HAPPY HOUR: A CASA PIACE DI PIÙ

Godersi un buon cocktail a casa. Nella giornata internazionale dell’Happy Hour, i consigli di Anthology by Mavolo e del bartender Gian Maria Ciardulli

La giornata internazionale dedicata all’Happy Hour, che ricorre proprio oggi come ogni anno, ha dato lo spunto per tracciare una panoramica sulle abitudini dei consumatori nei confronti della cosiddetta “ora felice”, un rituale molto amato dagli italiani, diventato un vero e proprio trend in tutto il mondo.

LA STORIA

Le prime menzioni del termine risalgono al cosiddetto Happy Hour Social Club, che organizzava ricchi banchetti in occasione delle feste.

Ben presto, l’Happy Hour diventò anche uno strumento di propaganda utilizzato dal movimento femminista, per rivendicare, tra i diritti fondamentali delle donneanche quello di bere drink nei saloon

Da lì, si arriva agli ‘20 del Novecento, dove questo momento rappresentava un’occasione di svago e riposo per i marinai e gli ufficiali a bordo delle navi della Marina Militare degli Stati Uniti. La locuzione è stata in seguito adoperata durante il proibizionismo per indicare il momento della giornata durante il quale le persone, prima della cena, andavano a consumare bevande alcoliche negli iconici speakeasy, mentre dagli Anni ’60 fino ad oggi, l’Happy Hour si è affermato come un vero e proprio rito di convivialitàdentro e fuori casa. Con la pandemia, poi, l’home bartending è diventato un trend mondiale.



HOME BARTENDING: UN TREND MONDIALE

«Sicuramente la pandemia ci ha stravolto la vita e per certi versi ha accelerato alcuni passaggi del nostro stile di vita quotidiano, che si sono protratti nel tempo anche a seguito dei cambiamenti avvenuti nell’attività lavorativa di molti come ad esempio lo smart working” spiega Gian Maria Ciardulli, barman e ambassador di Spirito Autoctono.

Secondo un report riportato su Beverage Daily, per un americano su 4Staying in is the new going out” – ovvero “Restare a casa è il nuovo uscire” – col 45% degli intervistati che ha riferito di consumare prodotti premium preferibilmente tra le mura domestiche rispetto a bar e ristoranti (34%). A causa della permanenza forzata nelle proprie abitazioni durante il periodo pandemico, in molti si sono infatti improvvisati barman per continuare a gustare i propri cocktail preferiti, mitigando la nostalgia del bancone. Quando poi l’ambiente domestico è tornato a essere un luogo di aggregazione, si è diffusa sempre di più la consuetudine di consumare un “aperitivo” prima di sedersi a tavola, tanto che un intervistato su 3 ha dichiarato di voler allestire un home bar, anche come strategia per combattere l’inflazione del settore.

«Anche il mondo del bar ha avuto tanti barman che si sono improvvisati in casa e i social in questo senso hanno fatto il loro, essendo la forma di comunicazione e più diretta verso un pubblico ampio di consumatori, spesso più consapevoli e anche più curiosi – prosegue CiardulliMa siamo sicuri che questo basti ad essere qualificati come chi ha fatto tanta gavetta e che tutti gli anni di studio di un barman siano risolvibili in un video di qualche minuto visto su un social? Io preferisco la vecchia scuola: un barman preparato (è la base), uno sgabello davanti al bancone, un bel sottofondo musicale e ovviamente un bel Martini sono un’esperienza imparagonabile»



HAPPY HOUR: GUIDA AI COCKTAIL DA FARE A CASA

Ad ogni modo, preparare cocktail a casa può essere anche un’esperienza creativa. «Con prodotti di qualità e i consigli giusti – commenta Alessia Bigolin, drinksetter di Anthology by Mavolo (mavolo.it) – tutti possono diventare barman per una sera. La chiave è l’entusiasmo per l’arte del bartending casalingo». Ecco allora il breviario dell’esperta con 10 segreti per fare pratica a casa:

1.    In mancanza di strumenti professionali, giocare di creatività: in alternativa allo shaker si può utilizzare un barattolo per conserve. Mezza tazzina da caffè come jigger per misurare gli ingredienti. Al posto di un setaccio, un colino da tè, mentre per mescolare i cocktail, si può impiegare una bacchetta cinese. Si può utilizzare invece il manico di un cucchiaio di legno come pestello improvvisato o recuperare il mortaio per il pesto ereditato dalla nonna.

2.    Sperimentare con gli ingredienti: utilizzare miele o zucchero per preparare uno sciroppo, magari aggiungendo della marmellataEsplorare le spezie come cannellapepe nero o noce moscata per aggiungere un po’ di calore e complessità. Giocare con le erbe aromatiche come mentabasilico o rosmarino per aggiungere profondità alle bevande.

3.    Bilanciare i sapori: occorre mantenere un equilibrio tra gli elementi dolciacidi e alcolici. Se sciroppi, miele e succhi di frutta regalano dolcezza ai cocktail, gli agrumi sono la chiave in fatto di acidità, tanto quanto la frutta di stagione lo è per contribuire alla freschezza della composizione. Ma ricordatevi sempre di fare un assaggio di prova.

