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Starbucks Roma, dove il caffè incontra l’arte

Apre a Roma il nuovo flagship di Starbucks, tra aroma di caffè, lupi, spazi sinuosi come sirene e l’assoluta novità del cocktail bar

Roma. In questi giorni ‘scivolare’ tra la folla di turisti che affollano il centro storico sta diventando un vero e proprio sport estremo. Figuriamoci cosa sarà con l’arrivo dell’imminente Giubileo. Una folla che si accalca tra una vetrina natalizia e l’altra senza soluzione di continuità, in questo contesto arrivare a Piazza San Silvestro significa respirare a pieni polmoni in una zona pedonale di pace. Deve essere stato in parte questo il ragionamento fatto da Starbucks in collaborazione con il Gruppo Percassi quando si è scelta la location per il nuovo grande flagship italiano.

Un luogo simbolo della romanità

Pieno centro storico capitolino, Piazza San Silvestro, un luogo costruito nel 273 e che deve il suo nome alla chiesa di San Silvestro, appunto.


La facciata di Starbucks San Silvestro a Palazzo Marignoli
La facciata di Starbucks San Silvestro a Palazzo Marignoli

Qui, nell’angolo della piazza, sorge Palazzo Marignoli, edificato a fine ottocento dal Marchese Filippo Marignoli sulle rovine di un ex Convento, diventato sin da subito un palazzo eclettico e importante. Ricordiamo che nella parte che si affaccia su Via del Corso apri, nel 1890, il Caffè Aragno, luogo d’incontro per scrittori, giornalisti, artisti e attori. Poi divenne Caffè Alemagna nel 1955, fino alla sua chiusura nel 2014. L’iscrizione ARAGNO è ancora visibile sulla facciata del piano terra.

Un luogo simbolo di una certa romanità, che ha un legame profondo con la storia della Capitale. Legame che certamente l’apertura del Flaship di Starbucks intende rinsaldare. Ottocento metri quadrati distribuiti su due piani, oltre cento sedute comode e due diverse zone dove poter prendere il Caffè e non solo. Per farcelo raccontare meglio siamo andati all’anteprima dell’apertura e ci siamo fatti guidare da Alessia Cerboneschi, l’architetto italiano che da Londra ha progettato e visto realizzare questo imponente store.

Come un foglio bianco

La Cerboneschi racconta che quando hanno preso in mano il locale, era completamente vuoto, un magazzino abbandonato senza nemmeno il pavimento e con i soffitti a vista. Si è trovata di fronte un progetto architettonico e stilistico che partiva da zero. Una sorta di foglio bianco su cui disegnare uno spazio che potesse essere al contempo inclusivo, connettivo e soprattutto in grado di costruire con il tempo una vera e propria comunità romana intorno ad un luogo di piacere e relax.


Alessia Cerboneschi, l’architetto italiano che da Londra ha progettato lo store
Alessia Cerboneschi, l’architetto italiano che da Londra ha progettato lo store

I due piani del Flagship San Silvestro si snodano tra la parte classifica della caffetteria, quella dove ordini, lasci il nome e ritiri il tuo ‘Caffè Mocha’ preferito e il nuovissimo Mixato Bar. Quest’ultimo spazio un vero e proprio italian bar dove dove fare colazione con un caffè e un cornetto, senza lasciare nome, come nella tradizione italiana. Nel pomeriggio, il Mixato Bar si trasforma anche nel più inaspettato dei cocktail bar a base caffè.

I Lupi di Lucamaleonte popolano Roma

Prima di arrivare al Mixato Bar, l’architetto ci accompagna in un tour che dimostra la volontà di connettere Roma – un bellissimo ‘nasone’ offre acqua filtrata gratuitamente – con l’arte e il caffè. Si parte ovviamente dall’enorme opera artistica di Lucamaleonte che riempie, decora e fa vivere l’intera rampa delle scale che collega i due livelli.


L'opera dell'artista romano Lucamaleonte
L’opera dell’artista romano Lucamaleonte

Luca racconta di lupi che balzano tra colonne corinzie, surreali piante di caffè e tralci di edera, un murales ricco di simbolismi e piacevolezza, un vero e proprio ‘trompe l’oeil’ nella sua accezione più moderna. Lucamaleonte è sicuramente uno dei migliori artisti nel suo campo e quest’opera dimostra ancora una volta la sua abilità nel raccontare una storia, tramite il disegno ed elementi semplici dal tratto deciso.

