Liquorificio Animas cover
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I LIQUORI PUNK DI ANIMAS

In Sardegna, il liquorificio artigianale Animas che valorizza pompìa e ginepro con stile street art e cuore fatto di musica

– di Eugenia Torelli pubblicato il 6 agosto 2023 –

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«Alla fine il mondo dei liquori è un po’ come quello della musica. Ci sono le canzoni che alla radio passano di più, perché sponsorizzate dalle grandi case discografiche, così come ci sono i liquori dei brand più conosciuti che si trovano un po’ ovunque. Uno all’inizio ascolta quello che ascoltano tutti, poi andando avanti approfondisce i propri gusti e trova quello che preferisce, magari proprio tra le piccole etichette indipendenti». Nella musica come nella liquoristica, Ivan Corrias non sminuisce e non giudica nulla, poco importa se ciò che ascoltano i più giovani oggi non lo convince molto. «L’importante è che ascoltino e che si facciano un orecchio, poi sceglieranno», dice. Ogni esperienza conta nell’arrivare a definire ciò che siamo oggi e forse l’arte più bella e più difficile è proprio riuscire a unire tutto in un disegno unico, magari complesso, ma in grado di parlare per ciò che siamo.

Il Liquorificio Animas di Ivan e Andrea Corrias  – spoiler, non sono fratelli – è fondamentalmente questo. Radici e musica punk rock, ginepro, cultura street e un agrume presidio Slow Food che non esiste in nessun altro posto al mondo se non a Siniscola, in provincia di Nuoro.

Pompìa, gli strani frutti di Animas

«L’idea di produrre un liquore dalla pompìa è nata quasi dieci anni fa – racconta Ivan Corrias Io rientravo in Sardegna dopo anni di studio a Firenze e nel mio paese, Sinicola, si parlava molto di questo frutto. Da noi era sempre stato utilizzato per preparare i dolci, poi piano piano si è iniziato a capire che era una particolarità da valorizzare, mancava anche nei comuni limitrofi e non lo conoscevano neanche nel resto della Sardegna».


La Pompìa raccolta
La pompìa

La pompìa in effetti è un agrume particolare. Una sorta di grande limone, rigonfio, rugoso e profumato, che cresce per lo più soltanto nel territorio di Siniscola. Solitamente in occasione dei matrimoni e battesimi, se ne separa l’albedo dalla scorza e dalla polpa molto acida, poi lo si cuoce e lo si candisce con il miele. Così si ottiene “sa pompìa intrea”, che può diventare “sa pompìa prena” quando riempita con una farcitura a base di mandorle. Ma l’albedo così preparato può anche essere tagliato a filetti e unito ad altri ingredienti per comporre “s’aranzata”, un altro dolce tipico.  «Circa dieci anni fa, grazie all’iniziativa delle donne di Siniscola, la pompìa è diventata presidio Slow Food, quindi è nato il relativo marchio. Oggi ne vengono prodotte sia marmellate che canditi a base di miele. Così anche le aziende agricole hanno iniziato a produrne un po’ di più».

Nel frattempo Ivan incontra l’amico Andrea Corrias – il cognome è lo stesso, ma non sono parenti stretti. «Andrea mi disse che nella sua azienda agricola aveva un sacco di piante. I frutti li vendevano soprattutto ai ristoratori o alle pasticcerie per fare i dolci. Da lì abbiamo deciso di provare a fare il nostro liquore».

Animas, pompìa e ginepro

Iniziare non è mai immediato, quindi oltre alle prove di infusione, serviva trovare i finanziamenti necessari. «Da circa 3 anni siamo partiti con il laboratorio al completo. Il primo anno abbiamo iniziato con il liquore S’Anima de Pompia e il secondo anno è arrivato il liquore di ginepro». Lampu ‘e Fogu – Ampolla d’Oro 2023 di Spirito Autoctono La Guida – è un liquore ottenuto da infusione di bacche di ginepro in alcol di cereali.

