Melbourne un’eccellente proposta pairing

Nella capitale enogastronomica dell’Australia, non mancano indirizzi validi per gustare la cucina locale in compagnia di ottimi distillati

Melbourne è a tutti gli effetti la capitale enogastronomica dell’Australia. Validi e innumerevoli sono i ristoranti, i wine bar, i mercati, i pub e i cocktail bar dislocati lungo i sali e scendi dell’accogliente città dello stato di Victoria. È un piacere scoprirli e viverli ma sono davvero tanti quindi andiamo sul sicuro. Quali sono i migliori e con una eccellente proposta di pairing cibo-drink? Dopo un’approfondita prova empirica eccoli qui per voi.

Ides la serata inizia dal bancone

Un fuori classe indiscusso è il neozelandese Peter Gunn a capo dell’insegna Ides. Situato nel sobborgo più alla moda della città, questo ristorante dalle luci soffuse e dalle pareti rivestite di grigio, si presenta con approccio fresco e informale e una cucina di assoluto livello. Peter Gunn, ex sous chef del colosso gastronomico Attica, comincia ogni cena accogliendo sempre gli ospiti in una sala adibita a bar da cui si entra.


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Ideas di Peter Gunn – credits Ideas

Lungo bancone in marmo e ricette liquide con cui iniziare la serata: molti dei cocktail sono classici e alcuni sono ispirati al cibo, un valido esempio potrebbe essere l’esclusivo cocktail di benvenuto chiamato “Yuzu Drop” – vodka al litchi, yuzushu e succo di limone con bordo di zucchero di alghe e olio di alghe – abbinato ad una ciotola di olive calde marinate con alghe di provenienza locale. E il “Saffron Milk Punch” – brandy di albicocche, rum bianco, zafferano e Calvados – ispirato alla “scatola nera”, il dessert più tecnico presente in menu.
Ci si sposta poi nello spazio adiacente per dedicarsi ai piatti fatti di cultura e sapori profondi, anche qui non manca la proposta di abbinamento con i drink homemade, si spazia anche dal sake alle birre e fino ai vini macerati per un’esperienza davvero degna di nota a Melbourne.

Apollo Inn eleganza anni Cinquanta

Situato al piano terra di 165 Flinders Lane, l’edificio in stile neorinascimentale degli anni ’20 all’angolo tra Flinders e Hosier Lanes, c’è poi Apollo Inn, uno dei cocktail bar più interessanti di Melbourne, creato da Andrew McConnell e Jo McGann. Un inno all’arte senza età del cocktail, del bar, del barman e del bevitore. Uno spazio intimo e invitante che si ispira agli intramontabili cocktail bar europei e prende il nome dall’originale pub che un tempo qui sorgeva, e dove oggi c’è il Gimlet at Cavendish House (della stessa proprietà).


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Apollo Inn al piano terra di 165 Flinders Lane – credits Apollo Inn

Apollo Inn offre una lista di cocktail ponderata di classici del vecchio mondo con una sensibilità verso il nuovo mondo, creata dal bar manager Cameron Parish. Imponente bancone e comodi divanetti, ispirazione all’eleganza degli anni ’50 con un’aria di esclusività simile ad un locale riservato ai soli membri. Interessante l’abbinamento di pochi ma buoni piatti con i drink, dai piatti di crostacei al classico carpaccio di manzo, passando per formaggi locali e panini al granchio perfetti con un bilanciato Manhattan o un fresco Tommy’s Margarita.

Byrdi anima autoctona

Meta imperdibile in fatto di miscelazione colta e innovativa è il Byrdi nelle mani dei pluripremiati creatori Luke Whearty e Aki Nishikura. La coppia ha portato il suo ultimo progetto nel food district Ella, vicino alla Melbourne Central.


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Byrdi, nel food district Ella – credits Byrdi

L’impegno per gli ingredienti autoctoni è evidente nel loro menu stagionale che cambia spesso, aspettatevi offerte innovative con ingredienti affumicati, fermentati o macerati. Nel menu compaiono birra e vini artigianali ma sono i cocktail i veri protagonisti. La loro innovazione in miscelazione è tangibile ed un piacere provare le proposte della settimana tra fermentati ed esperimenti legati ai produttori australiani: il Pavlova racchiude gelsomino distillato, frutto della passione fermentato, olio di foglie di fico, fragole sottaceto, già sorprendente da solo ma ancor di più con un toast di gamberi fritti del Queensland, sesamo, maionese ai frutti di bosco.



