Il decreto del Masaf introduce, dopo anni di attesa, la procedura per il riconoscimento dei Consorzi di Tutela in ambito spirits
Arriva finalmente in Gazzetta Ufficiale – con la data di ieri, 7 marzo – il Decreto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste che regolamenta la costituzione e il riconoscimento dei consorzi di tutela per le indicazioni geografiche delle bevande spiritose. Un traguardo preannunciato dal via libera dello scorso luglio da parte del Masaf, che aveva incontrato la soddisfazione delle associazioni di settore, dopo anni di attesa. Sebbene infatti una procedura per il riconoscimento dei Consorzi di Tutela sia già da tempo prevista sia per i vini che le specialità alimentari, le bevande spiritose stavano ancora aspettando.
Soddisfatto Sebastiano Caffo, Presidente del Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa, che ora potrà ambire al riconoscimento ufficiale. «Le IG bevande spiritose come la Grappa vantano centinaia di anni di storia, tramandati di generazione in generazione, e costituiscono l’emblema del patrimonio agroalimentare tricolore. La cultura del bere bene e moderatamente, tipica dei nostri distillati a indicazione geografica che rientrano, non a caso, nelle acquaviti “da meditazione”».
NUOVI SCENARI PER LA PROMOZIONE DELLA GRAPPA
Si apre così la strada alla possibilità di promuovere gli spirits italiani con azioni univoche anche in mercati finora inesplorati, per consolidarne la posizione nel panorama nazionale e internazionale. «La Grappa costituisce un unicum nel panorama internazionale, essendo esclusivamente italiana e collocandosi in perfetta armonia con la sostenibilità del settore vitivinicolo e, conseguentemente, delle politiche UE di sostenibilità, poiché è ottenuta dalla distillazione delle vinacce, principale sottoprodotto derivante dalla produzione del vino, che altrimenti verrebbe sprecate e disperse – sottolinea Caffo – Un ciclo produttivo unico, che rende la Grappa il distillato sostenibile per eccellenza. A nome di tutti i membri del Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa, ringrazio il Ministro Lollobrigida per aver dato al nostro settore questa grande opportunità di rilancio che ci stimola a stare uniti per promuovere e valorizzare l’acquavite più rappresentativa del Made in Italy”.
LOLLOBRIGIDA, SÌ AI CONSORZI DI VALORIZZAZIONE DELLA GRAPPA
di Redazione
Gli fa eco AssoDistil, che assieme al Consorzio Nazionale Grappa è impegnata nel compimento della normativa. «I Consorzi di tutela si stanno dimostrando un importantissimo veicolo per il successo delle produzioni agroalimentari e vitivinicole di qualità, in un sistema come il nostro le cui caratteristiche organizzative, dimensionali e finanziarie non consentono di affrontare i mercati esteri», dice Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Nazionale Acquaviti e Liquori di AssoDistil.
«Le bevande spiritose a Indicazione Geografica soffrivano da tempo della mancanza di una procedura per il riconoscimento dei propri Consorzi di Tutela. Il decreto odierno va a colmare un vuoto normativo, ponendo il trattamento dei diversi Consorzi di Tutela su un piano omogeneo, esattamente come ha inteso fare la nuova Riforma Europea delle Indicazioni Geografiche, che accomuna i prodotti vitivinicoli, gli alimentari e le bevande alcoliche», aggiunge.
LE SFIDE CHE ATTENDONO LA GRAPPA
Positivo anche il commento di Alessandro Marzadro, presidente dell’Istituto di Tutela della Grappa del Trentino, che evidenzia le nuove sfide che attendono il distillato di vinaccia. «Questo è forse l’ultimo atto formale che, insieme all’Ig ci permette di riconoscere, tutelare e promuovere la grappa in maniera concreta. Ci darà la possibilità di creare un consorzio riconosciuto in grado, anche dal punto di vista formale, di applicare l’erga omnes a tutti i produttori, per avere anche le risorse e la coesione necessarie a portare avanti i progetti di promozione.
Le sfide sono grandi – sottolinea il presidente – perché quando parliamo di un distillato come la grappa parliamo di un prodotto che deve ancora crescere all’estero e quindi non si tratta ancora di un distillato internazionale. La grappa deve approcciarsi alle nuove generazioni, quindi ci attendono delle sfide molto importanti che solo insieme e solo grazie a un consorzio si possono affrontare».
Micaela Pallini, presidente di Federvini, esprime soddisfazione per il traguardo raggiunto, ricordando la nuova disciplina UE sulle Ig in arrivo nei prossimi mesi.
«Abbiamo seguito da tempo il lungo iter che ha portato alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sui requisiti per il riconoscimento e il funzionamento dei Consorzi di Tutela per le bevande spiritose con Indicazione geografica», dichiara, mettendo in guardia su alcune criticità che è opportuno non trascurare.
«Se da un lato, il decreto pubblicato in Gazzetta rappresenta un tassello importante della disciplina sulle bevande spiritose, dall’altro permangono alcune criticità che speriamo possano essere risolte già nei prossimi mesi quando, con l’entrata in vigore della nuova disciplina UE sulle Indicazioni geografiche, potrebbero essere apportati alcuni correttivi alla norma, nonché al momento della definizione degli statuti consortili, che devono essere approvati dal Ministero, il tutto a garanzia del buon funzionamento del settore degli spiriti».