4.    Raffreddare correttamente, utilizzando il ghiaccio in modo efficace senza annacquare il drink. In alternativa, raffreddare direttamente i bicchieri.

5.    Scegliere i bicchieri nel modo giusto: ogni cocktail vorrebbe il suo bicchiere, esattamente come le pietanze. Senza dover rifare la cristalliera, saranno sufficienti dei tumbler bassi, i classici bicchieri da acqua, o alti per le bibite, e dei calici da vino.



6.    Decorazione creativa: prestate attenzione alla presentazione dei cocktail e il gioco è fatto. Una fetta di agrumi, una ciliegia, una foglia di menta o una cannuccia colorata faranno la differenza.

7.    Mescolare o agitare adeguatamente: prima di tutto, imparare quando mescolare o agitare. Agitare è ideale per cocktail con ingredienti diversi; mescolare è perfetto per drink meno complessi. 

8.    Curiosità e ispirazione: via libera alla curiosità consultando libri, tutorial online o visitando bar. È utile lasciarsi ispirare dalle stagioni, dai gusti personali, dai luoghi di provenienza dei prodotti, dai profumi di un viaggio.

9.    Personalizzazione e fantasia: sepersonalizzare i cocktail in base ai gusti degli invitati è doveroso, l’immaginazione resta comunque la chiave di ogni successo.

10.   Un gioco di equilibri: un drink si sviluppa scegliendo una base alcolica, aggiungendo una componente dolce e poi una parte acida, che dev’essere leggermente maggiore della parte zuccherina, equilibrando e smorzando il tenore alcolico del cocktail. Qualunque ingrediente scelto dev’essere in armonia e nessuno deve prevalere eccessivamente sul risultato finale.

I COCKTAIL: LE SCELTE DI ALESSIA BIGOLIN E GIAN MARIA CIARDULLI

Ecco infine una selezione di cocktail ideali da preparare e gustare tra le mura domestiche, con 5 proposte firmate dalla drinksetter di Anthology by Mavolo (mavolo.it) Alessia Bigolin e 2 drink realizzati dall’ambassador di Spirito Autoctono Gian Maria Ciardulli per celebrare l’Happy Hour Day.

I drink di Alessia Bigolin



MAYFAIR LADY

4 cl di gin Mayfair Six Pm
15 cl di pink grapefruit Le Tribute

In un bicchiere alto, pieno di ghiaccio, versare 4 cl di gin e colmare con la soda, mescolare delicatamente. Guarnire con una fetta di pompelmo rosa e qualche foglia di rosmarino.

Consiglio: chi non ha un misurino graduato o un jigger può dosare con un piccolo bicchiere da liquore o riempiendo di gin mezza tazzina da caffè.



PASS TO PASSION

5 cl di Arrangé Mango Passion Damoiseau
4 cl di succo di lime fresco

Versare gli ingredienti in uno shaker, agitare con ghiaccio, e servire in un bicchiere raffreddato.

Consiglio: per avere bicchieri ben ghiacciati, basterà metterli nel freezer un paio d’ore prima dell’utilizzo.



HONEYMOON

5 cl di gin Amuerte Coca Leaf Black
4 cl di succo di limone
1 cucchiaio da cucina di miele liquido

Versare prima il gin, poi il miele, il succo di limone ed infine il ghiaccio. Shakerare, versare in un bicchiere, guarnire con una rondella di zenzero.

Consiglio: il miele si può anche sostituire con sciroppo d’acero o d’agave.



MAD IN NEW YORK

4 cl di whisky M&H Classic
2 cl di liquore al chinotto e coriandolo Dennis Zoppi

Versate gli ingredienti in un bicchiere capiente pieno di ghiaccio, girate con una bacchetta cinese fino a completo raffreddamento, filtrate in una coppetta ghiacciata e aggiungete un pizzico di cannella o noce moscata.

Consiglio: profumate il bicchiere con una buccia d’arancia passata sul bordo del bicchiere



PARADISE LOST

2 cl di vermut Not Another Vermouth
10 cl di ginger ale Le Tribute

Versare il vermut nel bicchiere pieno di ghiaccio, colmare con il ginger ale, guarnire con: 1 fetta di limone; 1 fetta d’arancia; 1 ciuffo di menta; 1 rondella di cetriolo;1 ciliegia al maraschino

Consiglio: se avete altra frutta a disposizione sperimentate nuovi sapori. Una piccola costa di sedano con cui girare anche il cocktail potrebbe sorprendervi.


I DRINK DI GIAN MARIA CIARDULLI


CUBA LIBRE

Succo di 1/2 lime
Rum bianco (2/3 tazzina da caffè)
Cola

Riempite un tumbler con del ghiaccio, aggiungete il succo di lime e il rum bianco (possibilmente cubano), quindi completate con la cola. Mescolate con un cucchiaio, aggiungete altro ghiaccio se necessario e decorate con una fettina di lime.


COCKTAIL MIMOSA

7,5 cl Prosecco Doc
7,5 cl Succo d’arancia bionda

Riempite mezzo calice ben freddo con del succo d’arancia bionda fresco e con del Prosecco Doc poi mescolate.

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