Miscele e miscelati, il caffè protagonista di gusto

Corretto, analcolico o usato come base per creare cocktail estremi: passa il tempo ma il caffè si conferma il grande amore degli italiani

Dire che il caffè è una bevanda, è riduttivo. Il caffè è un preciso momento della giornata, è la pausa lavoro, è il sapore di tutti gli esami universitari. E’ fiducia nel futuro – “prendiamoci un caffè uno di questi giorni!” -, è la più timida delle richieste di un primo appuntamento e a dirla tutta è anche un’opera di Bach!
La “Cantata del Caffè” – composta nella metà del Settecento – è la più ironica e divertente delle ‘cantate‘ create dal giovane Johann Sebastian per divertire gli amici. Oggi sarebbe uno spot pubblicitario, musicato da Bach, con la ragazza protagonista che, ribellandosi al padre che vorrebbe costringerla a smettere di bere la bevanda arrivata dalla Turchia, decide che chiunque vorrà farle la corte dovrà metterle per iscritto che una volta sposati “mi sia concesso di cuocermi il caffè quando ne ho voglia”.


caffè

Se Lisetta – questo il nome della ragazza – vivesse ai nostri giorni potrebbe scegliere di ordinare un caffè corto o lungo, in abbinamento a bevande analcoliche – il cappuccino è il primo mocktail della storia – o alcoliche, nella versione cocktail o caffè corretto.

IN PRINCIPIO FU IL CAFFE’ CORRETTO

E’ legato alla storia dei braccianti e degli operai italiani, quando il primo caffè della giornata, solitamente gustato all’alba, richiedeva il caldo e incoraggiante abbraccio della grappa.  
In base all’area geografica, la correzione avveniva al nord tramite la grappa, trasformandosi in sambuca e anice scendendo verso il centro-sud.  

Col tempo la grappa ha saputo svecchiarsi attraendo un pubblico sempre più giovane. I dati più recenti confermano la crescita del consumo tra i Millenian – 5 su 10 la bevono di frequente o saltuariamente – e con il nuovo pubblico si amplia anche il suo utilizzo.

SGRAPPA E LAVAZZA, LA DIROMPENTE DRINKLIST DELL’ESTATE

In questi giorni è stata presentata a Milano la nuova drink list dedicata all’estate, nata dall’incontro di Sgrappa – la grappa d’autore nata dalla creatività di Maurizio Cattelan, Paolo Dalla Mora e Charley Vezza – e Lavazza Flagship Store di Milano. Il carattere dirompente e provocatorio di Sgrappa, che si manifesta fin dal design della bottiglia e dall’ironico gesto artistico a firma di Maurizio Cattelan, incontra Lavazza, per un risultato armonioso tra mixology e caffè.


caffè sgrappa lavazza milano
Sgrappa e Lavazza Flagship Store di Milano – credits Sgrappa

L’incontro fra le due realtà è rappresentato da due nuovi drink ospitati in carta: si tratta dell’Espresso (S)Martini e lo Sgrappa Sour, due classici rivisitati nel gusto e nel mood irriverente di Sgrappa.
A queste ricette speciali si aggiungono i nuovi signature cocktail del Flagship Store: dal Cobbler al Mojito, dalla Piña Colada all’Hugo, passando per le versioni analcoliche, la nuova carta nasce per accontentare ogni gusto in modo unico e raffinato. Non mancano infine i Coffeetail™ che, fin dall’apertura del locale nel 2017, segnano l’incontro tra caffè e mixology nato in casa Lavazza.



LA COFFEE MIXOLOGY E’ GIA’ TRA NOI

Il caffè continua a stupirci per la sua capacità di rinnovarsi attraverso nuove modalità di consumo, capaci di attirare anche le nuove generazioni, senza però perdere un forte legame con il concetto di italianità”, dichiara Michele Monzini, Presidente di Consorzio Promozione Caffè.

La coffee mixology deve la fama a cocktail internazionali come l’Irish Coffee e l’Espresso Martini, che hanno influenzato i bartender a utilizzare il caffè anche in versione drink.  “Si tratta di un ingrediente che ha un impatto importante sul gusto e che per questo diventa protagonista del drink”, spiega Francesco Sanapo, pluripremiato campione barista e assaggiatore. “È quindi fondamentale utilizzarlo con criterio, conoscendo prima di tutto la materia prima: ogni caffè, infatti, è diverso dall’altro e può caratterizzare in modo differente il cocktail”.


caffè bartender mixology

L’IMPORTANZA DEI METODI DI ESTRAZIONE

I metodi di estrazione, in particolare, possono regalare un “twist” differente al cocktail, esaltando le note aromatiche dei distillati o della frutta a cui il caffè viene abbinato. L’espresso, per esempio, è perfetto in un drink in cui si vuole far emergere la forza e l’intensità del caffè in equilibrio con liquori di carattere, come la vodka, il whisky, la tequila e il triple sec, mentre il cold brew e la moka sono molto utilizzati nei “mocktail”, la variante analcolica dei cocktail, per creare un maggiore bilanciamento di gusto con ingredienti come succo d’arancia, acqua tonica o latte di mandorla. E che il caffè sia protagonista di queste bevande alcol-free non stupisce: è proprio il cappuccino, che nasce dalla miscelazione tra caffè e latte, il primo esempio di mocktail nella storia.

