ETICHETTATURA VINI: PROROGA DEL MASAF ALL’APPLICAZIONE DELLA NORMA UE

Il ministro Lollobrigida firma il decreto che consentirà alle aziende produttrici di vino e prodotti vitivinicoli aromatizzati di impiegare ed esaurire le etichette già presenti a magazzino. Soddisfazione del comparto.

Piccolo passo in avanti, nell’ambito del dibattito sull’etichettatura dei vini imposta dalla Commissione Europea. A seguito della pubblicazione, la scorsa settimana, della nuova interpretazione sulle norme che rendeva obbligatorio l’inserimento in etichetta dell’elenco degli ingredienti e della dichiarazione nutrizionale dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati, anche attraverso e-label, il Ministero dell’Agricoltura guidato dal ministro Francesco Lollobrigida ha posticipato l’applicazione della normativa UE, entrata ufficialmente in vigore da ieri, 8 dicembre 2023.

IL PLAUSO DI FEDERVINI

Una scelta che, di fatto, ha riconosciuto l’operato dei produttori, suscitando soddisfazione anche da parte di Federvini, che ha espresso apprezzamento per la misura del Governo.  «Esprimiamo soddisfazione per il significativo impegno del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nel procrastinare l’applicazione delle nuove norme comunitarie di etichettatura dei vini. – ha dichiarato Micaela Pallini, presidente di Federvini Una risposta istituzionale tempestiva che dimostra la comprensione dell’impatto economico che la misura avrebbe prodotto e che riconosce l’impegno diligente delle imprese del comparto vitivinicolo italiano che da tempo avevano provveduto ad allinearsi alle richieste della Commissione europea».


Vini a scaffale
Vini a scaffale

LA POSIZIONE DEGLI OPERATORI: IL CONSORZIO DEL VERMOUTH DI TORINO

Tra gli operatori fortemente coinvolti dalla nuova normativa c’è anche il Consorzio del Vermouth di Torino, intervenuto proprio nei giorni scorsi giudicando insostenibile una norma che non lasciasse il tempo ai produttori di adeguarsi e chiedendo quindi una modifica urgente delle Linee Guida per evitare la distruzione di milioni di etichette già stampate o presenti sugli scaffali e, in generale, sollecitando un periodo di tempo transitorio per l’applicazione di nuovi testi che arrivano sui produttori come un fulmine a ciel sereno.

«Tenendo conto dei tempi indispensabili per modificare la grafica delle etichette e stamparle, i nostri Soci hanno iniziato da molti mesi a lavorare per rispettare la scadenza dell’8 dicembre – aveva spiegato Pierstefano Berta, direttore del Consorzio del Vermouth di Torino. Queste etichette appena stampate dovranno essere distrutte, ma non ci sarà il tempo di stamparne altre. Ci sembra irragionevole. Chiediamo quindi alla Commissione di modificare urgentemente le Linee Guida, oppure di dare la possibilità di stamparne altre nel rispetto dei tempi tecnici necessari».

Con il decreto del ministro Lollobrigida sarà dunque autorizzato l’impiego e l’esaurimento delle etichette già presenti a magazzino.


Etichettatura vini

LA RASSICURAZIONE DELLA UE

Un aggiornamento – si apprende da Ansa – è arrivato però anche dal portavoce per l’agricoltura della Commissione Europea, Olof Gil: «Per la maggior parte dei vini le nuove disposizioni dovrebbero essere applicate in linea con l’interpretazione fornita solo a partire dalla vendemmia 2024 – ha spiegato il funzionario – le etichette stampate e già utilizzate sui vini imbottigliati e sulle bottiglie immesse sul mercato non devono essere distrutte, né i vini imbottigliati devono essere rietichettati in quanto tutti i vini prodotti prima dell’8 dicembre sono esentati dalle nuove regole di etichettatura».

«Le linee guida chiariscono solo come un obbligo esistente nel regolamento sulle informazioni sul consumatore nel settore alimentare, in vigore da molti anni, si applichi quando l’elenco degli ingredienti è fornito per via elettronica, quale è specificità del settore vinicolo», ha concluso il portavoce, sottolineando che «il settore dovrebbe beneficiare del proprio regime di etichettatura unico, dimostrando il proprio impegno a informare correttamente i consumatori ed evitando interpretazioni delle norme che potrebbero essere intese come vantaggiose solo per il settore».

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