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SPIRITS SELECTION 2024 APPRODA IN CINA, NEL SEGNO DEL BAIJIU

A Treviso concluse le degustazioni della 25ma edizione della competizione dedicata al mondo spirits. E il baijiu traina il ritorno in Cina nel 2024

Per qualcuno è un universo misterioso, una bizzarria esotica, ma in realtà il baijiu – che come il nome lascia intuire proviene dalla Cina – rappresenta oggi un terzo della produzione di distillati globale. E sarà proprio questo prodotto tradizionale, eppure in rapida evoluzione qualitativa e aromatica, il protagonista dell’edizione numero 26 della Spirits Selection by CMB. Sul palcoscenico di Treviso, infatti, l’annuncio ufficiale della destinazione per il 2024 della competizione dedicata agli spirits del Concours Mondial de Bruxelles è stato celebrato con un passaggio di consegne tra la grappa e il baijiu.

Nel 2021, la regione cinese del Renhuai, nella provincia di Guizhou, è stata insignita del titolo di “regione leader nella produzione di sauce aroma baijiu”, nota anche come “sapore Maotai baijiu”. Reperti risalenti a oltre 3mila anni fa testimoniano la presenza del precursore del liquore sotto le dinastie Shang e Zhou. È una storia lunga e consolidata nella distillazione che ha portato la regione ad esser scelta per ospitare la Spirits Selection numero 26 nel mese di settembre 2024.


L’annuncio della Cina come destinazione ufficiale della tappa 2024 della Spirits Selection

«Prima della pandemia avevamo già programmato di tornare nella provincia di Guizhou – ha rivelato Baudouin Havaux, presidente del Concours Mondial de Bruxellesdato che il distillato ha sempre avuto un ruolo di primo piano nella Spirits Selection. Il concorso è riconosciuto per la sua professionalità in Cina e è il primo concorso internazionale a ricevere così tante iscrizioni di baijiu».

Baijiu, distillati che raccontano una tradizione

È difficile parlare del baijiu cinese senza usare i superlativi. È infatti la categoria di alcolici più grande al mondo, con una produzione totale di circa 13,6 miliardi di litri nel 2016.

Il Baijiu è composto da cereali fermentati e distillati allo stato solido o semisolido utilizzando colture di microrganismi che si sviluppano naturalmente in un ambiente ricco di zuccheri e proteine noto come “qu” (che significa “masticare”). Tutti i baijiu vengono maturati in anfore e assemblati per ottenere equilibrio e complessità. Indipendentemente dalla lunghezza dell’affinamento, il baijiu è però sempre uno spirito bianco. Il governo cinese riconosce dodici tipi di baijiu. Lo stile “sauce aroma” è uno dei più apprezzati dai consumatori cinesi, mentre la categoria “light aroma” è quella che forse più si avvicina al gusto e alle abitudini di consumo europee.


Uno dei campioni di baijiu in concorso

La regione del Renhuai vanta una propria indicazione geografica. L’area di produzione dei distillati di aroma Maotai a Renhuai si trova in una parte naturalmente benedetta della valle scavata dal fiume Chishui. Vanta un clima subtropicale umido favorevole allo sviluppo della flora microbica che produce gli aromi Maotai davvero unici. Ciò lo rende quindi un autentico spirito guidato dal terroir. L’attuale regione del Renhuai ospita oltre mille produttori di baijiu. Negli ultimi anni, la regione ha investito energie e denaro per garantire la sostenibilità della categoria. Ha definito i confini e introdotto la protezione per l’area di produzione, implementato standard di qualità e processi di certificazione e gestione e sviluppato attività di ricerca scientifica e tecnologica.

Distillati cinesi in evoluzione

Rappresentando una quota estremamente rilevante nella produzione mondiale di distillati – e una delle sfide del soft power “spiritoso” cinese – il baijiu ha avuto un peso significativo nelle degustazioni delle commissioni alla Spirits Selection. Ogni tavolo ha infatti degustato e valutato almeno due (corposi) flight di referenze de distillato made in China.


Le degustazioni della Spirits Selection 2023

Osservazioni? La prima è metodologica: una volta compreso quale debba essere il risultato all’olfazione di un baijiu “sauce aroma” (un odore leggermente pungente con toni di salsa di soia, lattici e di frutta fermentata) e l’impatto (molto alcolico in primis) al palato, la valutazione dei campioni diventa piuttosto lineare. La seconda considerazione – che alcuni osservatori dalle degustazioni di Treviso confermano ai microfoni di Spirito Autoctono – è stilistica: probabilmente facendo tesoro dei commenti dei giudici internazionali ai concorsi come il CMB, i distillatori cinesi sembrano aver aggiustato il tiro raffinando il lavoro e portando le referenze ad una maggiore eleganza, sicuramente più apprezzabile per un palato europeo.

Ascolta i commenti di alcuni dei giudici italiani alla Spirits Selection del CMB numero 25, ospitata a Treviso.

Ascolta “Le impressioni dei degustatori italiani alla Spirits Selection 2023” su Spreaker.

Dopo qualche divagazione tra Nietzsche e Wittgenstein, è tornato a Epicuro. E così scrive di vino, sapori e spirits, di viaggi, di teatro e danza. Veneziano, fa base a Praga. Ama il whisky scozzese e le Dolomiti.

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