Rabitt Roby Marton cover
/

RABITT, IL BITTER “CONIGLIO” FIGLIO DEL RADICCHIO

Roby Marton e il bitter creato per restituire rispetto e amore per la terra

Bitter. Un prodotto che da sempre abbiniamo un colore rosso acceso, quasi innaturale e alchemico, che passa da ingredienti e ricette misteriose (la versione poetica), fino al ben più reale utilizzo del Carminio di Cocciniglia, un microscopico animaletto che si trova sul fico d’india.

Estremamente sintetico e industriale nella versione più nota, da anni il Bitter è al centro di una continua ricerca verso la qualità e l’innovazione, che con il tempo ha dato vita in tutta la nostra penisola a una serie di prodotti autoctoni di assoluta eccellenza. Amatissimi all’estero, i particolar modo nel Regno Unito, e sempre più conosciuti anche in Italia. Un esempio di questa nouvelle vague è il Rabitt Bitter prodotto da Roby Marton, una ricetta tutta al naturale che ci restituisce, in ogni particolare, il rispetto e l’amore per la propria terra.


Rabitt, il bitter di Roby Marton

Per prima cosa, localizziamo l’azienda, aspetto fondamentale. Ci troviamo infatti nel trevigiano, casa del radicchio rosso, un ortaggio invernale che sin dal XVI secolo segna profondamente questo territorio e in qualche modo racconta il carattere di chi lo produce, originale e testardo.

Nasce astemio nel 1971 a Roma, ma già alla fine degli anni ’80 si appassiona alla creatività e al buon bere. Frequenta Accademia delle Belle Arti e in contemporanea sviluppa una passione vera e sincera per il Campari e il Gin (in tutte le sue declinazioni). Illustratore, fumettista, mangiatore e creativo. Scrive e collabora con varie testate giornalistiche da anni. Conoscitore delle varie dinamiche del food&beverage, ha sempre fame e sete.

Potrebbero interessarti