane di segale con un po’ di creme fraiche e capperi, non molto local ma deliziosi nella combo.

Dal bar suggeriscono a gran voce di abbinare una torba, probabilmente perché quasi tutti i tavoli circostanti bevono whisky torbato come unica possibilità e scelta di vita. Invece si resta nell’ambito della dolcezza e nei dintorni del fiume Spey che dà il nome allo Speyside sorseggiando Aberlour Casg Annamh, una bella gradazione a 48% per un whisky che invecchia in botti ex-Sherry ed ex-Bourbon con un ulteriore passaggio in botte vergine grande. I sentori spaziano tra mela, cannella, biscotti al burro e miele e si sposano in modo magistrale con la sapidità e l’importanza del pesce. Che inizio!

Dalle rispettive postazioni, chef e bartender osservano il pubblico assaggiare soddisfatti, ai loro occhi appaiono tutti felici. Quindi via in rapida successione con una crocchetta di pecora scozzese (stesso dram), una zuppa di zucca con fiocchi d’avena poco emozionante (stesso dram e una birretta) e finalmente l’Haggis, il piatto nazionale scozzese.
L’haggis è un insaccato a base di interiora di pecora: cuore, fegato, polmoni, cipolla, grasso di rognone, farina d’avena, sale, spezie. O lo ami o lo odi, non ci sono vie di mezzo per l’intensità di questo esempio di tradizione. Capita che nelle prime esperienze scozzesi, non lo si apprezzi subito, e questo è dovuto perchè solitamente i primi approcci si hanno con l’Haggis più tradizionale, rustico e finanche troppo intenso. 


Le tapas in stile scozzese dell’Amber Restaurant

Qui da Amber invece lo viene servito in una versione più moderna, meno intensa nel profumo caratteristico, più cremoso, ripulito, gourmet. Qualcuno direbbe gastrofighetto. Ben impiattato e accompagnato dal purè di zucca. Sapidità e dolcezza funzionano a meraviglia. 

Dram suggerito con questa corsa, ovviamente più deciso: ci si sposta sulle Isole scozzesi, in particolare nella Distilleria Lagg, nata da pochissimo sull’isola di Arran ma che già sforna torbe estreme come quella del suo Kilmory che riposa in botti ex-Bourbon. Le note affumicate e lievemente pepate sposano alla perfezione il sapore selvatico, cremoso e grasso dell’haggis e le papille gustative ringraziano mentre le arterie chiedono momentanea pietà.


Pietà non accolta, nel giro di pochi attimi infatti, sulla tavola si palesa sua maestà il Dark Brownie con salsa al caramello salato accompagnato da una nuovo suggerimento spiritoso: Old Fashioned Scotch, preparato con Glenallachie 12 anni, invecchiamento tutto in ex-Sherry cask e botti di quercia.  Note di caffè, miele, biscotto e marzapane si innamorano follemente del cioccolato. Trionfale.


 Lagg Distillery
L’esterno della Lagg Distillery (© Lagg Whisky)

Riassunto, da Amber si mangia molto bene e neanche sul bere ci sono osservazioni, considerato il muro di whisky praticamente infinito che decora il locale e da cui i bartender pescano con sapienza e dedizione totali.

Edimburgo è da scoprire assolutamente, e dopo una seduta gastronomica del genere è proprio necessaria una passeggiata tra le vie del centro. Piccolo ma pieno di angolini caratteristici, negozi di lane pregiate e, naturalmente, negozi di whisky e whisky bars. Le tappe per una sosta di approfondimento sul magico distillato si susseguiranno copiose!

Whiski Rooms: tra whisky flights e assaggi

A poca distanza dalla Scotch Whisky Experience e dal castello, c’è un altro dei luoghi imperdibili per i golosi che visitano la Scozia: Whiski Rooms, un classico pub scozzese in cui lo Scotch regna accompagnato da ottimo cibo. Qui il gioco locale è quello dei “Whisky Flights” ovvero quattro o cinque dram riuniti su un unico vassoio e raggruppati per area tematica. Si parte dalle degustazioni più ovvie come “cinque assaggi dalle cinque zone di produzione scozzesi” o “cinque whisky torbati”. Poi l’attenzione sale con “cinque whisky invecchiati in ex-Sherry cask” o “cinque tasting dallo Speyside”. Si vola con le verticali “cinque whisky dalla distilleria X”.

Per cena viene servita la Steak Pie, stufato di carne veramente ben fatto – ndr -, cotto nella birra con una nuvola di pasta sfoglia sulla cima. Per accompagnarla, una scelta dal flight: un malto dalle Highlands, Deanston, leggero nei suoi 12 anni con note decise di caramello, chiodi di garofano e miele. Un whisky decisamente rilassante che si sposa benissimo con le note della birra cotta del piatto.

Prima giornata scozzese sicuramente impegnativa, ma estremamente golosa e immersiva, foriera di ampi approfondimenti utili per affrontare quelle successive. 


Whiski Rooms
L’esperienza da Whiski Rooms (© Whiski Rooms)

Speyside e alle sue distillerie

Lo Speyside si trova nella zona della Scozia più a Nord: tre ore di viaggio in auto da Edimburgo in condizioni normali e con impegnativa guida a sinistra ma più che fattibile. Qui, in questo angolo di paradiso verde bagnato dal fiume Spey, esistono 61 distillerie nell’arco di 50 miglia. Praticamente si guida letteralmente immersi nel whisky.

Nota opportuna e fondamentale a memoria dei futuri viaggiatori verso la Scozia dello Speyside: in questa area, si prenota, sempre e per qualsiasi cosa. Occorre calcolare che le distillerie hanno pochissime disponibilità per le visite, che i paesini che le intervallano sono minuscoli e spesso non dotati di un hotel o un ristorante e i viaggi non sono così brevi come sembra dalla cartina. Con le prenotazioni fatte per tempo ci si salva e non si rischia di dormire in mezzo a pecore, cinghiali e camion carichi di whisky.

