Anna Maschio
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ANNA MASCHIO: “SUPERARE LA VISIONE STATICA DEI RUOLI, È LA CHIAVE”

Quattro chiacchiere con l’altra metà del cielo di Bonaventura Maschio. L’intervista da S.A.M #2

«Sono sempre la stessa, da quando mi alzo a quando vado a letto. Conciliare le varie anime non è una fatica immane, lo ammetto, è una questione che afferisce più alla sfera organizzativa. Devo dire però che riesco a farlo perché ho al mio fianco un uomo fantastico. Le faccende in casa non sono mai state solo mie e ogni volta che ho avuto bisogno di una mano lui c’è sempre stato. Superare la visione statica dei ruoli è la chiave per risolvere tutto».

In queste poche righe c’è tutta Anna Maschio. La sua forza, il suo sorriso, l’amore. Tra di loro l’essenza di una donna che tratta la pragmatica come fosse un utensile, duttile e malle­abile, per assaporare il gusto completo e appagante di una vita rigorosa quanto romantica. Conversare con l’altra metà del cielo di Bonaventura Maschio, distilleria incastonata tra le verdi colline del Prosecco, è come scivolare amabilmente in una dimensione parallela, dove grazie a una rara capacità comunicativa, la padrona di casa riesce a farti immedesima­re nel suo mondo. Anna è una donna allo stesso tempo di grande profondità e di grande lievità: compagna di viaggio ideale per affrontare con franchezza qualsiasi argomento.

Maturità classica, laurea in lettere antiche con tesi in sto­ria delle religioni e archeologia rurale. Tutto riposto nel cassettone dei progetti futuri per seguire gli alambicchi di famiglia? Certamente no, anzi. La vita di Anna doveva pro­prio andare in quella direzione, tra studio, sperimentazione e indagine. Soprattutto indagine. Considerato che quella bambina che scorrazzava tra alambicchi e cisterne con la sua bicicletta, da grande voleva fare l’investigatore privato sulle orme – impronte digitali per stare in tema – della mitica Miss Marple.


Anna Maschio

Ma la vita, si sà, è un eterno, continuo “Sliding Doors”. Sem­pre condita da elementi assolutamente imprevedibili. Che possono cambiare la vita di una persona in modo altrettan­to imprevedibile.

Anna e il fratello Andrea sono la quinta generazione di un’azienda che ha sempre avuto come caratteristica pecu­liare quella di non innovare in un senso fine a sé stesso. Ma di farlo per non fossilizzarsi su i traguardi già raggiunti. E questo è anche il contrassegno che ha dato il là al grande cambiamento, nella seconda metà degli anni 80, con la na­scita del distillato d’uva Prime Uve. L’azienda sino ad allora produceva principalmente grappa. Ecco lo “Sliding Doors” della Maschio.

(© Facebook: Bonaventura Maschio)

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Sardo per nascita, italiano per convinzione, battitore libero per natura. Giornalista e gastronomo, autore, ghost writer, avvocato mancato (per fortuna!) e cuoco mancato (ma c’è sempre tempo!). Vivo e “divoro” il mondo per passione prima che per professione. Quattro i punti deboli: le donne che bevono whisky, i cani, la Mamma e i “Paccheri alla Vittorio”. Poche cose mi irritano come “Gioco di consistenze”, rivisitazione, texture e splendida cornice! Un sogno nel cassetto: vedere “enogastronomia ” quale materia di studio nella scuola dell’obbligo… chissà, magari un giorno!

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