Sulla mappa della ristorazione alberghiera romana, Sofitel Rome Villa Borghese si impone con cucina e miscelazione di qualità di Settimo
Da eleganti cattedrali destinate a viaggiatori benestanti, a luoghi accessibili nei quali poter vivere esperienze enogastronomiche contraddistinte da professionalità e qualità. Le strutture alberghiere di lusso, un tempo poco frequentate a Roma e in generale nel nostro paese dalla clientela “esterna” poco avvezza a sceglierle come destinazioni per una cena o un aperitivo, sono diventate nel breve volgere di pochi anni, tra le mete preferite per regalarsi momenti di estrema piacevolezza, sia dal punto di vista gustativo che da quello legata alla convivialità.
Roma, città dalla rinomata opulenza in fatto di insegne gastronomiche, ha arricchito la sua scena con una serie di inaugurazioni e con la ristrutturazione di lussuosi hotel che hanno puntato anche su una proposta f&b di alto livello per attirare l’attenzione non solo di turisti e viaggiatori, ma anche per vincere la ritrosia dei romani nel frequentare tali ambienti.
Tutta la luce di Roma
Tra le strutture meritevoli di menzione c’è sicuramente il Sofitel Rome Villa Borghese. Antico palazzo romano del 19° secolo recentemente ristrutturato dall’architetto Jean Philippe Nuel, dove lo stile della Dolce Vita italiana e l’Art de Vivre francese si fondono in perfetta armonia.
L’hotel ospita 78 tra camere e suite, ognuna caratterizzata da arredi e dettagli di fascino. I soffitti artistici di ispirazione barocca creano l’illusione di un cielo azzurr. Sontuose decorazioni fanno da comune denominatore per dar vita ad un’atmosfera rilassante. Dominata da una palette di sfumature di bianco e blu grigio, con la luce naturale che penetra dalle ampie finestre affacciate sui giardini e sul panorama della città.
Sette è il numero perfetto
In questo contesto la proprietà ha voluto creare una realtà di ristorativa di assoluto rilievo, rappresentata dal ristorante e bar Settimo Roman Cuisine & Terrace, uno dei ristoranti situati più in alto della città, con una magnifica vista a perdita d’occhio. Posizionato al 7° piano dell’hotel, vuole sottolineare nel suo nome l’importanza di questo numero per la città di Roma, dai 7 re ai 7 colli. Un vero e proprio rifugio botanico che offre scorsi panoramici sui giardini di Villa Medici e Villa Borghese, con la magia della cupola di San Pietro all’orizzonte. La cucina è affidata all’Executive Chef Giuseppe D’Alessio, che propone piatti legati al territorio e alla tradizione della cucina romana. Guidando gli ospiti anche nella riscoperta delle diverse cucine regionali nel corso dell’anno.
Tradizione romana e sapori mediterranei
Materie prima d’eccellenza, rigorosa stagionalità, sapori leggibili e al tempo stesso godibili, per una cucina nel complesso divertente e appagante. Questa la filosofia dello chef che da anni è alla guida della brigata del Settimo Roman, i cui spazi sono contraddistinti da una riuscita eleganza. Con il plus rappresentato dalla terrazza. Il menu alla carta evidenzia il filo conduttore rappresentato dal connubio tra tradizione romana e sapori mediterranei. Ecco quindi lo Scampo croccante alla puttanesca, la Panzanella integrale con gazpacho di pomodoro e cipolla rossa in carpione e melone. Oppure il Risotto agli scampi e mela verde all’aceto balsamico di Modena. Molto interessante la formula per il pranzo al Settimo Roman. Due portate a scelta a 45 euro, e un percorso di degustazione dedicato alla cena (4 portate a 130 euro).
La prova d’assaggio conferma le aspettative, a partire dall’Insalata di polpo con humus di ceci e verdure croccanti. Contraddistinto dall’ottima cottura dell’ingrediente principale e dall’irresistibile cremosità dell’humu con una indovinata nota acida donata dal succo di limone. I Tonnarelli acqua e farina cacio e pepe si fanno apprezzare per consistenza e nota olfattiva del pepe. Mentre il Filetto di spigola in padella, zucchine alla scapece, la sua crema e trombolotto, evidenzia anche la bontà della porzione, un elemento non trascurabile. La chiusura con il dessert Limone è la degna conclusione di un ottimo pasto.
Un cocktail bar con vista su Roma
Settimo è però anche Cocktail Bar, luogo ideale per un aperitivo panoramico o per un piacevole dopo cena. Grazie alla drink list studiata dal Bar & Restaurant Manager Dima Ciocia, che ha puntato su alcuni signature e proposte originali per accontentare ogni tipologia di cliente.
La formula Aperitivo (un cocktail e 3 tapas a 35 euro) è perfetta per scoprire immediatamente la filosofia f&b di Settimo. Tutta la carta regala spunti di interesse, a partire dal Settimo Sour con Amaretto di Saronno, Frutto della Passione, Lime. Dal Roman Spritz con Prosecco, Amaro Formidabile, Bitter all’arancia, Menta fresca. Oppure da proposte analcoliche come il Forbidden Fizz, Purea di fregola, French Bloom Rosé, Menta. Interessante anche la carta dei distillati. Gin (Gin Gill Torbato, Dodd’s, Ki No Bi Kioto). Rum (Plantation 3 Star, Kraken, Zacapa 23). Whisky (Benromach Sassicaia, Glenfiddich 12, Glenmorangie 10), Bourbon (Woodford Reserve) e Cognac (Hennessey XO, Courvoisier XO).