Pub Crawl a Praga

Praga dice basta ai tour alcolici

La Repubblica Ceca frena i Pub Crawl con una ordinanza. La capitale alla ricerca di un turismo di qualità

Praga è la regina della vita notturna. Anzi no, contrordine. L’amministrazione comunale della capitale ceca ha approvato in queste ore una nuova ordinanza che vieta i famigerati tour di bar, noti come pub crawl. L’obiettivo è quello di salvaguardare il decoro e l’ordine pubblico della città.

Pub Crawl

Il pub crawl è un tour molto popolare tra i turisti, in particolare i giovani stranieri attratti dalla vivace vita notturna. Si tratta di un vero e proprio “trekking” alcolico, con tanto di vendita di biglietti online e recensioni post-serata sui principali siti che raccolgono le opinioni e i voti dei turisti. A dimostrazione di come il fenomeno nato spontaneamente tra i giovani, si sia negli anni organizzato al punto da essere proposto dalle agenzie turistiche che accompagnano i visitatori stranieri nei locali, applicando addirittura sconti e convenzioni.


L'altra faccia dei tour alcolici organizzati in molte città europee praga
L’altra faccia dei tour alcolici organizzati in molte città europee

Col tempo questa pratica è cresciuta in tutta Europa, così come il malcontento dei residenti le cui lamentele, in questo caso,  sono arrivate fino agli uffici del Municipio della Città Vecchia che sorge sull’omonima piazza e incorpora il famoso Orologio Astronomico.  

L’ordinanza a Praga

L’ordinanza prevede il divieto di tour alcolici dalle 22 alle 6 del mattino al fine di evitare rumori notturni e disagi causati da turisti che hanno visitato un bar di troppo. Il provvedimento non riguarda i bar tradizionali che, a quell’ora, potranno svolgere tranquillamente la loro attività.

Il vice sindaco Jiří Pospíšil ha difeso l’ordinanza, dichiarando che in questo modo non solo si limiteranno i comportamenti fastidiosi generati dal proliferare dei pud crawl, ma si correggerà anche la percezione che negli ultimi anni i turisti e gli investitori si sono fatti della città. Con la speranza, per nulla nascosta, di attirare turisti più ricchi e colti, attratti dalla storia e dall’architettura più che da birra e superalcolici.

Un tentativo di riposizionamento, che al momento vede la Repubblica Ceca tra i paesi con il più alto consumo pro capite di alcol, favorito dai prezzi decisamente popolari delle bevande ad alta gradazione. Il divieto entrerà in vigore con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, e come era prevedibile non è piaciuto alle numerose agenzie che organizzano questi tour e che lamentano di non essere state coinvolte dal comune nel processo decisionale.

Tour vs turisti disorganizzati

Secondo queste ultime, i problemi derivano da turisti disorganizzati e non da chi partecipa ai tour ufficiali. L’ordinanza – accusano –  rischia di essere una misura populista che non risolve le problematiche ma si limita a giustificare un potenziamento della presenza delle forze dell’ordine tra la popolazione, con la scusa di gestire i disagi causati dai turisti.

Il confronto è appena agli inizi e si posiziona al centro di un dibattito più ampio sulla qualità di vita dei residenti nei paesi ad alto tasso di turismo. Secondo Expats.cz Praga, che vanta circa 1 milione e 300mila abitanti, solo lo scorso anno è stata visitata da 7 milioni e 400mila turisti. Un numero cresciuto del 25 per cento rispetto al 2022, che ricorda molto da vicino la situazione di molte città europee alla ricerca di una ricetta per gestire in modo sostenibile gli effetti del turismo di massa.

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