Cabrach, la distilleria di un’intera comunità

The Cabrach nasce come un’utopia e diventa il polmone economico di un’intera comunità. Che ha già prodotto il suo primo Whisky

Sembra una comune notizia da trafiletto in cronaca locale: una piccola distilleria scozzese ha avuto accesso a 140mila sterline – poco più di 160 mila euro – di prestito sociale dalla Social Investment Scotland (SIS) per produrre il loro primo whisky.
Ma The Cabrach Distillery, che prende il nome dall’omonima cittadina all’estremità meridionale del Moray Speyside, di comune non ha nulla, a cominciare dal proprietario: l’intera comunità.

Quella di Cabrach è una storia che inizia da lontano, sulle distese colline delle Highlands. Un territorio dalla bellezza struggente, ma scarsamente popolata, situata nel cuore dello storico Banffshire. Circondata dal Cairngorms National Park a sud, dallo Speyside e dal Moray Firth a nord e dall’Aberdeenshire a est, Cabrach ha un forte senso del luogo e una straordinaria storia di spirito comunitario e resilienza.

Considerata la culla dell’industria del whisky scozzese – famosa per gli alambicchi illegali e il contrabbando – dal 2017 ha avviato un progetto di rinascita. Al centro c’è la costruzione di una nuova distilleria che opererà come un’impresa sociale, i cui ricavi sono destinati ad alimentarne il ripopolamento non solo della cittadina, ma dell’intero territorio.


The Feering Early Harvest Whisky - credits The Carbach
Il progetto della The Cabrach Distillery

Prodotto come nell’Ottocento

All’inizio del XX secolo questa impervia area contava circa 1.000 abitanti impegnati nella produzione familiare del whisky. Oggi, ce ne sono meno di 100. Un passato così ostinato e glorioso o lo si studia sui libri di storia locali o si tenta di farlo rivivere. La comunità di Cabrach, dopo sette anni di lavoro, ha dato vita a una distilleria collettiva, appartenente alla comunità, dove ricominciare a produrre il whisky con le tecniche di fine Ottocento.

Il Single Malt Scotch Whisky trarrà ispirazione dalla storia di questo areale. Sarà prodotto artigianalmente, distillato con le stesse modalità diffuse all’alba del 1800, durante il passaggio dalla distillazione illegale a quella legale. L’obiettivo – si legge sul sito di The Carbach – è produrre un autentico Single Malt dal sapore pieno, intenso, frutto alchemico del solo orzo locale delicatamente affumicato, distillato con un alambicco storico, soprannominato “The Buck”, e invecchiato in legno di alta qualità.

Un Single Malt Scotch Whisky di reputazione senza pari, realizzato in armonia con la comunità rurale delle Highlands, “Per annunciare il ritorno del vero whisky Cabrach dopo un lungo sonno di oltre 170 anni“.



I finanziamenti

Il Cabrach Trust ha ricevuto finora quasi 140.000 sterline dalla Social Investment Scotland (SIS), costituite da un prestito e da una sovvenzione. A questi si sono aggiunti – come evidenzia The Spirits Business – finanziamenti pari a quasi 600 mila euro da Highlands and Islands Enterprise, un’agenzia del governo scozzese. Ma il progetto aveva già ricevuto nel 2021 oltre 400 mila euro totali dalla William Grant Foundation, dalla Foundation Scotland, dalla Reekimlane Foundation e da un donatore anonimo.

Una storia di riqualificazione e riscatto

La prima distilleria di proprietà della comunità, ha un unico scopo, quello di soddisfare e supportare i più elevati standard di crescita sociale e, non da meno, ambientale. Per raggiungere questo obiettivo, la The Cabrach Distillery, coinvolgerà e sosterrà una forza lavoro locale di talento, integrerà la sostenibilità in tutte le operazioni, prestando meticolosa attenzione alle materie prime, tra cui l’orzo di Inverharroch. Oltre a creare posti di lavoro locali, la nuova distilleria mira ad attrarre visitatori locali e turisti stranieri, generando entrate da reinvestire in piani di riqualificazione.

La nostra distilleria fungerà da polmone economico per la nostra visione di rigenerazione guidata dalla comunità – afferma Jonathan Christie, amministratore delegato di The Cabrach Trust  – creando posti di lavoro permanenti e qualificati, di cui c’è tanto bisogno, e attirando al contempo migliaia di visitatori in questo luogo speciale, che potranno scoprire la ricca storia, il patrimonio e la bellezza naturale della zona”.


The Feering Early Harvest - credits The Carbach
The Feering Early Harvest – credits The Carbach

I piani futuri includono lo sviluppo di un bar e di un centro storico come parte del sito della distilleria, insieme al restauro della vecchia scuola di Cabrach trasformata in centro di formazione.

In attesa del futuro, The Feering Early Harvest

Un tino di ammostamento da mezza tonnellata e sei botti di legno, per produrre un Single Malt Scotch Whisky artigianale, in edizione estremamente limitata, distillato in piccoli alambicchi Forsyths. Questo il futuro prossimo, ma intanto, un primo rilascio è già in vendita. Si tratta di The Feering Early Harvest.

The Feering è un’edizione limitata di tre blended malt, affinati in botti singole provenienti da distillerie che circondano The Cabrach. Ognuna attentamente e sapientemente curata da Alan Winchester. Il mastro distillatore ha utilizzato malto donato da quattro distillerie dello Speyside, che ha restituito solo 6.000 bottiglie, già rarissime. Già leggenda. Un dram, fiera espressione di uno scopo comune: il ripristino di una nuova comunità del whisky.

Il nome non è casuale, come nulla lo è in questo grandioso progetto. Infatti nel nel Nord-Est della Scozia, il “feering” è il primo solco arato, quello che funge da guida per i successivi: “Siamo entusiasti di condividere The Feering Early Harvest, un dram meravigliosamente morbido, ma vivace. Un dram che riflette la maestria nella produzione di whisky per cui il Cabrach era famoso nel 1800, combinando un calore pervasivo simile alla leggendaria ospitalità del Cabrach. Un dram reso possibile dalla generosità dei nostri vicini più prossimi.” racconta entusiasta Alan Winchester.

Ancora una volta la Scozia e il suo prodotto di elezione lo Scotch Whisky sono lo spunto di piccole e grandi rivoluzioni, a sostegno di un’economia virtuosa di valorizzazione delle risorse territoriali e storiche. La tradizione, non come semplice valore romantico, ma vero volano di un progresso etico e responsabile. Chissà che anche il nostro Paese, un giorno, non segua questa la scia.

Lettrice appassionata, esperta ricercatrice di refusi. Inizio a lavorare giovanissima per la cronaca locale. Amo Roma, la mia città, credendo certi giorni di esser corrisposta. Grande appassionata di piante, caffè e ricerca delle fonti. Dopo un periodo di pausa torno a calcare le tastiere, per la redazione di Spirito Autoctono. Adoro il Gin Tonic separato - Gin da un parte, tonica dall’altra - e recentemente ho anche fatto pace con gli Amari

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