Spirito Autoctono On Tour, si parte dalla Sardegna

Inizia con una festa il viaggio che porterà la Guida 2024 in tour per l’Italia, tra ospiti d’eccezione, distillati e drink nati per l’occasione

Un viaggio di mille miglia – scriveva il filosofo cinese Lao Tzu – comincia sempre con il primo passo. Che resta fondamentale. È per questo stesso motivo che non poteva che essere la Sardegna, con i suoi profumi e sapori, a dare il via al tour regionale di Spirito Autoctono La Guida 2024, il volume – ideato da Francesco Bruno Fadda, Lara De Luna e Federica Capobianco – ed edito oggi da Novecento40 Editore – dedita alla diffusione della cultura del buon bere all’italiana fra spiriturismo, cultura imprenditoriale e tradizione artigiana. Un viaggio fra le pagine, come sarà un viaggio fra le regioni quello appena iniziato delle presentazioni sul territorio che – come ogni anno – toccheranno numerosi angoli del nostro Paese.


Spirito Autoctono La guida 20024
Spirito Autoctono La guida 20024

L’evento

E’ proprio per l’importanza infinita di quel piccolo, infinitesimale ed enorme primo passo, che Spirito Autoctono in Tour Sardegna Edition non è stata solo la presentazione di un libro, ma una festa. Un evento, quasi, programmatico. “Quasi” perché, come in ogni evento spiritoso che si rispetti, un briciolo di follia e libertà fanno la differenza e hanno sempre il loro posto in calendario.

Una giornata intera di festa, quella che si è tenuta alla Cantina Su’Entu di Sanluri. Iniziata al mattino con la presentazione ufficiale di Spirito Autoctono La Guida 2024, totalmente rinnovata. Una rinascita, un rinnovamento, nella stessa regione dove tutto è nato, a cavallo del 2020. Per far iniziare un nuovo viaggio non potevamo che tornare a casa. E riaprire le nostre porte, le nostre braccia, ai nuovi progetti e a chi è sempre stato con noi, i nostri produttori. Oltre a tutti i distillatori e liquoristi dell’isola, infatti, sono intervenuti alla premiazione ristoratori, enotecari e mixologist che sono stati selezionati dai commissari della guida come avamposti del buon bere, della cultura dell’accoglienza. Protagonisti a 360°.


Un momento dell'evento Spirito Autoctono La Guida 2024
Un momento dell’evento Spirito Autoctono La Guida 2024

A loro è stato dedicato l’approfondimento più importante della giornata, per noi della redazione di Spirito Autoctono Media, che a quest’evento abbiamo dedicato anima e corpo, quello dedicato all’aperitivo.

A come Aperitivo

Perché l’Aperitivo all’Italiana è e sarà ancora per lungo tempo uno dei punti cruciali della nostra riflessione editoriale: assaggiare prodotti nati dalle eccellenze artigianali ed alimentari italiane, sorseggiando un distillato – o anche un drink o un vino, certo – che parli italiano, il tutto in compagnia, con lo spirito della convivialità che ci contraddistingue e che ha tracciato una linea rossa che oggi abbraccia tutto il mondo.
Marina Ravarotto di ChiaroScuro (Cagliari) e Pietro Satta di Osteria de’Mercati di Sassari (Ampolla nel piatto 2024 e Premio Speciale Servizio di Sala per la Sardegna) ci hanno accompagnato nelle loro reinterpretazioni di questo momento quasi totemico del nostro essere italiani. Una rivisitazione del Filindeu per la chef nuorese, dove l’antica pasta è diventata una chips e la pecora una tartare. Un incontro tra salumi di mare e quelli di terra per Satta, che firma il tutto con un tocco che guarda all’oriente. Insieme agli Spritz di Marco Loddo (Aspide della Silvio Carta e Bitter Myrsine con Su’Bri della cantina Su’Entu) hanno raccontato con l’unica lingua universale – il gusto – un concetto che ogni giorno portiamo sulle nostre pagine. E che è esploso nella grande festa serale.



Gli ospiti

Le presenze, in termini di pubblico, sono state importanti, ma non è questo il più grande successo, per chi scrive. Portare quasi tutti i produttori sardi, più la preziosa presenza di Giulia Berta in rappresentanza dell’omonima distilleria piemontese, a una degustazione aperta e farli dialogare con tre dei più talentuosi barman dell’isola – Marco Loddo – in procinto di aprire la sua micro distilleria, di cui vi parleremo presto – insieme a Marcello Giannoni ed Enrico Corda del T-Hotel di Cagliari) in un dialogo tra Gin&Tonic e degustazioni in purezza è stato una gioia. Per le papille gustative, per gli occhi, per il cuore di chi crede nelle connessioni umane. E non potrebbe esistere Spirito Autoctono, se non credessimo nelle affinità elettive.


