A pochi passi da Noto, cittadina Patrimonio Unesco, l’hotel cinque stelle lusso è un’oasi di pace, colori e sapori siciliani anche nei drink
Noto, capitale del Barocco e da poco più di vent’anni Patrimonio Unesco, è una cittadina di antica eleganza che lascia stupiti per la sua bellezza. Il San Corrado di Noto, affascinante hotel cinque stelle lusso diretto dalla general manager Rita Pili, si trova a un quarto d’ora d’auto da qui, in contrada Belludia, circondato dal silenzio della campagna.
La residenza, tra acque cristalline e olivi
Quella che in passato fu una masseria, residenza del Principe Nicolaci, è stata trasformata in esclusivo resort con ventisei ampie suite arredate in un sobrio stile contemporaneo, ciascuna con il proprio patio; due di esse hanno una piscina privata. Oltre a queste si contano otto ville, tra olivi, palme e alberi d’arancio, ciascuna con piscina. Una grande spa, una palestra e i campi da tennis e ancora il beach club, raggiungibile con pochi minuti di navetta. Per rilassarsi sulla spiaggia siciliana privata di sabbia bianca e godere di un mare meraviglioso.
È un vero spettacolo la “One Hundred Blue”, la piscina che si allunga per cento metri. Sulla quale si affacciano diverse suite, ispirata alle vasche dell’antichità classica.
Sull’altra enorme piscina, in questo caso quadrata, si affaccia l’Osteria Casa Pasta con il suo head chef Alessandro Fornaro e Mattia Lorenzo come maître di sala. È il luogo del gusto più informale, dove gustare sia ottimi piatti mediterranei con gli ingredienti dell’isola in primo piano. Come ad esempio le golose sarde a beccafico o i perfetti paccheri alla Norma, sia qualche pizza a regola d’arte.
Principe di Belludia di Martin Lazarov, una promessa in cucina
Il Principe di Belludia è invece l’elegante ristorante gourmet dell’ Hotel San Corrado di Noto: a capo di food & beverage ed executive chef è Martin Lazarov. Classe 1995. Altrettanto giovane – e preparatissimo – è il maître e sommelier Benito Scatà, affiancato dal bravo Antonello Iacono.
Lazarov è a capo di una cucina di cui a nostro giudizio, sebbene sia già stata raccontata più volte nel ‘giro’, si sentirà parlare ancora parecchio in futuro.
Se Scatà, che da ottimo conoscitore ha stilato una carta dei vini piuttosto ampia e originale che comprende tra le 350 e le 400 etichette, è stato al Duomo di Ciccio Sultano per un paio d’anni, Lazarov, quasi totalmente autodidatta – quello che faccio è legato a un mio studio personale -, ha frequentato da private chef diverse case importanti, tra cui quella dello stilista Valentino, dove bisogna saper fare davvero di tutto, acquisendo la consapevolezza che la semplicità, supportata da una tecnica mai fine a sé stessa ma al servizio del gusto, paga.
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Visione di squadra
Ecco perché la sua è una cucina ad alta precisione e altissima godibilità, realizzata con un amore viscerale per un’armonia che regna anche tra le persone.
“Dopo due stagioni siamo arrivati ad avere la squadra al completo e con una visione uguale per tutti: due volte alla settimana ci alziamo alle 4 del mattino per andare a un mercato di frutta e verdura a due ore da qui, di contadini. I ragazzi discutono per chi deve venire con me. Iniziamo la giornata alle 9.30: questo lo fai solo se sei felice, perché bisogna vivere l’albergo e vivere l’ospite, capire quanto è importante, dalle colazioni al room service al gastronomico, a Casa Pasta.” Racconta Martin.
Cenare al Principe di Belludia a Noto è un’esperienza che garantisce grandi soddisfazioni, anche per l’inclinazione di Lazarov a una meticolosa ricerca del dettaglio.
Eleganza e sapore nel ristorante del San Corrado
Il che è ben lontano da tradursi in piatti-esercizio, perché si tratta di idee che fondono perfettamente impostazione classica e realizzazioni attuali, eleganti e dense di sapore, senza ridondanze e con belle concentrazioni golose, come nel caso della trota di Palazzolo Acreide Limone salato, caviale e cardamomo. Oppure la notevole animella di gola con vermouth, rapa rossa e mela dell’Etna, cotta alla perfezione. Ormai un suo signature, tra Piemonte e Sicilia, sono gli agnolotti del plin con suino nero dei Nebrodi, formaggio Ragusano e tartufo nero. Bellissimo lavoro green è il risotto “Gaia” con barbabietola, estrazione vegetale e burro fermentato. Tra i secondi, l’intenso agnello con zabaione salato, patate novelle e scalogno croccante oppure un indimenticabile piccione con foie gras e cioccolato di Modica. A chiudere un soufflé ‘della casa’ eseguito in modo magistrale.
Il Cocktail Bar 1857 del San Corrado
Bar manager della struttura di Noto è Flavio Russo: napoletano di nascita, sedici anni nel modo dell’ospitalità di cui dodici a Londra, al Cocktail Bar 1857 basa la sua drink list su produzioni home made, scegliendo accuratamente tra le materie prime di cui la Sicilia è ricca e attingendo a piene mani all’orto e ai giardini del resort.
Tra i best seller c’è Peperoncino Siciliano, da un evergreen come il Paloma twistato con sale e aceto di mele al peperoncino, oppure il Menta Piperita, mojito con uno special top up di spumante metodo classico siciliano che sostituisce la soda, donando eleganza, freschezza e una nota più dry. Ancora, il Lavanda: un sour molto gustoso basato su Bourbon e Amaretto di Saronno con le note profumate della lavanda raccolta in giardino.
Flavio nei suoi Daiquiri e Margarita ama usare il verdello, limone estivo siciliano: “Perché usare un lime brasiliano quando abbiamo il verdello?”
La Colazione siciliana con attenzione al caffè
A proposito di colazione, qui è difficile non trovare quel che si cerca, a partire dalle bontà di questa terra tra proposte dolci e salate e un ampio menu alla carta. Da sottolineare, cosa purtroppo rara anche in alberghi di questo rango, la cura per il caffè con la presenza di Giada Scoleri, responsabile caffetteria colazioni, coffelier Lavazza. “Fin dalla prima colazione tutto va conosciuto a 360 gradi e qui la materia prima è di primissima qualità, non c’è discussione.”
Del resto, con 3,5 dipendenti per ogni ospite, quindi un centinaio di persone, serve che tutti lavorino nella stessa direzione. Martin, a questo proposito, è uno di quelli che tiene tantissimo alla formazione, perché “avere metodo ti porta a un margine di crescita ampio, ad avere una visione: il servizio è il nostro momento e dobbiamo essere impeccabili, è come salissimo su un palco.”
Il San Corrado di Noto
Contrada Belludia SP 51
96017 – Noto (SR)
Tel.: +39 0931 1842020