Martini cocktail
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PERCHÉ BEVIAMO IL MARTINI COCKTAIL

Da S.A.M #2 un viaggio alla scoperta del Martini cocktail, dalla ricetta alle sue (inafferrabili) origini

Potrà sembrare banale ma il racconto del cocktail più iconico della storia, il Martini, non può che iniziare con la più semplice, eppure irrisolvibile, domanda: perché piace il Martini cocktail? 

Ogni martiniano, ossia ogni accanito e appassionato bevitore di questo cocktail, si è sentito rivolgere decine di volte questo quesito nella vita e, con tutta probabilità, sarà rimasto spesso senza parole. Descrivere le ragioni che portano ad amare così tanto un drink tanto “sbagliato”, sbilanciato, forte e, a volte, anche quasi insapore è un’attività complessa che parte dalla descrizione di cosa sia un Martini cocktail, per arrivare a ciò che rappresenta, e ha rappresentato, nella storia e nella cultura occidentale.

Le premesse d’obbligo per avvicinarsi al mondo del Martini e dei suoi adepti sono perlomeno due: la prima è conoscerne la ricetta (se ne esiste una, spoiler), la seconda sono le sue inafferrabili origini. Partendo dalle base il Martini cocktail è un drink formato da una parte alcolica, gin o vodka, e, in proporzioni differenti, una parte di vermouth dry, entrambi lavorati su ghiaccio e serviti nell’iconica coppetta. A esser però del tutto onesti non vi è una sola ricetta di questo cocktail, semmai ne esistono infinite varianti, un caleidoscopio di ratio (ossia del rapporto matematico fra lo spirito ed il vermouth), guarnizioni e modi di bere questo miscelato, diverse e uniche per ciascuno dei suoi appassionati bevitori.

S.A.M 2 cover

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