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CROWDFUNDING: FINANZIAMENTO E MARKETING

Si può unire la ricerca di finanziamenti con un’attività efficace di comunicazione e marketing? La risposta è affermativa. Dopo i casi di Helba, Mosaico, Memento ed Etilika, anche Opificio Fred sceglie il finanziamento dal basso

Si può unire la ricerca di finanziamenti con un’attività efficace di comunicazione e marketing? La risposta è affermativa. Si chiama crowdfunding e lo hanno ormai scoperto anche le startup degli spirits, concludendo una serie di campagne di raccolta – Crowfunding appunto – che hanno permesso il raggiungimento degli obiettivi prefissati, conquistato soci finanziatori che diventano quasi automaticamente dei piccoli brand ambassador e ottenuto spazio – a costo zero – all’interno delle principali testate non soltanto del proprio settore, ma anche in quello dell’economia e della finanza. E poi da cosa nasce cosa… Tra le campagne di equity crowdfunding in corso spicca quella di Opificio Fred, distilleria artigianale non nuova a questa modalità di finanziamento. Già nel 2021, l’azienda di Polcenigo (Pordenone) aveva raccolto 250.000 euro. Ora l’obiettivo massimo, attraverso Mamacrowd.com (piattaforma leader in Italia), è di arrivare al mezzo milione di euro.

Fred ha già superato l’obiettivo minimo

Opificio Fred è presente nel mercato con vari prodotti: la linea di distillati Fred Jerbis, di liquori Fred Alkemil, quella di cocktail “ready to drink” Fred Misturis e la nuova acqua tonica botanica Gorganzina, destinata naturalmente alla miscelazione e quindi al canale super ho.re.ca. La distribuzione per l’Italia è affidata a Spirits & Color, quella per il mercato americano a Oliver McCrum Wine & Spirits, ma il fronte si sta allargando con l’ingresso imminente dei prodotti Fred in Belgio, Slovenia, Austria e Messico. Nel frattempo il fatturato aziendale è salito dai 259mila euro del 2020 ai 330mila del 2022, con un target prefissato a fine anno di circa 400mila euro. Ed è particolarmente interessante il dato previsionale dell’Ebitda, che sfiora i 100 mila euro per un’incidenza sul fatturato del 34%, valore in linea con quello che ottengono i migliori brand del lusso.


©Opificio Fred Jerbis

Ciò significa che l’azienda, qualora dovesse valutare l’ingresso nel capitale da parte di un investitore esterno, avrebbe una valutazione minima di un milione di euro senza considerare gli immobili e altre proprietà (la valutazione pre-money che compare su Mamacrowd è di 1,75 milioni di euro).

Niente male, insomma, per la startup fondata da Federico Cremasco, erborista con esperienza consolidata nel settore spirits & mixology. E il segnale che arriva dal mercato dei piccoli finanziatori è più che incoraggiante. La campagna terminerà tra circa due mesi ma ha già superato l’obiettivo minimo dei 100mila euro. Alla sera del 20 novembre, infatti, avevano aderito 78 investitori per 122.720 euro di raccolta.

Con questa seconda raccolta, denominata Equity for Spirits, la società si è posta l’obiettivo di ampliare e consolidare l’apparato produttivo aziendale con nuove attrezzature, una linea di imbottigliamento e un magazzino proprietario, tali da poter rispondere alle sempre crescenti richieste del mercato”, si legge nella presentazione agli investitori.

La strategia di sviluppo per il prossimo quinquennio si basa sul consolidamento delle attuali linee di prodotto, sull’ingresso in nuovi canali, come la grande distribuzione, attraverso marchi proprietari, sull’avvio di collaborazioni per marchi terzi, “private label”, sul miglioramento della customer care e sull’ingresso in nuove aree geografiche, nazionali e internazionali. La campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd punta a garantire a Opificio Fred il controllo di tutta la filiera produttiva, dalla distillazione all’imbottigliamento automatizzato e parte della logistica e distribuzione, con un indubbio vantaggio competitivo che aprirebbe le porte a numerose e ulteriori opportunità di espansione.


