Lievitati e distillati, un abbinamento sempre più convinto

Lievitati e Distillati, la rima gustosa delle feste Vol. 02

Per i più golosi, una seconda selezione di lievitati da abbinare a ottimi spirits italiani. Classico, tradizionale oppure frutto della creatività di grandi chef, ad ogni lievitato va il suo distillato

Per i più golosi e appassionati del dolce tradizionale delle feste, per tutti coloro che hanno iniziato a scartare e assaggiare soffici e burrosi manufatti artigianali alla maniera del “Pan de Toni”. Per i più attenti degustatori che amano osare e che rifuggono – a giusta ragione – dall’abbinamento spumante e panettone, ecco la seconda parte del nostro speciale su “Lievitati e Distillati”. Inutile precisare che valgono le medesime premesse della prima parte che trovate qui – Lievitati e Distillati, la rima gustosa delle feste Vol. 01 -. Altri cinque lievitati con abbinamenti intriganti per voi che non ne avete mai abbastanza, esattamente come noi, razza di buongustai!

Nessuna classifica, solo buoni lievitati

La passione dei grandi traspare spesso dai silenzi e Andrea Tortora è lontano storicamente e culturalmente dal chiacchiericcio che permea le vite di alcuni suoi “pastry-colleghi”. All’opera è uno dei più grandi, lo confermano i suoi lievitati “parlanti”. Cura, dedizione maniacale e tecnica invidiabile, Tortora continua a farci sognare cieli blu ammantati di stelle. Il suo glassato delle feste in formato magnum è uno dei morsi più appaganti del periodo. Tutti, almeno una volta, dovremmo assaggiare questa delizia per capire l’essenza stessa del panettone che, nei grandi formati esprime il suo meglio, esattamente come accade nei vini. Soffici untuosità, profumo di buono, elasticità carezzevoli incontrano mandorle siciliane e canditi fondenti. Volere di più è impossibile. 

Grappa 75° Anniversario Berta Distillerie

Il gioiello di casa Berta. Un capolavoro nato dall’assemblaggio di dieci annate, questo distillato d’amore si presenta con un colore ambrato che brilla nel calice come un raggio di sole al tramonto. Al naso e complesso e avvolgente, note di frutta matura e ciliegia si intrecciano a sentori di tabacco, cacao e vaniglia, componendo un bouquet che è un autentico concerto sensoriale. Al palato, la ricchezza del sapore avvolge con morbidezza, confermando le seducenti promesse dei profumi. Ogni sorso è un viaggio che incanta e conquista, rivelando una sinfonia di aromi che perdura, lasciando una scia di pura eleganza. Un vino che celebra il tempo, l’arte e la passione.

Arancia, cioccolato e cannella di Carmen Vecchione

Difficile non pensare ad un panettone artigianale se si mettono insieme questi tre ingredienti, oggi. Negli anni a dietro però, queste “diavolerie” erano concesse solo sulle scaffalature dei grandi supermercati. I lievitati “ricoperti” o diversamente concepiti erano affaire della pubblicità televisiva, l’artigianalità era quasi tutta concentrata sulla tradizione. Carmen Vecchione è riuscita nella difficile impresa di far diventare un classico una variante. La prima nel lontano 2008. È un panettone dagli aromi e profumi speziati. C’è la dolcezza e freschezza della arancia candita, la nota golosa del cioccolato fondente al 62% e la cannella che completa il tutto. Ci verrebbe da dire “Old, but gold”.

Liquore alla cannella “Giardini d’Amore”

A Roccalumera in provincia di Messina e vicino Taormina questo liquorificio a trazione totalmente bio, dal 2011 colleziona dei veri e propri gioielli da gustare e anche da vedere. Per il suo liquore di cannella, Giardini d’Amore utilizza la più pregiata varietà in commercio, la Ceylon (o Regina), originaria dello Sri Lanka. Il bouquet di questo liquore è dolce e speziato con un gusto intenso

Panettone innovativo di Daniele Lorenzetti

Quatto quatto, muto muto, Daniele Lorenzetti in quel di San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona colleziona, anno dopo anno, uno dei migliori panettoni tradizionali d’Italia. Ha da poco allargato bottega, pur mantenendo lo stesso incredibile standard qualitativo. Come fare quindi per complicarsi la vita? Per Lorenzetti questo Natale vige il gioco della sottrazione. Un panettone innovativo, lui lo chiama così, pensato per intolleranti e allergici, ma buonissimo anche per gli altri: senza lattosio, senza canditi e senza frutta secca. Cosa resta? Una pesca scioglievole nel suo impasto setoso e un godimento puro che non vi farà rimpiangere il suo burrosissimo tradizionale. Come diceva Guido Angeli negli anni’80 “Provare per credere!”

