Vinitaly degli spirits, Berta

Il Vinitaly degli spirits tra mixology, fornitori e grappa

Vinitaly movimentato per i produttori di spirits che, alla 55^ edizione della fiera enoica di Verona hanno fatto il proprio “ritorno alla normalità” assieme agli espositori del vino. Un ritorno in grande stile, date le 93mila presenze complessive registrate da Veronafiere, dopo quattro anni segnati dalla pandemia in cui le manifestazioni fieristiche sono dovute restare per lo più in panchina.
Così, dopo una sorta di cono d’ombra in cui le fiere erano state date per morte, Vinitaly sembra dimostrare il contrario, ricreando una combinazione tra buyer e fornitori ideale per molti dei distillatori in manifestazione.
Importante il traino della mixology, che ha fatto emergere tra gli stand molte nuove etichette, spesso pensate proprio per l’impiego come ingrediente nei drink. Accanto a queste però, la regina indiscussa del palcoscenico resta la grappa, il distillato di vinaccia che – idealmente – è anche il perfetto trait d’union tra la vigna e l’alambicco.


La grappa Nannoni al Vinitaly
La grappa Nannoni al Vinitaly

Visitatori sempre più stranieri

Sul totale dei visitatori sono stati quasi 29.600 gli stranieri a Vinitaly (+20%), provenienti da 143 Paesi. Tra questi al primo posto ci sono gli Stati Uniti, seguiti da Germania e UK. E va bene così, perché secondo quanto riportato lo scorso mese dall’Osservatorio Federvini, sono proprio questi (e in quest’ordine) i principali mercati per i liquori italiani, con la Germania che assorbe da sola il 59% delle esportazioni di grappa.
Grande ritorno per la Cina – in quarta posizione per ingressi, seguita dal Canada – ma anche per tutti gli altri mercati extra-Ue.

Tra business, miscelazione e incontri con i fornitori

Incontri business, sperimentazioni in mixology e anche relazioni con le cantine. Ha una triplice funzione il Vinitaly per i produttori di bevande spiritose, che in fiera apprezzano il collocamento dei propri stand tra quelli delle aziende vitivinicole, senza soffrire la mancanza di un’area dedicata esclusivamente a liquori e distillati. In particolare, il posizionamento all’interno dei padiglioni regionali aiuta a creare occasioni di incontro con i produttori di vino che i conferiscono loro le vinacce per la distillazione, oltre a creare un “diversivo” per molti visitatori.
Importante il tema della mixology, che al di fuori degli spazi ufficiali creati dalla fiera, ha vissuto di sperimentazioni, giochi di accordi e contrasti, sui banconi allestiti direttamente nei vari stand aziendali, che hanno visto protagonisti molti nuovi prodotti, lanciati proprio in occasione della manifestazione (ne avevamo annunciati diversi in questo articolo).


La Grappa di Moscato di Mazzetti d'Altavilla
La Grappa di Moscato di Mazzetti d’Altavilla, protagonista di un cocktail in occasione della conferenza stampa di ANAG

Vinitaly degli spirits, voci dalla fiera

In una serie di audio-interviste raccolte tra i produttori, il punto di vista sulla fiera e sulle interazioni con la miscelazione, chiudendo con la prospettiva di un “intruso” che di degustazione di spirits ne sa qualcosa, Rastal, storico brand internazionale per la produzione di calici.

Nuccio Caffo – Caffo

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Alain Rubeli – Domenis 1898

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Priscilla Occhipinti – Nannoni

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Francesco Montalbano – Deta Distillerie

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Cinzia Tosato – Rossi D’Asiago

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Riccardo Molinero – Bordiga 1888

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Mara Ferri – Rastal

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Annacarla Berta – Distillerie Berta

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Radici toscane tra Mugello e Chianti, adottata in Veneto tra ombre e bacari. Ha il naso sul vino da quando lo ha tolto dai libri (forse le cose si sono anche un po’ intrecciate…) e un passato tra voli intercontinentali, valigiate di bottiglie, Paesi asiatici e degustazioni. Diplomata Ais, approda alla comunicazione come ufficio stampa e poi nella redazione di VinoNews24.it. Viaggia, assaggia, scrive, ascolta molto e parla quando serve (svariate lingue).

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