©Opificio Fred Jerbis

Investitori pazzi per il gin

In attesa degli sviluppi della campagna Equity for Spirits II (supportata da Over Ventures, il crowdfunding studio europeo, a supporto di aziende innovative, guidato da Giancarlo Vergine) per Opificio Fred, si può notare che, in passato, altre startup avevano scelto la soluzione del crowdfunding centrando il risultato prefissato.

È il caso di Helba, gin artigianale dell’isola d’Elba, che ha incassato alla fine di maggio oltre 122mila euro da 48 investitori, in una raccolta condotta da Federico Figini, founder e ceo di Helba, con NextGen e Phoenix Capital come advisor finanziari. Partendo da 5mila bottiglie l’anno, il brand punta ad arrivare a quota 100mila entro il 2026, imponendosi così come uno dei top5 gin artigianali d’Italia.

Le risorse provenienti dalla raccolta verranno utilizzate per introdurre tre linee di business, sviluppare la rete commerciale e potenziare le attività di marketing. Arriveranno un gin Helba Alcol Free, un Vermouth, oltre il potenziamento della linea di abbigliamento, la creazione di un food truck, l’assunzione di un direttore commerciale e diversi investimenti nel marketing.


(©Helba gin)

Obiettivo minimo superato anche per Mosaico Spirits, società attiva nel settore della produzione del gin ed editore del portale www.iltuogin.it, la piattaforma che permette di creare la propria bottiglia di gin personalizzando la ricetta e l’etichetta. La campagna di crowdfunding lanciata su Opstart si è chiusa in overfunding, 257mila euro di raccolta contro i 200mila di base.

Il suo modello di business punta a soddisfare una domanda latente di piccoli lotti di prodotto (meno di 100 bottiglie) nell’ambito b2b (regalistiche aziendali, per fare un esempio, ma anche serie limitate per locali e ristoranti) e anche in quello b2c. L’azienda sostiene di non avere competitor diretti poiché, come si legge nella documentazione della campagna conclusa, “nessuno possiede il know-how, le tecnologie, i brevetti che rendono Mosaico Spirits unica e capaci di accompagnare il cliente attraverso tutte le fasi di crescita e di internazionalizzazione”. La sua tecnologia brevettata le permette di creare fino a 200 ricette in un giorno, contro i 90-120 giorni necessari a un qualsiasi competitor per crearne una sola.

Risale alla fine del 2020 il lancio della campagna di raccolta su Mamacrowd per Etilika, il cui esito è stato particolarmente positivo. La piattaforma di e-commerce specializzata su vini e distillati italiani aveva posto come primo obiettivo i 500mila euro, cifra raggiunta e superata in soli 20 giorni. A quel punto, il tetto è stato portato a quota 1 milione e la campagna si è conclusa a 1,07 milioni di euro. Nel frattempo, grazie anche al decollo delle vendite online, il fatturato di Digital Wines, società proprietaria di Etilika, è salito dai 2,6 milioni del 2020 ai 4,1 del 2022. E tra i soci è entrato il gruppo Branca International.


© MeMento

Un altro progetto concluso positivamente ha riguardato MeMento, il distillato analcolico con i profumi del Mediterraneo, che nel 2019 è andato in overfunding sulla piattaforma CrowdFundMe, sfiorando i 144mila euro contro i 100mila di minimo obiettivo.

Ma i casi di successo non mancano neppure all’estero. La campagna lanciata nel 2022 dall’olandese Avallen Spirits con 350mila euro di obiettivo si è conclusa a quota 461.800 euro, pari al 126% dell’obiettivo. Al successo del progetto ha concorso l’immagine sostenibile del brand e della sua società, tra le poche nell’ambito spirits a vantare una certificazione B.Corp.

Giornalista specializzato in economia della moda, del design e del food&beverage. Attualmente scrivo per Milano Finanza, Vogue Italia, Gambero Rosso, Gruppo Food, Corriere Vinicolo e altre testate italiane ed estere.

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