La storia dell’infuso che affonda le radici nell’alchimia medievale. Si dice che il nome “alchermes” derivi dall’arabo al qirmiz, che significa “cocciniglia”
In un angolo della storia della gastronomia, tra pozioni magiche e rimedi erboristici, si trova l’alchermes, un liquore che potrebbe sembrare, a prima vista, un semplice liquido alcolico, ma che in realtà rappresenta un crocevia di cultura, tradizione.
La storia dell’alchermes affonda le radici nell’alchimia medievale. Si dice che il nome “alchermes” derivi dall’arabo al qirmiz, che significa “cocciniglia”, un insetto che, seccato e ridotto in polvere, dà origine al caratteristico colore rosso del liquore. È qui che cominciamo a intravedere la fusione tra scienza e magia, tra l’arte della cucina e la spiritualità.
Alchemes e l’ingrediente tempo
Gli spagnoli, i portoghesi e gli italiani si contesero la paternità di questa delizia, ognuno apportando la propria tradizione e le proprie spezie. L’alchermes divenne così non solo un liquore, ma un simbolo di status, un ingrediente pregiato per la nobiltà e la borghesia emergente.
La preparazione dell’alchermes è un processo che richiede tempo. Gli ingredienti principali comprendono alcool, zucchero, acqua e una combinazione di spezie come la cannella, i chiodi di garofano e, naturalmente, la cocciniglia. Ma non è solo la scelta degli ingredienti a fare la differenza; è l’arte della miscelazione, il tempo di infusione e la cura con cui ogni bottiglia viene preparata a determinare il risultato finale.
Una delle caratteristiche più affascinanti dell’alchermes è la sua versatilità. Può essere degustato da solo, usato per insaporire dolci tradizionali come gli zuccotti o versato su gelati e frutta. Ogni utilizzo racconta una storia, un legame con le tradizioni culinarie di un popolo e un’epoca. L’alchermes è, in questo senso, un ponte tra il passato e il presente, un liquido che racchiude secoli di storia in un bicchiere.
Il ritorno, oltre la pasticceria
Negli ultimi anni, l’interesse per l’alchermes è tornato a crescere, in parte grazie a piccole distillerie e produttori locali che hanno iniziato a sperimentare, con ricette antiche, riportando in vita un liquore che sembrava destinato a scomparire.
Proseguendo il nostro viaggio nel mondo dell’alchermes, non possiamo ignorare il suo ruolo fondamentale nella preparazione di dolci tipici delle festività natalizie. In molte regioni d’Italia, l’alchermes si trasforma in un ingrediente che non solo arricchisce il sapore dei dolci, ma ne celebra anche l’aspetto visivo, offrendo un vibrante tocco di rosso che evoca calore e festa.
Tra i dolci natalizi più iconici che utilizzano l’alchermes, troviamo gli zuccotti e la Zuppa inglese. Questi dolci sono preparati con pan di Spagna imbevuto di alchermes e farciti con creme varie.
Oltre agli zuccotti, l’alchermes trova spazio in altre preparazioni tipiche delle festività. Pensiamo ai biscotti di Natale, in cui il liquore può essere utilizzato per aromatizzare impasti, donando un tocco di originalità a ricette tradizionali. Oppure alle chiacchiere, dolci fritti tipici di molte regioni, che possono essere spolverati con zucchero a velo e bagnati con un velo di alchermes, rendendo il loro aspetto ancora più festoso.
Materie prime di qualità e arte della produzione
E ancora delizie della pasticceria italiana come le pesche dolci al cioccolato, che si presentano come una variante semplice e irresistibile dei tradizionali pasticcini tipici della Toscana e dell’Emilia-Romagna. Questi dolcetti, che richiamano l’aspetto delle pesche, sono perfetti per ogni occasione.
La preparazione delle pesche dolci è un rituale che incarna la gioia di fare dolci in compagnia. Utilizzando la pasta biscotto, si creano le mezze pesche. Una volta formate il passo successivo è la farcitura con una golosa crema. Per completare l’opera, si utilizza una bagna alcolica all’alchermes, che non solo arricchisce il dolce di un intenso aroma, ma conferisce anche il classico colore rosato, trasformando le pesche in piccoli capolavori.
Quando si parla di alchermes, non si può ignorare la qualità degli ingredienti e l’arte di produzione che rendono questo liquore unico. Ecco una selezione di quattro infusi attualmente disponibili, ognuno con le proprie caratteristiche distintive che lo rendono eccezionale.
Livebarrels
Un vero e proprio liquore storico, il Livebarrels è stato riscoperto per la sua complessità e il suo carattere. Un tempo considerato un elisir di lunga vita, è stato per troppo tempo relegato a semplice colorante e bagna per dolci. Questo alchermes si distingue per la sua generosità ed esoticità, realizzato con cannella, chiodi di garofano, vaniglia e anice. Il risultato è un rincorrersi di toni caldi e piccanti, che esaltano il pungente macis e la freschezza floreale dell’acqua di rose. Dopo il primo assaggio, non potrete fare a meno di gustarlo in purezza, magari con un cubetto di ghiaccio e una spruzzata di selz.
Alkermes Firenze Santa Maria Novella
Questo alchermes, prodotto dalla storica farmacia Santa Maria Novella di Firenze, è un vero tesoro della tradizione. Anche se la ricetta originale è segreta, si sa che contiene ingredienti di alta qualità come alcol al 95°, acqua di rose, cannella, macis, chiodi di garofano, cocciniglia, zucchero, cardamomo, scorza di arancia e vaniglia. Ogni sorso di questo liquore è un viaggio attraverso i profumi e i sapori che evocano la storia e la cultura di Firenze.
Alchermes Farmaceutico Militare
Con una storia che risale al 1300, l’Alchermes Farmaceutico Militare è conosciuto come un pregiato liquore dei Medici. Questo alchermes puro, presentato in una bottiglia di vetro flebo da 500 ml, non contiene coloranti artificiali. La sua ricetta include cannella, coriandolo, chiodi di garofano, noce moscata, macis, cardamomo, semi di anice, vaniglia, scorza di arancia e rosa canina. Il risultato è un liquore dal gusto speziato e unico, perfetto sia per essere degustato da solo che per arricchire i vostri dolci.
Opificio Fred Alchermes
Ottenuto da una antica ricetta dove troviamo fiori e petali, ma anche radici e frutti. Dopo un lungo periodo di estrazione delle botaniche, aggiungiamo un finissimo distillato di grano, che gli dà un tocco di modernità e volutamente zuccherino. Il suo utilizzo è quasi esclusivamente relegato ad ingrediente in ricette di pasticceria o in cucina, ma trova spazio anche per rivisitare i grandi cocktail classici. Colore rosso naturale, non contiene additivi chimici.
Scegliere un buon alchermes significa non solo elevare il sapore dei dolci, ma anche riscoprire una tradizione ricca di storia e cultura. Che si tratti di un cocktail, di una bagna per dolci o di un sorso da apprezzare in purezza, questi tre alchermes sono una garanzia di qualità e autenticità, pronti a rendere ogni preparazione un vero capolavoro.