Women power per il compleanno del Caffè Nazionale di Aosta

A due anni dall’apertura in uno dei palazzi storici di Aosta, traguardi e obiettivi del locale dello chef Paolo Griffa

È stata una festa di compleanno in rosa quella che Paolo Griffa e Titti Traina – compagni di vita e di professione – hanno organizzato per il Caffè Nazionale di Aosta. Lo chef stellato e la pasticcera Traina hanno festeggiato i due anni del Paolo Griffa al Caffè Nazionale con tre ospiti femminili che li hanno accompagnati durante tutta la giornata. In particolare, per l’aperitivo il bar manager del locale aostano è stato affiancato da Cinzia Ferro, una delle bar lady più famose d’Italia e titolare dell’Estremadura Café di Verbania.

Era il 26 agosto 2022 quando Paolo Griffa apriva per la prima volta le porte del suo Caffè Nazionale, nel centro storico d’Aosta. Frutto di un lungo restauro conservativo di uno dei palazzi più antichi del capoluogo valdostano, il Caffè Nazionale in pochi mesi ha guadagnato la sua prima Stella Michelin ponendosi come uno dei riferimenti enogastronomici del panorama internazionale. La formula “all day long” – innovativa per la zona – vede l’impegno dello Chef e della sua compagna Titti Traina dedicarsi anima e corpo al locale.


Paolo Griffa e Titti Traina del Caffè Nazionale di Aosta - credits Griffa aosta
Paolo Griffa e Titti Traina del Caffè Nazionale di Aosta – credits Griffa

A due anni dalla sua apertura il Paolo Griffa al Caffè Nazionale ha confermato il successo annunciato con progetti a largo respiro. Come l’ultimo: la collaborazione con lo Skyway Montebianco, che ha portato alla creazione di una edizione limitata di viennoserie a tema, che verranno servite nella pasticceria della stazione di Punta Helbronner a 3466 metri, la più alta d’Europa.

Buon compleanno Caffè Nazionale

Il 26 agosto i festeggiamenti sono iniziati già dalle 7 con la colazione preparata a sei mani fra Titti, Paolo Griffa e la prima ospite, la “Pastry Queen” Silvia Federica Boldetti, la prima donna a diventare Maestro AMPI, coadiuvati dai pasticceri del Caffè Nazionale. Silvia ha portato ad Aosta le sue creazioni iconiche come la “Girella cioccolato pesca e amaretti”, il “Maritozzo caramello e mandorle” e la “Caprese piemontizzata”.

Titti e Paolo hanno invece proposto la “Cubrik NY cheesecake ai mirtilli”, un croissant cubico con crema cheesecake alla vaniglia e composta di mirtilli selvatici, la “Coppa dell’amicizia” da condividere con un doppio lievitato sfogliato al cioccolato, crema al caramello e nocciola e “Che fico!”, uno sfogliato leggero, frangipane alla mandorla, fichi e composta di fichi.



Secondo appuntamento della giornata è stato l’aperitivo. In un’atmosfera movimentata da intrattenimenti musicali dal vivo, la nota barlady Cinzia Ferro ha proposto, insieme al team del Caffè Nazionale, una drink list inedita.
Infine, per la cena, come in un duetto le proposte della Stella Rossa e Stella Verde Michelin Chiara Pavan si sono alternate a quelle di Griffa in un gioco di rimando fra Laguna di Venezia e la montagna valdostana che ha avuto come filo conduttore la sostenibilità.

Focus aperitivo al Caffè

Per l’evento Cinzia ha preparato “Madame Bovary” un mix di succo di mirtillo rosso, pepe Timut, liquore al gelsomino verde, Grappa Gentile e kombucha, “Il Gattopardo” un cocktail che ha riportato i sapori di Sicilia come il limone, l’arancia, il pistacchio e il latte di mandorla e li unisce al liquore all’arancia amara e al gin Volcano Rosé, si è poi proseguito verso il Giappone con “Paloma in Oriente” dove lo yuzu la fa da padrone in purezza e in aromatizzazione dell’acqua tonica e si miscela con tequila Patron, wasaby e acqua di mare.


La Fata del Monte Bianco e Madame Bovary, le due creazioni di Cinzia Ferro - credits griffa aosta
Fata del Monte Bianco e Madame Bovary, due creazioni di Cinzia Ferro – credits Griffa

Il ritorno in Valle d’Aosta si è espresso con “La fata del Monte Bianco”, il cocktail a base di prodotti del territorio quali le erbe montane in infuso, la menta glaciale, il Genepì che sposano il gin Volcano Dry.
Con il Madame Bovary – spiega la bar lady – voglio celebrare il legame che da sempre c’è fra la Francia e la Valle d’Aosta. Nel Gattopardo, invece, c’è tutto il fascino che la Sicilia mi provoca per la sua storia e la sua bellezza. Paloma va in Oriente è un viaggio che parte dal Messico e arriva in Oriente e nel suo percorso incontra lo yuzu, la tequila, l’acqua di mare e il wasaby. La Fata del Monte Bianco non ha certo bisogno di spiegazioni è la montagna con i suoi profumi che entra in un bicchiere”.

I cocktail inediti

I mixologist del Caffè Nazionale hanno risposto con tre cocktail inediti: “Un’americanA ad Aosta” dove l’amaro Aosta delle Distillerie Levi si sposa con il vermuth Rubino, il bitter Peychaud, la lemonade rose e un twist arancia; “Fleur de passion” con vodka infusa ai fiori pisello, te Flower Power, sciroppo di zucchero e succo limone ed “Estate italiana” il mocktail composto da estratto d’anguria, sciroppo di fiori di sambuco, salsa di soia, acido citrico e spuma al basilico.


La barlady Cinzia Ferro con il cocktail Madame Bovary - credits Cristian Castelnuovo 2024 aosta
La barlady Cinzia Ferro con il cocktail Madame Bovary – credits Cristian Castelnuovo 2024

Per accompagnare i cocktail la cucina ha proposto diverse prelibatezze come i mini bun farciti di tartare di Fassone condita con aglio ursino, la bruschetta di pane nordico ai semi con tartare di trota salmonata, le zucchine ripiene di quinoa e anguilla affumicata, la tartelletta con creme cheese alle erbe e pomodorino confit, patatine chips di montagna condite con aceto e pepe e cialde di pane al sesamo con crema al timo leggermente tostata.

I siciliani si dividono fra siciliani di terra e siciliani di mare. Quelli di terra rimangono nell’Isola, quelli di mare viaggiano in giro per il mondo ma tornano sempre a casa. Io sono una siciliana di mare e le passioni conducono la mia vita. Ho fatto dell’amore per la scrittura la mia professione e per questo sono diventata giornalista. Racconto storie di vita, di territori, di viaggi e cibi attraverso la lente delle mie esperienze e del mio sentire. Esploro il territorio insieme alle persone che mi raccontano le loro emozioni e il loro saper fare, un sapere millenario frutto dell’unione di tradizioni e di tecnologie moderne.

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