Lafferty’s Single Malt, lo Scotch Whisky dal cuore italiano

Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la presentazione del nuovo distillato della famiglia italo-scozzese Lafferty

Cosa hanno in comune la Scozia e la Toscana? Differenti per collocazione geografica, clima, storia e tradizione, sono luoghi di grande importanza che ricoprono un ruolo da protagonista in due ambiti, quelli legati alla produzione dei distillati e dei vini che hanno trovato un filo conduttore nella passione di una famiglia italo-scozzese che ha pensato di unire le due storiche tradizioni per dar vita a un prodotto unico nel suo genere.
La famiglia irlandese dei Lafferty’s si trasferì dal Donegal in Scozia alla fine del 1800. Fu in quel periodo che alcuni membri della famiglia iniziarono a lavorare nell’industria degli alcolici. Una storia giunta sino ai giorni nostri. Grazie a Claudia Gamberucci, toscana e discendente della casata, e il marito Alberto Borin, veneto di nascita con un passato da campione di judo. Un legame nel quale hanno trovato piena armonia le tradizioni anglosassoni di Claudia e quelle italiane di Alberto e che ha trovato felice espressione in alcune referenze premium che hanno saputo rapidamente distinguersi nel mercato dei distillati.


Lafferty’s Single Malt con la bottiglia ispirata all’arte vetraria di Murano - credits Lafferty
Lafferty’s Single Malt con la bottiglia ispirata all’arte vetraria di Murano – credits Lafferty

L’anima italiana e quella scozzese

Tutto è nato grazie alla grande passione di mio marito e mia per i distillati e dalla voglia di creare qualcosa di nostro e unico. Lavoravo già da tempo nel mondo del vino ma avevamo voglia di metterci in discussione. Circa 5 anni fa ci siamo trasferiti in Scozia. La mia famiglia ha origini scozzesi e irlandesi, una famiglia di bottai che però non si era mai cimentata con la distillazione. Unire il richiamo alle antiche tradizioni dei Lafferty’s e l’autenticità dell’italianità in fatto di gusto e design ci ha permesso di trovare la giusta chiave di lettura per realizzare la nostra nuova referenza” – sottolinea Claudia Gamberucci. La Lafferty’s and Sons, già nota per il successo del gin Upperhand, ha quindi ideato un distillato destinato a conquistare gli appassionati. Uno scotch whisky di rara raffinatezza affinato in botti di Vinsanto, il Lafferty’s Single Malt.

Lafferty’s Single Malt

Claudia e Alberto puntano ad un affinamento mirato per i loro distillati ricorrendo all’utilizzo di barrique che cambiano di volta in volta, individuando la tipologia di legno adatta per ogni referenza. “Questa volta abbiamo deciso di utilizzare botti di Vinsanto per conferire una sensazione di morbidezza, con sentori di frutta secca matura, albicocca, arancia, caratteristica tipica dei vini liquorosi, per creare un prodotto con pochi competitor” evidenzia Claudia.

Il Lafferty’s Single Malt rappresenta il perfetto incontro tra la tradizione scozzese e l’eleganza italiana. Realizzato con malti selezionati dalle migliori regioni della Scozia e affinato in botti italiane che hanno contenuto Vinsanto, questo whisky incarna l’artigianalità che distingue da sempre il marchio Lafferty and Sons. Il brand ha voluto fondere le sue radici culturali in un prodotto che unisce il carattere scozzese al tocco mediterraneo, rendendolo unico nel suo genere.

Venezia fonte di ispirazione

Il distillato – che verrà imbottigliato a settembre e sarà lanciato sul mercato ad ottobre – ha fatto il suo debutto ufficiale nel prestigioso contesto dell’81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La presentazione su La Terrazza, presso l’Hotel Excelsior, è stata un riconoscimento del valore esclusivo di un evento che rappresenta il massimo della qualità e dell’innovazione nel panorama internazionale, ma anche un omaggio alla città lagunare.


Un momento della presentazione di Lafferty’s Single Malt - credits Lafferty
Un momento della presentazione di Lafferty’s Single Malt – credits Lafferty

La bottiglia di questo nuovo scotch whisky è ispirata all’arte vetraria di Murano. Sottolinea il legame con Venezia e l’eccellenza italiana. “Con i nostri prodotti vogliamo raccontare anche una storia legata alla nostra provenienza. Le origini venete di Alberto hanno fatto da spunto per scegliere questa rassegna quale ideale palcoscenico per far conoscere il nostro single malt. Un prodotto da apprezzare in purezza ma che potrebbe ritagliarsi un ruolo importante anche nel contesto della miscelazione”. All’orizzonte ci sono però già tante altre novità, e la moderna cifra stilistica dei Lafferty’s, rappresentata dall’utilizzo di barrique italiane, continuerà a contraddistinguere il lavoro di Claudia e Alberto. “Abbiamo già selezionato botti di Barolo, Brunello e Barbera per realizzare in futuro altre release, sempre in lotti da 5.000 bottiglie, trasformando questa idea in un metodo di lavoro” conclude la Gamberucci.

Classe 1975, napoletano di nascita, romano d’adozione. Laureato in statistica, giornalista e critico enogastronomico, collabora con varie testate nazionali (Forbes, Cook_inc., Italia Squisita, Gruppo Food) e con alcune guide di riferimento (L’Espresso). Appassionato di cucina, non disdegna metter le mani in pasta anche se preferisce assaggiare pizze e dessert. Sulla sua tavola non manca mai il vino ma se si sposta sul divano il calice lascia il posto ad un cocktail.

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