Lucia Schirru del Ros’e Mari e i fratelli Fais di Josto Cagliari

Sardegna, affinità e connessioni

Affinità profonde, come quelle che hanno portato nella corte di questa festa spiritosa professionisti dell’accoglienza e della ristorazione. Amici di Spirito Autoctono. Come Roberto Pintadu, chef di origini sarde del Ristorante Bifrò di Torinone abbiamo parlato qui), tempio italiano della cottura delle carni alla brace. Oggi nella 37^ posizione della classifica mondiale World Best Steaks e anche Ampolla nel Piatto 2024 e Special Award Carta distillati ristorante 2024.

Lorenzo Sirabella, il pizzaiolo e restaurant manager del Dry Milano, prima pizzeria italiana a proporre l’abbinamento pizza e cocktail in tempi decisamente non sospetti. Nel 2024 salito in 7^ posizione nella classifica di 50TopPizza, Ampolla nel Piatto 2024. Presente anche Emanuele Riemma, pizzaiolo e frontman della Pizzeria Maiori di Cagliari. L’Ampolla nel Piatto 2024, secondo anno consecutivo, incastonato tra le mura di Palazzo Doglio, è uno dei progetti gastronomici più rivoluzionari e contemporanei. Ognuno con la sua arte, con il suo cibo e con un omaggio all’isola.

A dirigere l’orchestra sinfonica, con eccezionale pazienza e maestria, Francesco Vitale, chef di Arieddas – La Cucina della MarmillaAmpolla nel piatto 2024 -. Fiero condottiero del ristorante interno alla Cantina Su’Entu, chef Vitale, è stata la colonna portante di quest’evento, senza cui quasi nulla, in questa giornata di festa, sarebbe girato a dovere.

Parola d’ordine: pairing

Sempre di chef Vitale, infine, ma solo per ordine temporale, una cena che ci piacerebbe assaggiare sempre, totalmente in pairing con cocktail semplici, senza troppi grilli per la testa: un’insalata di fagiolini, ricotta e pomodori verdi – in abbinamento con un Twist sul Paloma con 41 Bis di Silvio Carta e la Soda al Pompelmo di Fever Tree, partner dell’evento -; un risotto con limone e gin – in pairing con un gin tonic, entrambi preparati con il Genesi Gin delle Distillerie Rau -; e una speciale anguria alla brace – Gin&Tonic in pairing preparato con Il Muto Terra dei Canti della distilleria LucrezioR -.
Il dolce, sgraffignato dal carrello dei gelati in terrazza, era un sorbetto cetriolo, limone e gin. Firmato dal maestro gelatiere Fabrizio Fenu (Gelateria I Fenu, Cagliari).


Da sx Marcello Giannoni, Lorenzo Sirabella, Enrico Corda, Marco Loddo per Spirito Autoctono
Da sx Marcello Giannoni, Lorenzo Sirabella, Enrico Corda, Marco Loddo per Spirito Autoctono

Come in ogni bella storia che si rispetti, ci sarebbe ancora molto da raccontare. Ma piace, a chi scrive, chiudere il tutto con il ricordo di Sa Mezcla. Sembra una parola sarda ma in realtà non lo è. E’ il nome del drink che Mario Bacciu – Barmanager di Maiori Cagliari -, preparato durante la sua Guest Shift di fine serata. Ed è anche la sintesi di tutto quello che abbiamo provato, proviamo e proveremo ancora, a raccontare. Creatività e connessioni, l’agave coltivata in Sardegna che diventa 41Bis di Silvio Carta. Ma anche la soda al pompelmo Fever Tree, il Mezcal e lo sciroppo di Agave dal Messico. Nata per la festa di Spirito Autoctono, ora è stabilmente nel menu di Maiori a Cagliari e Villasimius. Realtà nuove che nascono, luminose come il sole, ad augurarci buon viaggio. Non potevamo augurarci di meglio. Da oggi Spirito Autoctono la Guida c’è!

Sardo per nascita, italiano per convinzione, battitore libero per natura. Giornalista e gastronomo, autore, ghost writer, avvocato mancato (per fortuna!) e cuoco mancato (ma c’è sempre tempo!). Vivo e “divoro” il mondo per passione prima che per professione. Quattro i punti deboli: le donne che bevono whisky, i cani, la Mamma e i “Paccheri alla Vittorio”. Poche cose mi irritano come “Gioco di consistenze”, rivisitazione, texture e splendida cornice! Un sogno nel cassetto: vedere “enogastronomia ” quale materia di studio nella scuola dell’obbligo… chissà, magari un giorno!

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