Vermut rosso Diverso “Roteglia 1848”

Il primo Vermut di Lambrusco di Sorbara DOC dal sapore unico, frutto della collaborazione fra il liquorificio e la cantina Paltrinieri. Il Lambrusco Eclisse, scelto come base, si presta alla sperimentazione: l’acidità e le note fruttate del vino esaltano l’alcolicità e amplificano le sfumature officinali della componente liquorosa, raggiungendo un’armonia perfetta tra freschezza e complessità aromatica. Tra le botaniche spiccano assenzio, angelica, camedrio, salvia e timo, che regalano un sorso vivace, netto, fragrante e persistente, con delicate suggestioni alcoliche.

‘U Sibbaresi di Daniele Campana

Daniele Campana è uno dei più grandi narratori della sua terra, la Calabria, non una Calabria stereotipata, ma quella della piana di Sibari, avvincente e convincente come la sua panificazione, trasportata nel mondo panettone. ‘U Sibbaresi parla calabrese: Arance della piana di Sibari, origano e miele di Acri, olio cassanese che troverete in confezione e vi servirà per irrorare il panettone non appena caldo. L’obiettivo massimo di questo lievitato rustico e gentile al tempo stesso è quello della condivisione come ingrediente principale, ci spiega Campana. Il nostro consiglio è dunque lo stesso del produttore, gustarlo in compagnia magari, aggiungiamo noi, ad inizio pasto con qualche salume fededegno. Nota a margine: Andarlo a trovare a Corigliano significa dare il giusto tributo ad uno dei più grandi artigiani italiani della panificazione e scoprire un territorio meraviglioso che ha ancora tanto da raccontare.

Vermouth del Pellicano “L’Arciglione”

Il Vermouth del Pellicano nasce dall’infusione di 42 essenze tradizionali in Cirò Rosato da uve Gaglioppo, esaltando le note tipiche di frutti rossi, agrumi e spezie mediterranee del vino di origine. L’idea, maturata durante il periodo della pandemia, prende forma dalla curiosità di reinterpretare il Vermouth con un’identità calabrese. Dopo un confronto con i maestri piemontesi, il progetto diventa un’avventura importante e territoriale. Dal profilo aromatico complesso e avvolgente, rimane un prodotto esclusivo, pensato per pochi intenditori.

Cioccolato di Modica IGP e mango di Francesco Arena

Francesco Arena rappresenta la terza generazione di una famiglia di panificatori messinesi, attiva dal 1939. Un grande maestro dell’arte bianca, orgogliosamente siciliano, che con la sua ricerca continua sui grandi antichi e le lente maturazioni porta la Sicilia sul tetto d’Italia. Sono circa 4000 i lievitati prodotti quest’anno, il tradizionale, il Salina e quello al Cioccolato di Modica IGP e mango che abbiamo scelto per la nostra degustazione. Un’edizione limitata che combina la freschezza tropicale del mango con la ricchezza avvolgente del cioccolato. Un panettone davvero suggestivo con una grande scelta della materia prima, ad iniziare dalla canditura artigianale per finire con la copertura del classico cioccolato di Modica IGP in tutta la sua tipica granulosità per un effetto “crunch” travolgente. Da provare e riprovare.

Ala di Salaparuta

La storia è costellata di gesti d’amore trasformati in opere straordinarie, come quello del Duca Enrico per Sonia de Ortusar. Sonia, amante dei cioccolatini e dei dolci francesi, non apprezzava il vino tradizionale. Enrico, deciso a regalarle un abbinamento perfetto per la sua passione, rispolverò un’antica ricetta, creando l’Antico Liquorvino Amarascato. Rosso granato e profumatissimo, nasce dall’invecchiamento di vini rossi in botti di rovere e dall’infusione di foglie di marasca. Perfetto con il cioccolato.


Spirito Autoctono Magazine #7

All’american bar dell’hotel c’era un signore distinto, profumato e ben vestito con una camicia di lino bianca e un bell’orologio al polso. Accanto a lui una bellissima donna. “Buona sera” dissi io, con modi posticci che speravo mascherassero la mia giovane età – Beve del whisky? – Sì, lo vuoi assaggiare?
Lo assaggiai. Per poco non vomitavo. Sorrise con la sua bella e mi disse: “Giovanotto, vedrai che il tempo del whisky arriverà anche per te".
Avevo 15 anni e volevo una cedrata. Quel tempo arrivò, insieme alla poesia, al vino, alla cucina e al jazz.

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