UN CAFFE IN SLOW MOTION

A favorire la diffusione dei cocktail al caffè sono soprattutto i giovani. Più aperti alla sperimentazione del caffè in vesti nuove, vivono l’esperienza della caffetteria in modo diverso rispetto alle altre generazioni. Se nonni e genitori, infatti, li hanno abituati al rito dell’espresso bevuto tutto in un sorso davanti al bancone, le nuove generazioni scelgono delle bevande che li accompagnino in un tempo molto più dilatato, durante il quale studiare, lavorare e trascorrere del tempo con gli amici. I drink al caffè, in particolare nella loro variante senza alcol, diventano così la bevanda perfetta per accompagnarli in un’esperienza completa e totalizzante.


caffè sgrappa lavazza
Sgrappa e Lavazza Flagship Store di Milano – credits Sgrappa

IL SEGRETO È L’EQUILIBRIO

Miscelato a un cocktail alcolico o a zero gradi, il caffè deve sempre mantenere un profilo equilibrato, evitando di coprire troppo gli altri sapori o di sbilanciarli verso note sgradevoli. Per questo, secondo Francesco Sanapo, il caffè ideale da utilizzare nella coffee mixology è arabica con tostatura media: “Quando si miscelano due ingredienti, i gusti a prevalere sono due: l’amaro e l’acido. Il primo, se troppo forte, è associato a un sapore sgradevole, negativo, per questo è meglio evitare una tostatura scura che accentuerebbe le note amare”, aggiunge l’esperto. “Nei cocktail possiamo trovare diverse note acide, per esempio quelle della frutta, che possono donare alla bevanda un profilo gustativo più complesso e interessante se valorizzate correttamente. Il caffè arabica, in questo, è ideale perché caratterizzato da un tocco di acidità che può regalare maggiore dolcezza al drink”.

LE RICETTE

Il caffè guarda decisamente al futuro, continuando a sorprendere per la sua straordinaria versatilità. Concludiamo questo dissetante viaggio con le ricette di due innovativi cocktail estivi proposti da Francesco Sanapo: il Basilisco, dove il caffè incontra il gusto del basilico e del latte di cocco, e una rivisitazione del celebre Negroni.

Basilisco

Ingredienti:
  • 1 l di latte di cocco
  • 30 g di basilico fresco
  • 400 g di latte di cocco denso in lattina
  • 1 caffè espresso
  • 75 g di zucchero semolato
  • 200 g di succo d’ananas

Preparazione: disporre il basilico in infusione per 24 ore nel latte di cocco, quindi frullarlo insieme allo zucchero e al succo d’ananas. Versare il composto in un bicchiere con ghiaccio e aggiungere il caffè espresso. Decorare con una foglia di basilico. – Credit: Ditta Artigianale


Fiorente Negroni

Ingredienti:
  • 3 cl di gin London Dry
  • 3 cl di Campari
  • 50 g di liquore alla rosa
  • Mezzo espresso ristretto (circa 9 gr)
  • 1 cl di succo di lime

Preparazione: riempire un bicchiere da miscelazione con il ghiaccio, aggiungere il gin, il caffè espresso, il liquore alla rosa e il Campari. Mescolare delicatamente con un cucchiaio da bar per raffreddare e miscelare bene gli ingredienti. Aggiungere quindi il succo di lime fresco e mescolare nuovamente per amalgamarlo agli altri ingredienti. Filtrare il cocktail in un bicchiere old fashioned colmo di ghiaccio. – Credit: Ditta Artigianale

Lettrice appassionata, esperta ricercatrice di refusi. Inizio a lavorare giovanissima per la cronaca locale. Amo Roma, la mia città, credendo certi giorni di esser corrisposta. Grande appassionata di piante, caffè e ricerca delle fonti. Dopo un periodo di pausa torno a calcare le tastiere, per la redazione di Spirito Autoctono. Adoro il Gin Tonic separato - Gin da un parte, tonica dall’altra - e recentemente ho anche fatto pace con gli Amari

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