Si va dal ristorante, preferibilmente stellato, alla Spa firmata, fino al cocktail bar con una miscelazione ammiccante. Quest’ultima, forse, come ultima tendenza messa in campo per vivacizzare gli spazi comuni degli alberghi. Tra gli esempi più recenti e meglio riusciti, restando entro i confini nazionali, c’è sicuramente quello di Palazzo Portinari Salviati a Firenze, un gioiello di bellezza nobiliare cinquecentesca adagiato lungo la trafficata Via del Corso e arrivato sino ai giorni nostri con un carico di storia che lascia gli ospiti senza fiato. Basti pensare che nelle stanze dell’edificio hanno abitato Beatrice (si, proprio quella di Dante) e il granduca Cosimo I, ma il palazzo oggi, dopo un restauro che lo ha riportato all’antico splendore, è diventato una delle punte di diamante della catena di hotel di lusso LDC, di proprietà taiwanese.
Chic Nonna, il ristorante di Vito Mollica
Tra affreschi, architetture dal gusto rinascimentale e motivi artistici che racchiudono l’essenza della Toscana, quella cui guardano molti degli stranieri che superano la soglia d’ingresso del palazzo, l’albergo in realtà offre ben altri valori. A partire dall’ottima cucina del cuoco di origini lucane Vito Mollica, che distribuisce il suo sapere gastronomico in due diversi outlet. Al Salotto Portinari Bar e Bistrot va in scena il buon senso di una cucina diretta e senza fronzoli, con suggestioni regionali e piatti agili e comprensibili, ma anche con Chic Nonna…
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