Ecospirits cover
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ECOSPIRITS, VERSO UNA DISTRIBUZIONE SOSTENIBILE

Velier lancia in Italia la new company che punta a rivoluzionare la catena distributiva degli spirits. L’intervista all’ad Fabrizio Galliano

Da qualche tempo, per rispondere alla necessità di un mondo più sostenibile, anche il settore degli spirits ha dimostrato profonda sensibilità. Un’attenzione che ha spinto il settore ad adottare sempre più spesso soluzioni e tecnologie in grado di convivere con l’artigianalità del prodotto, supportandola e valorizzandola in ottica green.

Come? Un caso da studiare è quello di Ecospirits, il sistema che Velier – azienda di riferimento nella distribuzione di liquori e distillati – ha lanciato in Italia sfruttando una nuova tecnologia volta ad eliminare l’uso del vetro a perdere per gli spirits, con l’obiettivo di ridurre sensibilmente le emissioni di gas serra e dei rifiuti.

Attualmente il mondo produce ogni anno circa 40 miliardi di bottiglie di vetro destinate agli spirits, generando 22 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Per ogni bottiglia eliminata grazie alla sua tecnologia, Ecospirits risparmia almeno 550 grammi di emissioni di CO2, vale a dire che ogni cocktail può risparmiare 30 grammi di emissioni.

«Luca Gargano, presidente di Velier, sempre all’ avanguardia nel mondo degli spirits, nel 2021 vede il potenziale di Ecospirits e decide di adottarlo per l’Italia per rivoluzionare l’attuale sistema di distribuzione, ben prima che si manifestassero l’ingolfamento delle catene logistiche, l’impennata del costo del vetro post covid e infine quella dell’energia con la guerra in Ucraina», spiega l’ad della newco Fabrizio Galliano.

LE INTERAZIONI TRA I SOGGETTI DELLA FILIERA

La filiera circolare parte dai produttori, che scelgono di affiancare alla tradizionale fornitura in bottiglie anche una parallela produzione in appositi contenitori bulk per poi trasferirsi nell’Ecoplant, il cuore del sistema produttivo che all’interno di un polo logistico a Novi Ligure processa il liquido fornito dai produttori e riempie gli Ecotote in maniera semiautomatizzata, dopo lavaggio e sanificazione. Gli Ecotote pieni entrano nell’assortimento del distributore che li recapita ai clienti senza generare trasporti dedicati.


L’Ecotote di Ecospirits

Una volta arrivati nei locali, gli Ecotote vengono utilizzati per la mescita eliminando completamente il ricorso all’ utilizzo usa e getta delle bottiglie di vetro.  Le bottiglie diventano così uno strumento di supporto alla mescita, sostenibile e riutilizzabile. Per chiudere il ciclo, i clienti affidano a un sistema di logistica di ritorno i propri vuoti che ritornano quindi all’Ecoplant per essere sanificati e resi pronti un nuovo utilizzo, centinaia di volte. Il trasporto, anche in questo caso, coincide con la consegna di altra merce per evitare viaggi ad hoc da parte degli operatori logistici.

LA RISPOSTA DI PRODUTTORI E CLIENTI

Quello di Ecospirits è senza dubbio un progetto ambizioso, che sembra aver avuto ha da subito una buona risposta da parte di produttori e clienti finali (tra i primi ad aderire, Engine, Portofino Gin, Hampden Estate, Clairin Communal e Yaguara ndr). «Grazie all’ unicità del sistema – racconta Galliano – i produttori hanno visto una forte sinergia e non una barriera all’ affiancare il formato Ecotote a quello tradizionale in bottiglia. L’esperienza del pouring da parte del cliente finale è comunque garantita, poiché il drink viene versato direttamente dalla bottiglia. Inoltre, al progetto innovativo si affianca una presenza iconica: l’Ecotote è un cubo verde che vuole farsi notare. Dà ulteriori strumenti per promuovere e differenziare il proprio prodotto e il proprio lavoro e ottenere allo stesso tempo l’apprezzamento e la stima del consumatore su un piano ulteriore. Il sistema Ecospirits non è orientato a eliminare il packaging e la bottiglia come elemento di riconoscibilità, ma vuole evitare che quello sforzo e quella energia usata per produrlo finisca nel cestino al primo utilizzo. Mi aspetto che i produttori investano invece di più nella qualità del packaging, diventando questo meno critico per il posizionamento di prezzo».

