Dal mattino fino a tarda notte, un tour sotto i tetti azzurri di rame tra i sapori della Sirena del Nord
Un laboratorio di idee, in cui all’estro degli indigeni si unisce quello delle tante culture che a Copenaghen si incrociano, portate dagli stranieri in cerca di opportunità. Nascono così progetti e sinergie inaspettate, capaci di offrire esperienze di altissimo livello, ma anche realtà che si intrecciano con una cultura locale amante del tempo libero e dell’intrattenimento.
Copenaghen non canta. Piuttosto mormora un’intimità vivace, vissuta nel tepore dei salotti e dei bar, dei ristoranti, delle panetterie e di tutti quei locali in cui si trovano rifugi golosi e distesi dal cielo grigio e dai mesi più freddi. Ma nella bella stagione, quando il cielo è limpido, sole e azzurro a questa latitudine sono un’esperienza difficile da dimenticare. La città si accende di tutti quei colori che sembravano sopiti. I parchi si riempiono e la natura si risveglia per cogliere il prezioso calore.
CINQUE TAPPE DA NON PERDERE
1 – Copenhagen Distillery, anima urbana e trasversale
Copenaghen DIstillery è una moderna distilleria urbana in cui trovare whisky e gin, ma soprattutto occasioni di degustazione e intrattenimento, dalle visite guidate fino a eventi e concerti. Una realtà dall’anima fortemente autoctona.
2 – Nordic Roasting, alla scoperta del caffè
C’è anche un italiano tra i fondatori di Nordic Roasting, laboratorio di torrefazione che attende gli appassionati nel quartiere di Amagerbro Øst, con un bancone in cui provare miscele e diversi tipi di estrazione, accanto a croissant e pasticcini artigianali.
3 – Torvehallerne, il mercato coperto di Copenaghen
Il paese dei balocchi per gli amanti del buon cibo e del buon bere, tra botteghe di macellai, pescherie, formaggi, salumi, pesce essiccato, ortaggi, frutta, spezie, ma anche dolci, spirits (ovviamente), vino e soprattutto spazi gastronomia, bar e streetfood.
4 – Tèrra, anima italica e sapori locali
Prendi due giovani italiani e portali in Danimarca di fronte ai fornelli, ma soprattutto di fronte a un’infinità di erbe selvatiche e prodotti locali. Il ristorante Tèrra, Stella Verde Michelin di Valerio Serino e Lucia De Luca è un teatro di sapori che fa del risparmio e del riutilizzo degli scarti la propria bandiera (ma il gusto non è affatto secondario, anzi).
5 – Lidkoeb, cocktail dall’anima nordica
Lidkoeb, è l’insegna gemella del Ruby, tra i primi locali danesi nella World’s 50 Best Bars. Qui l’esperienza è triplice, a seconda del piano cambia l’atmosfera. Dal bancone più pop fino al regno del whisky, ognuno trova il proprio posto e la salita sembra più simile a una discesa.
L’articolo completo lo trovate a pagina 28 dell’ultimo numero di SAM. Leggi qui