«Certe volte mi chiedono, ma è un gin? No, non è un gin, è proprio un liquore – puntualizza Ivan – In Sardegna ci sono 5 tipologie di ginepro. Noi utilizziamo il ginepro fenicio che nasce sulla nostra costa. Sono ginepri che producono frutti ogni due anni, quindi li raccogliamo con cura, senza rovinare la pianta e ne lasciamo quanto basta perché le bacche servano anche alla natura – spiega – Tutto questo viene fatto in autunno. Una volta raccolte, selezioniamo le bacche migliori poi le mettiamo in macerazione». Il resto sta nel sorso, balsamico e deciso, dolce ma non troppo, con una sensazione che chiama la resina e gli agrumi, asciugando il palato. «È perfetto come digestivo dopo la carne. Ha molti tannini che gli derivano dal ginepro e pulisce bene la bocca dopo le pietanze grasse», suggerisce Ivan.


Lampu 'e Fogu, il liquore al ginepro Ampolla d'Oro 2023 ANIMAS
Lampu ‘e Fogu, il liquore al ginepro Ampolla d’Oro 2023


Non è finita, in questo momento i ragazzi di Animas stanno perfezionando anche un altro liquore, il Rempellos, a base di finocchietto e altre erbe locali. Il nome si ispira a quello dell’omonimo villaggio sardo. Un primo prototipo aveva fatto capolino già a febbraio di quest’anno, in occasione della Fiera dell’Amaro d’Italia, all’interno della Slowine Fair di Bologna. «In realtà c’è altro, stiamo già immaginando un liquore nuovo, di cui però non voglio ancora anticipare nulla», accenna Ivan.

Se il liquore è punk

C’è un aspetto che, prima del palato, colpisce l’occhio quando ci si trova di fronte a una bottiglia del liquorificio. Chi l’ha detto che un liquore tipico, fatto con ingredienti rari e preziosi debba stare dietro un’etichetta dai toni seppia? I piccoli gioielli liquidi di Animas parlano attraverso immagini ispirate dalla street art. «Abbiamo superato i quaranta ok, ma abbiamo passato gli anni Novanta con una passione per l’hip hop e il punk rock – provocano Ivan e Andrea, che a dirla tutta sono pure un batterista e un chitarrista – Abbiamo sempre portato con noi questa esperienza e vogliamo svecchiare l’immagine di una tradizione ingessata e legata solo alle vecchie foto». Così quella di Animas è una lingua fatta di skateboard, donne in costume tradizionale ma anche bombolette spray, tattoo culture e graffiti. 

ISPIRAZIONE DAL MONDO CONTEMPORANEO

Ne è un esempio la composizione riportata sulla bottiglia di S’Anima de Pompia. «L’ispirazione è al mondo contemporaneo e, in particolar modo, a Banksy. L’etichetta raffigura una donna in vestito tradizionale sardo, ma a guardare bene, tiene una bomboletta in mano».


S'anima de Pompìa ANIMAS
S’anima de Pompìa

Anche la veste grafica di Lampu ‘e Fogu segue questo stile. Qui uno scatto del fotografo Carlo Marras, specializzato nella raffigurazione dei costumi sardi, è stato reinterpretato in chiave urban da un artista tatuatore milanese.

Tanto per ribadire il fatto che il liquore può tranquillamente essere un prodotto giovane. Secondo Ivan, «un liquore può essere paragonato a un profumo. La sua lavorazione è simile e si tratta di un prodotto che racconta una storia legata agli odori e ai ricordi». È legato alle emozioni, insomma, e dice anche qualcosa di chi lo beve. «Con le nostre bottiglie vogliamo parlare una lingua che sia quella di oggi, comprensibile e aperta a tutti», dice. E questa lingua parla anche di Animas, Ivan e Andrea, di quell’insieme di cultura e culture che li definisce tra passato musicale e presente spiritoso, senza necessariamente che tra le due cose ci sia un confine o, tanto meno, un contrasto.

Radici toscane tra Mugello e Chianti, adottata in Veneto tra ombre e bacari. Ha il naso sul vino da quando lo ha tolto dai libri (forse le cose si sono anche un po’ intrecciate…) e un passato tra voli intercontinentali, valigiate di bottiglie, Paesi asiatici e degustazioni. Diplomata Ais, approda alla comunicazione come ufficio stampa e poi nella redazione di VinoNews24.it. Viaggia, assaggia, scrive, ascolta molto e parla quando serve (svariate lingue).

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