Alla Befana, bottiglie e gustosi abbinamenti nelle calze suggerite da Gian Maria Ciardulli
Tra gioia e malinconia, arriva l’Epifania, quel giorno che ogni festa si porta via. Un’ultimo rosso sul calendario delle scorpacciate in famiglia o con gli amici, giornata per antonomasia del “da domani a dieta detox sino a Pasqua!”. Si certo, ufficialmente è la giornata dedicata ai bambini: cioccolato per i più buoni, carbone – di zucchero – per i più birichini. Però, se non proprio una calza affollata di dolci e caramelle, almeno a un “pedalino” con all’interno qualche gustoso genere di conforto per papà e mamma, la “vecchina che arriva a mezzanotte con le scarpe tutte rotte”, ci dovrebbe pensare.
E considerato che l’amorevole Befana è sempre molto impegnata e anche tanto distratta, proviamo a suggerirle qualche idea per riempire la calza di quanti hanno superato la maggiore età. Gli spunti per la nostra amica che viaggia sulla scopa, non possono che essere di “spirito” da condividere con persone care e qualche amico. Ma anche no.
Lo zio, l’uva e il distillato
Partiamo da quello zio tanto amante dei distillati d’uva italiani, al quale va di diritto un’acquavite. Scegliamo Prime Uve Nere, un prodotto dal carattere distintivo, distillato esclusivamente dagli acini della migliore uva maturata al sole.
Dopo la vendemmia le uve vengono sottoposte a un’attenta fermentazione e, in seguito, distillate sottovuoto a bassa temperatura in alambicchi di rame, per coglierne tutte le sfumature aromatiche. A distillazione terminata, il prodotto trascorre almeno 24 mesi in barrique, durante i quali acquisisce ulteriore ricchezza e complessità.
ROMA IN UN GIORNO: CIBO, STORIA E DISTILLATI
Breve guida per vivere la “Città Eterna” con alcune pause golose
Con i suoi 38,5 gradi alcol Prime Uve Nere si presenta con caratteristiche organolettiche ben definite. Speziato, con note di vaniglia e di frutti di bosco, un sorso dal gusto pieno, morbido ed intenso. È ottima da bere liscia, come piace allo zio, ma si presta anche bene in miscelazione per un drink Natalizio.
E se lo zio è stato buono, allora si sarà meritato anche una buona tavoletta di cacao criollo al 70% da abbinare al Prime Uve Nere. Così sarà ancora più buono per tutto l’anno.
All’epifania il rum deve essere Particolare
Il secondo turno è invece dedicato all’amico, un appassionato dai gusti ben precisi e sempre in cerca di rum particolari. Per lui scegliamo il Ron Botran 15, squisito blend di rum invecchiati. L’invecchiamento di questo rum è molto particolare: le botti di quercia in cui Botran 15 matura secondo il sistema solera si trovano infatti a 2.400 metri sul livello del mare. Il primo passaggio avviene in legni non tostati, il secondo in botti mediamente tostate e il terzo in botti che in precedenza contenevano whiskey americano e Sherry. Non è finita, l’ultimo passaggio viene fatto in botti ex-Porto.
Il risultato è un distillato a 40 gradi che si presenta di color mogano, dai riflessi luminosi ed estremamente complesso. Quasi denso, pieno, con evidente presenza di legno tostato e un leggero aroma di vaniglia, ma anche sentori di mela verde, mirtilli appassiti, scorza di arancia e lime essiccato, speziature di cannella e noce moscata, per un gusto seducente ed intenso, in perfetto equilibrio con le note legnose delle botti. Al palato, aromi di frutta candita, bacche rosse, frutta matura e chiodi di garofano.
Da bere liscio insieme ad un formaggio di buona stagionatura, supporto ideale per stuzzicare il palato con note piccanti e sapide. Ma il Botran 15 può diventare con grande agilità il principale attore di un classico Old Fashioned (…ci sacrificheremo preparandone uno anche per noi).
Distillato francese, il primo amore non si scorda mai
È proprio vero che il primo amore resta impresso nella memoria. E in questo caso da amore si trasforma in devozione, quella per Cognac e Armagnac. Un passione che spesso dobbiamo proprio al nostro papà, cui dedichiamo uno dei suggerimenti alla Befana: l’Armagnac Dartigalongue Hors D’Âge.
