Trasgressioni carnivore
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Trasgressioni carnivore

Certe cose si fanno ma non si dicono. Non a tutti almeno. Perché la tradizione a tavola è più sacra della dottrina in chiesa, e dunque quando viene voglia di eresia occorre stare attenti a non urtare i sentimenti dei nostri commensali. D’altronde, qui si parla di una trasgressione un po’ forte, non tutti sono pronti ad accettarla.

Qui si parla di abbinare la “ciccia”, ovvero le grandi pietanze della tradizione casalinga italiana, con gli spiriti; di accompagnare piatti leggendari, i cui segreti sono passati dalle nonne alle mamme, con cocktail o distillati invece che con un rassicurante bicchiere di vino rosso da pasto. Era dalla fine della crociata contro gli Albigesi del 1229 che l’ortodossia non era così in pericolo. 

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Classe 1982, è cresciuto a Cremona ma a Milano è nato, si è laureato, vive e lavora come giornalista: in sostanza, è fieramente milanese fin nel midollo. Proprio come il risotto. Quando non si occupa di cose più serie ma più noiose, scrive di distillati: ha collaborato con scotchwhisky.com, fa parte della squadra di whiskyfacile.com e tiene la rubrica settimanale “Gente di Spirito” sul Giornale, di cui è vicedirettore dal 2017. Forse in gioventù ha letto troppo, e così si è convinto che solo gli alambicchi non mentano mai e che da lì esca la vera anima degli esseri umani.

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