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A Firenze torna Giacosa, la culla del Negroni

Lo storico locale riapre con la guida della Famiglia Valenza, proprietari di Gilli e Paszkowski

«Fosco, diminuisci il seltz e mettici del gin, senza farti vedere». Fissare una frase detta in un bar e preservarla così com’era per più di un secolo, non è un affare da poco. Non c’erano gli audio di whatsapp nel 1919. Chissà se le parole fossero esattamente queste, quale sia stata l’intonazione, se il conte Negroni l’abbia pronunciata con un sussurro furtivo, proteso sul bancone, per avvicinarsi a Fosco Scarselli prima che riempisse del tutto il bicchiere.
Non ci sarà Fosco e non ci sarà manco lo stesso indirizzo – d’altronde l’aveva già cambiato Cavalli nel 2001 per far posto ai manichini – ma finalmente a Firenze Giacosa riapre le porte, con un locale finemente rinnovato a due passi dalla storica collocazione, in via della Spada 15.

È il Gruppo Valenza, già proprietario in città del Caffè Concerto Paszkowski e del Gilli, a riportare finalmente in vita la storica insegna, che nel 2017 aveva chiuso i battenti assieme a una serie di boutique di Roberto Cavalli, tra cui era inclusa quella fiorentina. Così Giacosa, non ha fatto a tempo a soffrire i lockdown della pandemia, ma la sua fama non ha mai smesso di crescere, perché il Negroni a cui ha dato i natali – tu pensa quella trovata di diminuire il selz e aggiungere il gin… – ha continuato a fare il giro dei banconi di tutto il mondo. Insomma, era un po’ come se Giacosa fosse diventata un’Isola che non c’è e che in fondo tutti cercavano. Secondo gin a destra e poi dritto, fino al mattino…



Giacosa, nuovo menù per un nuovo “Salotto d’Europa”

I velluti blu, i dettagli dorati, le forme dal gusto liberty, i marmi scuri screziati di bianco. È la scenografia pensata dagli architetti Paolo Becagli e Alessandro Interlando, che hanno lavorato sulle foto storiche del locale per riportarlo al sobrio splendore di una volta. E il menu è un inno al rito dell’aperitivo, pensato per unire passato, presente e futuro.
Si parte dal Negroni, così come mamma – anzi Scarselli – l’ha fatto, per passare a tre drink list che partono dal nostro eroe verso le evoluzioni più contemporanee. Tra i Giacosa twisted classics il Negroni è proposto in tutte le sue varianti più celebri, mentre i Tradition meets innovation ne esplorano le rivisitazioni in chiave moderna, seguiti dai Giacosa creations, che omaggiano alcuni grandi classici dell’aperitivo all’italiana. Ma non è finita, ci sono i Seltz – due ingredienti, seltz, unito a un bitter, un amaro o un vermouth -, i Gin Tonic e i Vodka Tonic. Ad accompagnare il tutto, golosi stuzzichini perfetti per anticipare il pasto. E per chi non ne avesse abbastanza, c’è un’ampia proposta di distillati nazionali e internazionali.


Il Negroni del nuovo Giacosa
Il Negroni del nuovo Giacosa

«È un onore per me poter ridare vita ad un nome tanto importante per la mia città – ha detto Luca Manni, bar supervisor del Gruppo Valenza – Ed un onere, che porto con grande orgoglio e piacere, quello di aver contribuito ad ideare i menù di realtà come Caffè Paszkowski, Caffè Gilli ed ora Giacosa».

Allora non resta che mettersi in viaggio, perché questa volta a Firenze l’Isola c’è davvero.

Radici toscane tra Mugello e Chianti, adottata in Veneto tra ombre e bacari. Ha il naso sul vino da quando lo ha tolto dai libri (forse le cose si sono anche un po’ intrecciate…) e un passato tra voli intercontinentali, valigiate di bottiglie, Paesi asiatici e degustazioni. Diplomata Ais, approda alla comunicazione come ufficio stampa e poi nella redazione di VinoNews24.it. Viaggia, assaggia, scrive, ascolta molto e parla quando serve (svariate lingue).

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