«Quando i locali capiscono il progetto e ne intuiscono il potenziale e come poter trasmettere tutto questo ai propri clienti, si entusiasmano – prosegue – La richiesta è stata fortissima e abbiamo lanciato il progetto per l’estate, con una ventina di pionieri accuratamente selezionati, creando in parallelo una waiting list per l’autunno. I locali sono gestiti da professionisti che hanno già procedure interne rodate per operazioni ben più critiche di quella del riutilizzo delle bottiglie come supporto alla mescita. Pensiamo agli alimenti deperibili, il lavaggio e la pulizia degli ambienti. Questa per loro è un’attività molto semplice. Al contrario, notano invece le attività sgradevoli che vengono eliminate ricorrendo agli Ecotote: fatica a impilare e gestire scatoloni pieni di bottiglie, danni per caduta di bottiglie da cartoni bagnati, collezionare tutti i packaging e imballaggi per i rifiuti, buttare via il vetro».



Complessivamente, il sistema di Ecospirits può rivelarsi un’opportunità in grado di unire un impatto positivo sull’ambiente e un messaggio di innovazione da parte dell’intera filiera nei confronti del consumatore finale. «Tutti gli attori, dal produttore al locale, hanno modo di comunicare con forza la loro scelta, e intendiamo lavorare moltissimo su questo punto per mettere a disposizione le nostre piattaforme come come cassa di risonanza. Pensiamo a campagne social, eventi e iniziative condivise tra i produttori e i locali, amplificate sui social dalla forza di Velier per l’Italia e Ecospirits Global per uno standing internazionale. Pensiamo al Forest Program, in sinergia con Green Steps, che grazie alla gestione smart del ciclo chiuso permette di piantare con precisione un albero per ciascun ecotote acquistato dal singolo locale e geotaggato con omaggio al brand coinvolto.  In questo modo i clienti possono tramite Qrcode appositamente sulla drinklist avere una esperienza innovativa e sentirsi contributori reali di questa trasformazione, vedendo la foresta del loro locale preferito crescere di giorno in giorno».

I VANTAGGI DEL SISTEMA

Riduzione del carbon footprint, alleggerimento della logistica e riforestazione a compensazione dell’impatto causato dalla produzione umana. Accanto a una sensibile diminuzione dell’impatto ambientale, secondo Galliano sono diversi i vantaggi legati alla scelta di questo processo. «Intanto una maggiore precisione nello stock management, sia fisico nell’impilamento e di riordino all’interno del locale grazie a rotazioni più controllate e regolari. A questo si aggiunge il nostro lavoro di affiancamento e sostegno sulle pagine social per i clienti, sia a livello italiano che internazionale. La scelta pionieristica dei locali paga nel lungo termine sulla base clienti e per i brand vi è la possibilità di associarsi a un network di distribuzione internazionale, il che costituisce una vetrina alternativa anche per marchi di nicchia, che altrimenti non avrebbero mezzi per competere sul campo della visibilità».

GLI OBIETTIVI A LUNGO TERMINE

«Tra i nostri obiettivi – conclude Galliano – c’è quello di portare a termine la fase pionieristica, estendendo il progetto a una platea via via più ampia con un progetto a waiting list. Vogliamo avere modo di supportare mediaticamente la scelta, il lavoro e l’impegno ecologico dei nostri early adopters e garantire un ottimo livello di servizio. Intendiamo poi crescere con i brand coinvolti, espanderci sul canale grossisti e aprire le porte al vino, che il sistema Ecoplant è in grado di gestire lavorando con azoto all’ interno dell’Ecotote e nello smart pourer, che tramite una cartuccia di azoto ricaricabile agisce in totale assenza di ossidazione. In ultimo, nei prossimi anni vogliamo impostarci come piattaforma di riferimento per la transizione del settore sul pack sostenibile grazie a una successione di cambi di scala».

Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione Interculturale Multimediale, ha un passato da speaker radiofonica e “mastica” cibo e vino praticamente da sempre. Appassionata di musica e viaggi, si è avvicinata al mondo degli spiriti in tempi recenti, ma non intende più allontanarsi.

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