Bassano del Grappa
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Una città, un ponte e la grappa

Come faceva quella famosa canzone degli alpini? «Sul ponte di Bassano noi ci darem la mano…». Più facile a dirsi che a farsi, perché a Bassano del Grappa per darsi la mano ci si deve davvero voler molto bene oppure si deve essere all’atto finale della conclusione di un affare.

Molto più facile in questo gioiellino di città, il cui decantato ponte è solo il simbolo ma non la parte più suggestiva, avere le mani occupate. E il più delle volte da un bicchiere. Generazioni di veneti e non, incluso il sottoscritto, sono stati battezzati agli spiriti nobili con un bicchiere di Tagliatella, un liquore e marchio registrato a base grappa Nardini, marasca, arancia ed erbe che è da sempre una specie di rito di passaggio. Anche di passaggio del ponte palladiano che è proprio lì, a due passi dalla Grapperia omonima, bottega storica della storicissima Nardini (nardini.it), prima distilleria italiana nata nel 1779.

Lo stesso anno per intenderci in cui per le strade di Parigi girava il primo velocipede e Beethoven iniziava a comporre la sua prima sinfonia. Un primo bicchiere in Grapperia è il viatico obbligatorio e necessario per entrare in sintonia con una città ricca di storia e dei suoi numerosi lasciti.

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