Caretaker’s Cottage cuore d’artista

Tra i bar più famosi del momento – unico nel ranking 50 best – c’è Caretaker’s Cottage, nel cuore di Melbourne. Un piccolo bar dal grande sound, è stato aperto nel febbraio 2022 da Ryan Noreiks, Rob Uldis Libecans e Matthew Stirling.


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Caretaker’s Cottage – credits Caretaker’s Cottage

Si trova nascosto nel CBD di Melbourne (central business district), nel cuore del quartiere dei teatri e dei ristoranti, in un cottage storico che ha più di 100 anni. Con una forte attenzione alla comunità, ai buoni drink e alla musica, il bar ha ricevuto grandi riconoscimenti, a livello nazionale e internazionale, per la sua performance come uno dei bar più rispettati e premiati d’Australia sin dall’apertura. Più recentemente ha conquistato il 23° posto nella lista dei World’s 50 Best Bars grazie alla dedizione del suo team e alla sua comunità di artisti, brand, produttori, aziende e i numerosi e diversi collaboratori. Entrate e godetevi la musica del dj che ogni sera presenzia dietro il bancone bar condividendolo con i bartender, e provate la proposta cocktail “House Martini” con le patate in diverse varianti, ne vale la pena.

Mill Place Merchants oltre l’armadio

Se poi siete tra i curiosi sempre alla ricerca di qualcosa di diverso come gli speakeasy, cercate il Mill Place Merchants. Entrate in quello che pare un camerino di epoca vittoriana, oltrepassate un armadio e vi ritroverete in un grande bar scuro illuminato da candele e bajour. Sarete in un edificio storico dichiarato patrimonio dell’umanità e risalente al 1840, il bar una volta era sede di commercio per venditori di conserve di carne, cappelli, sapone e candele.


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Mill Place Merchants, speakeasy – credits Mill Place Merchants

Tutto all’interno è antico, dalle sedute ai tavolini in legno, dai lampadari alle libreria, dai tappeti vintage agli oggetti d’arte e fino ai cimeli diffusi un po’ ovunque o allo scintillante bar con piano in rame su sfondo di bottiglie antiche, bicchieri e vassoi d’argento. Un posto che sa di tempi andati in cui bere rigorosamente i cocktail classici abbinati ad un ampiomenu di cui si occupa il navigato chef Deepak Mishra a cui piace preparare piccoli e gustosi bocconi, spesso con ingredienti nativi australiani. Sarete deliziati dalle Devilled Eggs, uova di salmone della Yarra Valley, patatine sale e aceto, da mangiare sorseggiando uno Juschu a base di tequila, miele, angostura bitters o il pollo fritto allo champagne con salsa al formaggio blu e bourbon, sedano, radicchio innaffiato dal Pink Lady con gin, distillato di sidro e lime.

Society contemporaneo futuro

Dal famoso ristoratore Chris Lucas, nasce il locale trendy Society, una moderna e nuova destinazione gastronomica australiana nel centro di Melbourne. Situato nel cuore del quartiere alla moda di Collins Street, Society ha convinto sin dall’apertura per la sua cucina contemporanea di ispirazione europea accompagnata da un’immensa proposta beverage.


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Society, nel quartiere di Collins Street – credits Society

Non a caso compare una cantina di 10.000 bottiglie, tutte sbicchierabili tramite Coravin, e un’esperienza memorabile da fare al tavolo con l’arrivo del carrello dei cocktail vintage per abbinare alle sontuose bistecche di wagyu i cocktail unici realizzati realizzati al momento utilizzando liquori vintage (risalenti fino agli anni ‘40) provenienti da tutto il mondo. Ci sono anche una lounge e una terrazza ma il consiglio è di provare le sedute al solido bancone dove sicuramente bere ma anche mangiare: su tutti si desta la selezione di Martini abbinati ad alcuni piatti di pesce come il Caviar Martini (Nori & Butter Vodka, sedano di mare, cetriolo, Cocchi Americano) appositamente progettato per abbinarsi ad un grande caviale come l’oscetra, o aragosta e crocchette di porri con il Jalapeno Gibson a base di Never Never Oyster Shell Gin, cipolla, jalapeno, vermouth, chartreuse.

Giornalista nato in Abruzzo e vissuto a Chieti finchè non ha ricevuto la “chiamata”: subito dopo il diploma infatti, comincia il percorso nell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che lo ha poi portato a ciò che è oggi, un gastronomo. Specializzato nella cucina (e non solo) dell’America Latina, vive a Milano e conduce il suo programma televisivo “Mangio Tutto Tranne” su Gambero Rosso Channel.

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