Bob Milano, una drink list a regola d’Arte

La nuova drink list di Cesar Araujo tra Signature e cocktail iconici, attraverso i viaggi nel tempo raccontati dalla penna di Diego Ferrari

Una buona storia può nascondersi ovunque: sul grande schermo, in libreria o in un bar. A volte per viverla è necessario viaggiare da una parte all’altra della città con un buon libro sottobraccio, altre volte l’avventura, i viaggi nel tempo, i personaggi realmente vissuti e quelli di finzione anticipano le nostre mosse e li ritroviamo ad aspettarci seduti al bancone del bar.
La città è Milano e il bancone è quello del BOB.


Bob Milano al quartiere Isola – credits Bob
Bob Milano al quartiere Isola – credits Bob

BOB è il secondo locale del gruppo Chinese Box dei fratelli Luca e Michele Hu, nel cuore del quartiere Isola. Dal 2019 può contare sul talento e la creatività dell’Head Bartender Cesar Araujo affiancato dallo scorso anno dal giovane Alessandro Rizzo.

QUATTRO E’ IL NUMERO PERFETTO

Dopo la drink list “House of Cocktails” ispirata al gioco da tavolo House of Cards, Araujo firma un menu che unisce avventura, spy story, viaggi nel tempo e cocktail classici.  Un progetto a lungo termine che si compone di quattro volumi – che usciranno nell’arco di due anni, con due drink list estive e due invernali – contenenti ognuno quattro racconti inediti del noto  bartender Diego Ferrari.

Ogni volume approfondisce un’era della mixology.
Volume 1 – già da qualche settimana tra le mani dei clienti del BOB – è dedicato al pre-proibizionismo americano, a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
In inverno arriverà il secondo volume che  toccherà gli anni del Proibizionismo, seguendo gli spostamenti dei bartender americani verso Cuba, Messico – con l’inizio della miscelazione di queste due tradizioni – fino ad arrivare in Europa.


bob milano studio maigiu
Particolare della drink list con il racconto inedito di Diego Ferrari e il progetto grafico di Studio Maigiu – credits BOB

Il terzo volume salta agli anni Ottanta/Novanta con le discoteche e i cocktail classici contemporanei. Il progetto si chiude con il quarto e ultimo volume, l’unico che celebra non solo un momento ma anche un luogo specifico: il popoloso Lower East Side di New York la notte del 31 dicembre 1999. Le coordinate portano dritti all’inaugurazione del Milk & Honey di Sasha Petraske, il locale che apre il nuovo millennio gettando le basi di quello che oggi diamo per scontato: centralità del servizio, qualità del prodotto, ospitalità ed estetica. In una parola: il cocktail bar più influente dell’era moderna.



VOLUME 1

Scritti per l’occasione da Diego Ferrari, i quattro racconti intrecciano fatti e personaggi realmente vissuti con avventure di fantasia. Le storie sono tutte inedite proprio perché nascono dall’interazione tra i drink di Cesar, lo studio del periodo storico dei cocktail classici e la fantasia di Ferrari.

I Racconti

Le avventure si svolgono all’interno dell’agenzia segreta Jerry Thomas International Bartender Sicurity (JTISBA), composta da agenti segreti con licenza da barman,  in grado di viaggiare nel tempo per risolvere casi spesso collegati alla nascita di drink storici. Ecco che Guglielmo Marconi incrocia l’ammiraglio Thomas Gimlette inventore dell’omonimo drink, mentre poche pagine dopo la mamma di Churchill dà un party a base di Manhattan.

Tutto nasce dall’intuizione che, in determinate situazioni cruciali per la storia dell’umanità, sono proprio camerieri, bartender e chef gli unici a potersi avvicinare indisturbati a capi di stato o personaggi importanti. Grazie alla loro professione hanno l’opportunità di ascoltare o aiutare queste personalità, anche a loro insaputa. Intervenendo nei momenti cruciali della storia” – spiega Ferrari.