Starbucks da il benvenuto alla mixology

Torniamo al Mixato Bar. Per la prima volta si parla di mixology dentro Starbucks, quindi non si può non sfogliare la carta dei cocktail che vede, i grandi classici Spritz, Negroni, Americano e Gin Tonic, affiancati da tre nuovi signature tutti a base – ovviamente – Caffè: Cold Brew Lemon Sour, Espresso Martini con Starbucks Reserve e Oleato Golden Foam Espresso Martini.

Il Mixato Bar non vuole essere un vero e proprio cocktail bar, ma un bar che ha, anche, una buona proposta drink. Non eccessivamente spinta dal lato alcolico, ma funzionale al luogo in cui si trova.


Mixato Bar, il bancone di Starbucks dedicato alla mixology
Mixato Bar, il bancone di Starbucks dedicato alla mixology

Coffee Lab

I lupi di Luca ci conducono sulle scale al secondo piano dove si apre una ampia ed accogliente lounge con tanto di Coffee Lab disponibile per masterclass e degustazioni. Nello stesso piano anche le accoglienti sale prenotabili per eventi.

Alessia ci mostra il soffitto lasciato per scelta al grezzo con travi a vista, così come lo hanno trovato. Una scelta che ben si abbina ai colori della terra e del rame di tutto l’arredamento e del pavimento, che si snoda tra onde e diverse colorazioni marmoree, che seguono l’andamento delle stanze nei due piani senza mai mostrare angoli. Le curve e le onde della famosa ‘sirena’ che diventano un elemento decorativo.

Terrazze di Roma

Incontri e collaborazioni

È intensa la volontà di connessione e l’impronta italian style che l’azienda americana ha voluto dare alla nuova apertura, a partire dalle partnership. Bialetti, il famoso e arcinoto marchio italiano, simbolo del caffè all’italiana, è una di queste. L’omino con i baffi della Moka, lancerà per Natale la nuova Moka Express Bialetti, creata appositamente per Starbucks e in vendita nello store di San Silvestro e in tutta Italia. Un segno dei tempi, ciò che qualche anno fa sarebbe stata una collaborazione quanto mai stravagante e impensabile, oggi diventa facile, giusta e comprensibile.


Starbucks San Silvestro, Roma
Dettaglio di Starbucks San Silvestro, Roma

L’area gastronomica è quella classica degli store Starbucks: croissant salati, panini, bagel e qualche accenno all’Italianità con il tiramisù – ovviamente – e Pan Pinsa alla mortadella. Ma anche qui la connessione con l’italianità. In collaborazione con Carpigiani e Emilio Maratea si può gustare un gelato fresco alla crema perfetto per i vari affogati al caffè.

Insomma, queste e altre collaborazioni non solo per arricchire l’offerta ma anche per dare un senso alla nuova apertura, pensata con cura per essere parte integrante della vita della città.

Bonus Track

NDR: a gennaio dello scorso anno mi contatta un amico dei tempi della scuola Andrea Paolini, grafico televisivo di valore e ottimo conoscitore di street art e fumetti.


Andrea Paolini, Lucamaleonte e Paolo Campana

Mi racconta della possibile nuova apertura di Starbucks a Roma e delle intenzioni dell’azienda americana di affidare ad un artista italiano la decorazione degli interni. Con Andrea è stato sin troppo facile convergere sul nome di Lucamaleonte. Un artista con cui avevo già collaborato. Un paio di telefonate ed ecco che il nome finisce direttamente sulla scrivania dell’Architetto Alessia Cerboneschi. Quasi due anni dopo, l’opera è completata e visibile a tutti in un gran bel posto.

Nasce astemio nel 1971 a Roma, ma già alla fine degli anni ’80 si appassiona alla creatività e al buon bere. Frequenta Accademia delle Belle Arti e in contemporanea sviluppa una passione vera e sincera per il Campari e il Gin (in tutte le sue declinazioni). Illustratore, fumettista, mangiatore e creativo. Scrive e collabora con varie testate giornalistiche da anni. Conoscitore delle varie dinamiche del food&beverage, ha sempre fame e sete.

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