/

Brunori Sas, quell’Albero delle noci tra parole, musica e vino

Dario Brunori è approdato alla 75esima edizione del Festival di Sanremo cantando le sue radici. Le stesse che racconta attraverso i suoi vini

L’appartenere a un luogo, il raccontarlo, esserne l’essenza, è il senso stesso della parola Autoctono. Su queste pagine raccontiamo gli spiriti autoctoni in bottiglia, ma non possono esistere, senza le persone che incarnano questa stessa essenza. In occasione della settimana più canterina dell’anno, abbiamo scelto di raccontarvi uno spirito autoctono particolare. Quello di Brunori Sas, erede della tradizione cantautorale calabrese.

L’albero delle noci

Brunori Sas, pseudonimo di Dario Brunori, è nato a Cosenza il 28 settembre 1977. Brunori, ovviamente, è il cognome, mentre Sas sta per “Società in accomandita semplice”, un richiamo alle piccole aziende. Un omaggio alle sue radici e alla sua famiglia, che era proprietaria di un’azienda specializzata in materiali da costruzione.

L’albero delle noci, la canzone presentata in questi giorni a Sanremo e che spopola su tutte le piattaforme di streaming, è dedicata a sua figlia Fiammetta, esprime le gioie e le insicurezze di essere padre. L’albero delle noci non è però frutto della fantasia del cantautore, come si potrebbe pensare. L’albero esiste davvero e si trova nel paesino in cui vive Dario Brunori; si narra che è proprio da quest’albero che l’artista trae ispirazione per i suoi capolavori. Che sia o meno una musa in radici, rami e foglie, è sicuramente simbolo vero del forte attaccamento di Dario alla Calabria e ai suoi luoghi natii. Non è infatti un caso se ha deciso di vivere qui, nonostante il suo continuo successo nazionale.

Dario Brunori e la squadra de Le Quattro Volte, azienda agricola calabrese
Dario Brunori e la squadra de Le Quattro Volte, azienda agricola calabrese

Dario Brunori e “Le quattro volte”

Amante delle cose belle e buone, Dario Brunori non si limita ad abitare la Calabria. O a cantarla. Qui ha affondato ancora più profondamente le radici, intrecciandole con quella della vite. Insieme a Daniela De Marco, Giampiero Ventura (ex Masseria Perugini) ed Emilio Di Cianni, ha dato vita a “Le quattro volte”. Una Società Agricola che produce vini naturali, olio e prodotti dell’orto in provincia di Cosenza. D’altronde vino, musica e poesia sono sempre andati d’accordo.

L’azienda abita un territorio vivo e ricco di biodiversità, San Marco Argentano (CS). Collocato geograficamente tra il Parco Nazionale della Sila e quello del Pollino, è in una compagine collinare compresa tra i 200 e i 400 metri di altitudine. Qui il terreno è prevalentemente argilloso- calcareo e la micro-ventilazione sempre presente nei vigneti è un aiuto fondamentale per la qualità dell’uva. Un terreno fortunato, vivo come la creatività di un artista. E semplice, come le emozioni.

La scelta biologica

Non c’è mai stata altra ipotesi, se non quella di coltivare rispettosamente questa terra. Daniela e Giampiero hanno sempre coltivato in biologico, considerando questa via come l’unica da intraprendere per valorizzare il territorio e sensibilizzare, oltre che rispettare, il consumatore finale. I loro metodi produttivi sono freschi e giovanili. I vitigni piantati quelli tipici di questa zona della Calabria: Mantonico, Magliocco, Malvasia Bianca, Guarnaccino e Greco, coltivati in modo naturale senza ausilio di prodotti chimici, pesticidi, erbicidi. La vendemmia è rigorosamente manuale, per rispettare il frutto, dalla pianta al bicchiere, la fermentazione è spontanea e la solforosa usata solo al bisogno (sempre al di sotto dei 30 mg/l).

Dario Brunori e i suoi soci, Daniela De Marco, Giampiero Ventura e Emilio Di Cianni
Dario Brunori e i suoi soci, Daniela De Marco, Giampiero Ventura e Emilio Di Cianni

Prendendo spunto dall’omonima canzone, la piccola cantina calabrese punta alla tradizione ma realizzando vini di qualità. Vivavì, Bifaro, Manca Del Rosso e Pimi sono i nomi dei vini che attraverso la danza delle stagioni, i cicli della vigna, il rispetto del tempo, dei silenzi e delle pause della natura, fanno tutt’uno con la visione poetica e musicale del cantautore cosentino. 

“…E passeranno i giorni, passeranno gli anni e brinderemo ancora per duecento capodanni. Si può nascere ancora un’altra volta, puoi rinascere ancora un’altra volta se ti va!”. (Estratto dalla canzone “Le quattro volte”, pubblicata da Brunori Sas nel 2014).

Potrebbero interessarti