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Particolare della drink list – racconto inedito di Diego Ferrari e progetto grafico di Studio Maigiu e Cecilia De Conti

In ogni capitolo Cesar Araujo – l’agente Bob – dopo aver ricevuto la missione dal “postino” Luca Hu, viaggerà indietro nel tempo e andrà a prevenire, aiutare e preservare alcune linee temporali e momenti storici noti e meno noti. Assaggiando in ogni missione tutti quei cocktail che hanno scritto la storia della mixology ispirando i Segnature presenti nel menù.

La drink list

Il volume si apre con una Rosa dei Venti che guida il viaggiatore nella scelta del Signature più adatto in base ai gusti e al momento della giornata, con i punti cardinali Sur, after dinner, bitter e Aperitivo.

Nel primo racconto troviamo Guglielmo Marcoli e l’ammiraglio Thomas Gimlette che con il suo storico Gimlet conduce alla scoperta del “Siren of The Summer”, a base di Ginarte, Tintura Zenzero, Cordial Lamponi & Lapsang tea, tonica PercentoLab, e del “San Blas”, realizzato con Espolon Tequila Blanco, HUMO Cipotle Liqueur, Cordial Guava e CO2 ispirato a sua volta al Floradora.
Un secondo racconto di fantasia vede il Pisco Punch di Duncan Nicol rivivere nel “Toro Mata”, a base di Pisco 1615 Quebranta, Cordial Mais Viola speziato, tintura Pepe Sichuan, così come il Ramos Fizz e Henry Charles Ramos fonti di ispirazione del signature “Imperial”, con Altamura Vodka, Adriatico Bianco, Orgeat&Roasted Coconut, Vaniglia yogurt.


bob milano drink list
Cocktail della nuova drink list firmato Cesar Araujo – credits BOB

Si prosegue con “Ninny”, preparato con Bulldog Gin, Campari ridistillato, Vermouth del Professore Classico, fragole e caffè ispirato alla storia del Negroni nella Firenze anni ’20 fino alla creazione del “M&M”, con Santa Teresa Solera Rum, menta, soda alla mela e CO2 che ci ricorda il grande Jerry Thomas in persona con il suo Julep.
L’ultimo racconto ci porta tra New Orleans e New York di fine Ottocento per mettere in salvo la popolazione di Baton Rouge e subito dopo servire il Manhattan cocktail durante un party esclusivo in casa Churchill. A questi due eventi si deve l’ispirazione del “Jeuval”, a base di Vecchia Romagna Riserva “Tre Botti”, Amaro Montenegro ridistillato e Verjus e del “Gold Roger”, con Wild Turkey 101, Vermouth del Professore, fave di cacao e cardamomo.

L’INCONTRO

“Cesar sapeva di questa mia passione e dei racconti pubblicati per divertimento sui social – conferma Ferrari – che univano fatti realmente accaduti a avventure di agenti speciali che viaggiavano nel tempo, così un giorno mi chiama e mi propone di collaborare a questo nuovo menù”.


bartender Cesar Araujo Bob Milano
Cesar Araujo, Head Bartender di BOB – credits BOB

“Chiesi a Diego se avesse ancora i racconti – prosegue Cesar – e se potessi adattarli in base alla drink list, ma lui ha fatto di più proponendomi di scrivere delle storie inedite sulla base del cocktail classico che volevamo raccontare” . “Abbiamo quindi fornito a Diego la lista e le informazioni sui cocktail che volevamo trattare e lui ha scritto la spy story”.

A completare il racconto, il progetto grafico realizzato da Studio Maigiu, con il supporto grafico e creativo di Cecilia De Conti, che insieme gestiscono l’art direction del Bob.

TUTTO NASCE DA UNA DOMANDA

Mi sono accorto che negli ultimi anni nel cercare di fare sempre qualcosa di nuovo, stavamo dimenticando il passato. Spesso i ragazzi della sala, durante la parte di briefing e di formazione, ci chiedevano quali fossero i classici, cosa fosse successo prima di un determinato cocktail e se ci fosse una cronologia da rispettare per imparare a padroneggiarli” racconta Cesar Araujo. ”Questo progetto quindi è un viaggio per il cliente ma anche per i nostri dipendenti, che grazie alle immagini, alla storia del cocktail e al suo posizionamento su una immaginaria linea cronologica, possono acquisire informazioni importanti che non li abbandoneranno più“.