Le distillerie di whisky: alla scoperta dello scotch dello Speyside

La prima sosta è da Glenfarclas Distillery che apre le sue porte grazie a un tour prenotato con grande anticipo e accoglie i visitatori nella zona di raccolta del malto. La distilleria è stata fondata nel 1836 ed è ancora oggi a conduzione familiare. L’ambiente è caldo, accogliente e la visita, che dura circa un’ora, spiega bene ogni processo della produzione. La fermentazione, il passaggio agli alambicchi alimentati a fuoco diretto, piccola rarità in Scozia, quindi la stanza più emozionante: quella che contiene le botti con annate che arrivano fino al 1952.

Essere qui fa emozionare chi è innamorato del whisky, soprattutto quando la guida apre con nonchalance una bottiglia della riserva di famiglia Family Cask del 1961 e lo versa generosamente nei calici. Il liquido è denso, scurissimo, profuma di liquirizia e porto. Tutti gli anni passati in botte hanno abbassato il volume e anche la gradazione e ci si gode appieno l’effetto meraviglioso del tempo.


Glenfarclas
Visita alla distilelria Glenfarclas (© Glenfarclas)

In distilleria tra visita e assaggi il tempo si dilata, quindi, altro suggerimento opportuno, è quello di non eccedere nel numero di distillerie in programma. Data la vicinanza di Cragganmore e Aberlour si opta per queste due visite da effettuare in modalità più rapida, giusto un paio di assaggi, tanta gentilezza e grande accoglienza.

Anche i pranzi durante la giornata vanno prenotati e programmati perché si corre davvero il rischio di non mangiare dato il numero veramente esiguo di ristoranti e pub nei paesini dello Speyside. In Scozia si mangia estremamente presto rispetto ai nostri orari latini: mezzogiorno a pranzo e sette in punto a cena. Fortunatamente ad Aberlour c’è l’Aberlour Hotel che prepara degli hamburger per sopravvivere al resto del pomeriggio da trascorrere tra paesaggi incredibili e natura incontaminata.

Station Hotel di Rothes: una bella sorpresa

Lo Station Hotel di Rothes, in pieno Speyside, accoglie con poche camere, un ristorante e un bar. Beh, “Un Bar”. In realtà trovare qui, in un paesino sperduto, nell’unico hotel presente, un luogo affascinante come Spirit Safe di Station Hotel lascia davvero a bocca aperta.

Si tratta di una vera e propria collezione di whisky presentata da un carta fittissima di informazioni, in cui spiccano gradazioni, zone, prezzi e sensazioni degustative. Dalla hall si accede al bar, un dram di aperitivo prima della cena è doveroso. Il bancone è decorato con dei bassorilievi che raffigurano gli alambicchi delle distillerie dello Speyside, ognuno con la sua forma. Perdersi nel menu è magico e alla fine, lasciandosi guidare dalle descrizioni sensoriali, la scelta ricadrà, quasi certamente, su AnCnoc 12 YO Highland Single Malt. Adatto all’aperitivo appunto, grazie alle sue note che spaziano tra la cremosità del miele e un limone frizzantino che apre alla grande il momento della vostra prima cena nello Speyside.


Station Hotel di Rothes

Il ristorante ha un ambiente caldo e accogliente e si comincia con un medaglione di cervo cacciato nella zona con riduzione di frutti di bosco accompagnato dal suo “side”: una foglia di cavolo nero che avvolge uno stufato di verza cremoso. Data la complessità del piatto e le note che spaziano tra l’acidità del bosco e il sulfureo del cavolo, l’accompagnamento proposto prevede alta gradazione: Benriach “Smoke Season”, ovvero un imbottigliamento realizzato a grado pieno (52.8%) dalla Distilleria Benriach, che si trova proprio nelle vicinanze di Rothes. L’assaggio è ricco con note di torba e sentori di mela arrosto, mandorla, cannella e vaniglia. Il boccone di cervo se la gode in compagnia di questo scotch, mentre il cavolo lava via tutto e richiama il boccone successivo (e il prossimo sorso).

Il ristorante tira fuori il meglio al momento del dolce, con uno sformato al cioccolato accompagnato da perle di yuzu e lampone, sostenuto dall’ultimo dram di questo viaggio scozzese. Qualcosa di insolito sicuramente, Deanston 15 YO invecchia in botti vergini con un finish in botti che in precedenza hanno contenuto Tequila e viene imbottigliato a grado pieno (52.5%). E’ la scelta perfetta, insolita appunto, ma perfetta. Le note del Tequila Reposado hanno conferito a questo malto delle Highland note cioccolatose, di biscotti, miele e rabarbaro.

Rothes non offre molto altro a parte l’hotel, il bar e il ristorante ma c’è da dire che allo Station si trascorre una serata praticamente perfetta. Il viaggio a Edimburgo e nello Speyside scozzese è uno di quelli che restano nella memoria, se organizzato bene offre paesaggi meravigliosi e possibilità praticamente infinite di scoprire il mondo meraviglioso dello Scotch Whisky. Siete pronti a partire?

Nasce nel 1987 a Milano e incontra il mondo Spirits nel 2012 a Lambrate, rimanendone folgorato. Dal 2016 scrive di Bar e cocktail con un occhio di riguardo ai banconi, alle luci, alla musica di sottofondo e alla clientela che ha intorno. Oggi è un grande appassionato di spirits e di cibo da mangiare rigorosamente al bancone. Esplora città e paesi alla ricerca di qualcosa di buono e nuovo da mangiare e da bere.

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