Il secondo numero di Spirito Autoctono Magazine, contro gli eccessi del mondo che si prede troppo sul serio
Spirito Autoctono Magazine, una finestra che si affaccia sul mondo degli spirits
“Al contrario, l’assenza assoluta di un fardello fa sì che l’uomo diventi più leggero dell’aria, prenda il volo verso l’alto, si allontani dalla terra, dall’essere terreno, diventi solo a metà reale e i suoi movimenti siano tanto liberi quanto privi di significato”. Milan Kundera
L’editoriale di questo numero di Spirito Autoctono Magazine (per leggere l’edizione digitale clicca qui), che trovate in apertura del numero accanto a una bellissima foto di Lido Vannucchi (fotografo Guest di questa seconda release del giornale), potrebbe sembrare un piccolo trattato di filosofia. Ma non lo è. O forse si. Però sicuramente è una ragionata presa di posizione, come tutto il numero, contro gli eccessi e le stranezze di un mondo in grandissima evoluzione.
Spirito Autoctono Magazine#2
Democratici e appassionati di letture spiritose del mondo, tutti i protagonisti della redazione di questo numero hanno voluto fotografare il mondo da una prospettiva che fosse a loro più vicina possibile. Scegliendo argomenti tecnicamente importanti ma poco battuti come il ghiaccio nei cocktail, di cui ha scritto Giambattista Marchetto, passando per dischi folk che hanno fatto anche la storia del buon bere (trovate tutte le indicazioni nella rubrica Cose di Paolo Campana), finendo – ma in realtà iniziando – con il dossier Emilia Romagna firmato da Andrea Guolo, che ci ha portato nel cuore palpitante di una regione ancora ferita a cui siamo molto legati e che supportiamo con tutte le nostre forze.
Più o meno negli stessi giorni in cui moriva Milan Kundera, che il direttore Francesco Bruno Fadda ha citato più volte nel suo editoriale, venivano impaginate alcune tra le ultime colonne di Spirito Autoctono Magazine #2, quelle contenenti l’intervista ad Anna Maschio. Un inno alla romantica pragmaticità di una laureata in archeologia che sceglie di seguire il cuore e il sangue e sposare l’azienda di famiglia. Senza però annullarsi in essa, portando la propria spiritosa diversità come valore aggiunto.
L’estro, la diversità, il gusto
La diversità di un’intervista ad Arianna Porcelli Safonov, che ci parla di Vodka e di quel mondo che i distillati, in fondo, non li ama poi tanto. Il colore della diversità della Costiera Amalfitana che vive distante dalla realtà, eppure ne è la più bella ed efficace perla. La gustosa diversità di un bitter vegano.
Ognuno di voi troverà in questo numero del magazine, ne siamo sicuri, un motivo per essere divertito e gioioso. Magari anche qualche spunto di riflessione. Quale non sappiamo dirlo, noi siamo tanti e diversi, e anche voi. E il senso di S.A.M. è proprio questo: festeggiarci tutti e parlare a ognuno.
Cin Cin! (Magari con un Martini, c’è anche quello nel giornale)