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il progetto grafico di Studio Maigiu con il supporto grafico e creativo di Cecilia De Conti

La bellezza al servizio dell’insegnamento. Semplice e rivoluzionario. C’è molto di Araujo in questo approccio. Qualcuno che invece di pretendere delle competenze si spende per crearle, e accendere quella fame di conoscenza che è alla base di un vero professionista. Del resto questo fa un vero maestro. E non è strano che per intraprendere questo percorso abbia voluto accanto il suo, di maestro.

TRA 0 E 21 GRADI

Cesar Araujo proviene da una famiglia di cuochi di origini peruviane sparsi per il mondo. A 10 anni raggiunge Milano e vi si stabilisce.  
Ho iniziato con Diego Ferrari, sia per quanto riguarda lo studio teorico che la praticità dei movimenti all’interno di un cocktail bar – racconta Cesar Araujo. “Prima di imparare le basi da lui, facevo un po’ di tutto nel mondo della ristorazione, dal cameriere all’addetto alla caffetteria.”


Diego ferrari bartender
Diego Ferrari, bartender e scrittore – credits Diego Ferrari

Cesar approda giovanissimo alla Rotonda Bistrot dove Diego Ferrari è Bar Manager e grazie ai suoi insegnamenti non solo impara le basi della mixology ma anche a confrontarsi con il law alcohol. Rotonda Bistrot alla Bisana infatti, trovandosi all’interno di un museo frequentato da famiglie, ha una particolarità: può usare solo alcolici sotto i 21 gradi.
Quello che poteva sembrare un limite che avrebbe tarpato le ali a chiunque, permette a Diego di studiare e scoprire il mondo dei cocktail a bassa gradazione. Negli spazi angusti che vanno dai 0 ai 21 gradi, Diego e Cesar scoprono praterie inesplorate.

In quegli anni ho imparato non solo a restare in quella gradazione, ma anche a dare importanza alla reperibilità degli ingredienti. Un cocktail può essere buonissimo ma non rispettare la stagionalità o avere ingredienti difficili da reperire.” L’importanza di ogni dettaglio, dal bicchiere alla presentazione, dalle materie prime alla storia.


bob milano drink list
Cocktail della nuova drink list firmato Cesar Araujo – credits BOB

IL FATTORE AMICIZIA DI BOB

Alla Rotonda Bistrot inizia la loro collaborazione ma anche la loro amicizia. “Da lì abbiamo iniziato a collaborare – conferma Araujo – e non ci siamo più persi di vista. Oggi siamo legati da una grande amicizia.” Oggi la drink list di BOB ha offerto a entrambi l’opportunità di tornare a lavorare insieme, con Cesar nelle vesti di bartender e Ferrari di scrittore.

Ho scritto un libro del settore dedicato ai cocktail a bassa gradazione alcolica ma è la prima volta che lavoro ad un progetto cosi trasversale” ammette Ferrari. Chiedergli come fosse Cesar agli esordi viene naturale, e la risposta è un misto di ammirazione e orgoglio.
Incontrarci mi ha dato l’opportunità fin dall’inizio di avere accanto un collaboratore con una grande sete di conoscenza e una mano incredibile. Se all’inizio gli ho dato qualche stimolo e opportunità, mi sono accorto ben presto che Cesar non solo cammina da solo ma fa addirittura la maratona!” – dice Ferrari sorridendo.
“Il fatto che l’azienda gli dia tanta fiducia è la dimostrazione di quanto sia cresciuto.  Oggi guardo a Cesar con ammirazione. Con questo progetto offre ai clienti la possibilità di assaggiare i suoi cocktail non soltanto con la bocca, ma anche con la mente”.

Lettrice appassionata, esperta ricercatrice di refusi. Inizio a lavorare giovanissima per la cronaca locale. Amo Roma, la mia città, credendo certi giorni di esser corrisposta. Grande appassionata di piante, caffè e ricerca delle fonti. Dopo un periodo di pausa torno a calcare le tastiere, per la redazione di Spirito Autoctono. Adoro il Gin Tonic separato - Gin da un parte, tonica dall’altra - e recentemente ho anche fatto pace con gli Amari

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