Quattro referenze diverse, firmate Compagnia dei Caraibi, ottenute esclusivamente da polpa di Agave Blu Weber
Quando il botanico Carlo Linneo classificò la carnosa pianta originaria del Messico la battezzò Agave, dal termine greco che significa meraviglioso, illustre, nobile, splendido. E Agave era anche una delle Baccanti. Nome quindi più che mai appropriato.
Oggi diversi distillati rientrano in una categoria, quella degli ultra-premium, che ricorda il mondo dei supereroi, ma in realtà si riferisce a prodotti di alta qualità e alta artigianalità, e a prodotti con un legame profondo con il territorio. Proprio come i Tequila Komos.
E se dovessimo inventarci qualcosa che dia l’idea sia del meraviglioso sia dell’ultra premium, be’ dovremmo prima fare un giro (impossibile) nell’iperuranio platonico. Ma vai a spiegare l’idea trascendentale di un tequila. Ci accontentiamo quindi di quello che percepiscono i nostri sensi.
«Komos Tequila è entrata da poco nel portfolio di Compagnia dei Caraibi e rafforza ulteriormente il posizionamento super-premium della nostra selezione agavi», ci dice Francesco Pirineo, trade advocacy manager di Compagnia dei Caraibi.
«Komos è un tequila molto particolare, che consta di quattro referenze, ognuna delle quali subisce un processo d’invecchiamento distinto. Per gli affinamenti sono stati utilizzati blend di differenti tipologie di legno, da botti americane ex bourbon a botti di rovere francese, già impiegate per vini rossi e bianchi a botti ex sherry».
Ma c’è un filo rosso che lega tutti e quattro i Tequila…
«Infatti, il risultato è comunque quello di ottenere un Tequila con una beva delicata e poco aggressiva, quindi con un giusto equilibrio che accontenti al tempo stesso diverse tipologie di consumatori».
Oggi Komos è il terzo distillato d’agave più venduto negli Stati Uniti.
«Esatto. È un traguardo molto importante e ora vogliamo concentrarci anche sul mercato italiano».
Durante la degustazione al Doping Club di Milano ho trovato i primi due Tequila, Anejo Cristalino e Reposado Rosa più adatti alla miscelazione, ma il penultimo, Anejo Rserva, secondo me va bene anche in un twist di Bloody Mary.
«Dal mio punto di vista tutto può essere miscelato, ma rispettando il distillato. E la bravura nel miscelare sta tutta nel bartender. Ma con questi prodotti puoi ottenere ottimi Old Fashioned, Negroni, Margarita, Paloma, oppure goderteli in purezza».
E che bartender, viene da pensare, poiché Komos Tequila si troverà proprio nei migliori cocktail bar della Penisola. Il quartetto di Komos Tequila in un breve spartito. Le bottiglie sono essenziali ed eleganti (da conservare anche una volta svuotate), in ceramica colorata, blu, bianca, rosa, azzurra.
Tequila Komos Añejo Cristalino è invecchiato 12 mesi in botti di rovere francese ex vino bianco. Sembra un classico Tequila, ma ha decisamente una marcia in più. Con aromi di frutta di polpa bianca.
Tequila Komos Reposado Rosa è affinato 65 giorni in botti di rovere francese ex vino rosso della Napa Valley, anche Pinot Noir. Ha rotondità, freschezza e un tocco di frutti rossi.
Tequila Komos Añejo Reserva invecchia in 12 mesi in botti scelte, tra cui botti di rovere francese, botti di bourbon americane e botti di sherry. Un blend audace.
Tequila Komos Extra Añejo riposa 3 anni in botti di rovere francese per vino bianco e botti di rovere americano per whiskey. Da bere in purezza.
Il mondo dell’Agave e del Tequila sta attraversando un periodo felice e di costante crescita. È questo un motivo in più per annotare sull’agenda bottiglie capaci di lasciare un segno o persino una storia.
La Baccante Agave, figlia di Cadmo e Armonia, non aveva un carattere facile, ma la pianta che ha preso il suo nome ha qualcosa di spettacolare e ci può regalare uno spirito ricco di sfumature.