La distilleria, fondata nel 1838 da Pascal Dartigalongue, è la più antica della zona del Bas Armagnac con sede a Nogaro, nel cuore della denominazione. La Maison distilla unicamente vini provenienti dal territorio e i suoi Armagnac sono famosi per essere i più raffinati in assoluto.
Elegante e maestoso, questo Hors d’Age, da uve ugni blanc, baco e folle blanche, segue un invecchiamento minimo di 7-8 anni che avviene per il 30% in fusti nuovi di quercia di Guascogna. Un distillato armonioso e tradizionalista, che si presenta con un calice color ambra luminoso con riflessi rame e bronzo. Al naso si distingue per gli aromi gentili di vaniglia, prugna in confettura e mandorla, con accenni di frutta gialla stramatura e pesche sciroppate. Gustoso, speziato, ricco di ritorni torrefatti e dalla lunghissima persistenza.
Bevuto liscio regala sorsi indimenticabili, perfetto anche per un Sazerac. In entrambi i casi, non possiamo esimerci dal gonfiare la calza anche con il celeberrimo Panforte alla senese, il dolce alle mandorle per eccellenza. Inutile dire che il papà merita sempre uno sforzo in più!
Una befana Bittersweet
Alla dolce metà, l’amore della vita, la compagna delle mille avventure del quotidiano, niente calza? Neanche a pensarci. A lei, vera imperatrice delle feste, riserviamo un vermouth dolce e originale: il Vermuto delle cantine Mastìo-Hofmann, un vermouth sardo che nasce per accompagnare ogni occasione del giorno, ma anche valorizzare l’abbinamento gastronomico, in particolare con i formaggi.
Le botaniche infuse sono rosa canina, rosmarino, camomilla, giaggiolo e artemisia, che si fondono perfettamente in un gusto bilanciato, caratterizzato in maniera decisa anche grazie alla base alcolica utilizzata, un vino da uve Cannonau prodotto nelle cantine omonime.
Con la sua beva facile e piacevole, strizza l’occhio a un pubblico giovane, ma resta fedele alla propria tradizione e alle proprie origini fino in fondo. Da bere assoluto, ben rinfrescato oppure miscelato per un buon aperitivo serale o un dopo cena, magari in compagnia di un buon sigaro.
Concedersi un regalo… torbato.
L’ultimo suggerimento per l’amata vecchina dell’Epifania, è per sé stessi. E questa volta voliamo in Scozia, con un Single Malt Scotch Whisky senza troppi fronzoli, deciso e diretto con una caratteristica fondamentale: la torba. Octomore 09.1, nono anno di uscita, prodotto in versione limitata (42.000 bottiglie) da Bruichladdich, fra le migliori distillerie di Islay, è famoso per essere il whisky più torbato al mondo.
Di Octomore infatti, escono anno dopo anno dei batch dalle diverse caratteristiche produttive, a partire ovviamente dal lavoro sull’orzo e sull’affumicatura, che è al cuore dell’operato di questa distilleria. Ogni uscita ha un tema differente è questa si chiama Dialogos, perché la volontà è quella di farci dialogare con il terroir, l’orzo, la torba e il legno.
Audace, quasi sfacciato, si presenta con un color oro tenue e note olfattive distintive. Al palato è corposo, quasi cremoso, equilibrato e con sentori di terra cotta, gusci di arachidi, quercia carbonizzata e caramello mou. All’inizio la beva è sorprendentemente leggera con fiori mielati e noce oleosa, prima che compaiano strati di fumo ed erba verde con note dolci, burro salato e torba marina. Finale dolce e leggermente secco, persistente, con note di vaniglia, caffè e cereali, torba e legno speziato.
Da gustarsi davanti al caminetto di casa – il giorno della Befana si accende a prescindere dalle temperature! – , meditando sulla ciccia che sfrigola sulla graticola e che presto sarà l’atteso e succoso pasto che accompagnerà, sino al termine dell’Epifania, ogni sorso di Octomore 09.1. Perché non può essere Epifania senza una coccola (anche) per sé.