Brunch Hotel Locarno

Hotel Locarno, la formula vincente si chiama “Bloody Brunch”

Alla vigilia del centenario, la struttura romana riferimento per il mondo dell’arte punta sul Bloody Mary per il brunch del weekend

L’eleganza dei ruggenti anni ’20 – quelli dello scorso secolo – quale cifra stilistica di un luogo, rappresentata dalla ricercatezza di arredi e dettagli architettonici, perfettamente integrati in una veste contemporanea. L’Hotel Locarno a Roma, la struttura alberghiera divenuta nel tempo la destinazione preferita da artisti, cineasti e scrittori provenienti da tutto il mondo, si appresta a festeggiare i suoi primi 100 anni. Portati in maniera egregia.

Un’oasi di libertà

Situato a pochi passo da Piazza del Popolo, il Locarno ha vissuto una costante evoluzione. Il raffinato 5 stelle nato nel 1925 da una famiglia svizzera che volle omaggiarlo di questo nome in ricordo della propria città natale, pur vivendo periodi travagliati come nel settembre 1943 con l’occupazione Nazista, può vantare di non aver mai interrotto il servizio anche solo per un giorno.


hotel Locarno roma
Hotel Locarno, dal 1925 unto di riferimento dell’accoglienza a Roma – credits Adriana Forconi

L’odierno prestigio ha origine negli anni ’70 grazie a Maria Teresa Celli, nuova e indimenticata proprietaria, che diede vita a qualcosa di radicalmente differente. La sua visione fu quella di rinnovare l’hotel riportando in vita lo spirito degli année folles degli anni ’20. Personaggi come Basquiat e Borges continuavano ad essere memorabili ospiti, e sotto l’ala protettiva della Signora Celli gli artisti godevano della piena libertà di espressione e di stile di vita.

La brigata consolidata dell’Hotel Locarno

Oggi il Locarno può fregiarsi della Chiave MICHELIN ed è entrato a far parte della prestigiosa selezione dei 50 Best Discovery. Confermandosi tra le destinazioni imperdibili a Roma. Se design e accoglienza procedono a braccetto nel segno dell’eleganza, non è da meno la proposta ristorativa. Le sue fondamenta sono rappresentate da un team che lavora in piena armonia da oltre un decennio. Tempistiche a dir poco inusuali per la moderna scena gastronomica nazionale e internazionale. Domenico Smargiassi in cucina, Nicholas Pinna al cocktail bar e Veronica Filippone in sal. Sono loro i volti di una brigata che ha trovato la propria casa professionale e affettiva in un luogo da sempre sinonimo di accoglienza. Nell’accezione più piena del termine.


Il bruch dell'Hotel Locarno con il Bloody Mary protagonista - credits Adriana Forcon roma
Il bruch dell’Hotel Locarno con il Bloody Mary protagonista – credits Adriana Forconi

Tra colazioni e pranzi, aperitivi e cene, l’appuntamento che più di ogni altro sottolinea la qualità dell’esperienza gastronomica al Locarno è sicuramente il “Bloody Brunch”. Ossia la particolare formula che punta sul connubio tra cibo e cocktail per conquistare il palato dell’affezionata clientela.

Bloody Brunch

Il nome è un manifesto alle intenzioni, ben messe in pratica attraverso una carta dei Bloody Mary davvero intrigante. Il più originale, per consistenza e ingredienti, tra i cocktail mostra la sua versatilità grazie a 4 diversi twist studiati da Pinna. A partire naturalmente dalla versione classica con vodka e house bloody mix, che si fa apprezzare per la piacevole texture al palato e la calibrata nota alcolica. L’apice è però rappresentato dalla versione El Chapo con tequila, mezcal, house bloody mix e five spice rim) dall’animo più strutturato, con note torbate e lieve affumicatura. Caratteristiche che rendono il cocktail ideale per l’abbinamento con i piatti presenti in carta.

Disponibili anche le versioni Red Snapper con gin e house bloody mix e Rye Mary con Bourbon, scotch aroma, house bloody mix e cacao rim. Il menu dedicato al food comprende due sezioni, di cui una interamente dedicata alle uova. Tutti gli assaggi sono meritevoli di lode. Partendo dalle Uova pochè all’arrabbiata 2.0, dal boccone morbido e avvolgente che porta all’obbligatoria scarpetta con la pizza bianca in accompagnamento. Ma anche il Maritozzo ripieno di uova strapazzate, pancetta croccante e champignon alle erbe diventa immediatamente uno dei piatti del cuore. Dall’altra sezione è invece possibile scegliere piatti come lo Yakitori “Secreto” iberico che mette in luce l’eccellente materia prima. Oppure dessert come il French toast con frutti di bosco e sciroppo d’acero, una vera delizia per i più golosi.


Uno scorcio del cocktail bar - credits Adriana Forconiroma
Uno scorcio del cocktail bar – credits Adriana Forconi

A tavola con la tradizione

Una formula, quella del Bloody Brunch, che consente al costo di 60 euro di poter scegliere due piatti e di gustare i cocktail con la proposta “all can you drink”: se a questo aggiungiamo il bellissimo contesto e un servizio davvero pregevole nelle tempistiche e nell’approccio al cliente, possiamo dire che non manchi nulla. La cucina di Domenico Smargiassi si esprime però anche con una ulteriore sezione dedicata alla tradizione culinaria del nostro paese, rivisitata nel segno della tecnica e del gusto. Dai Carciofi fritti con maionese al tabasco alle Pappardelle al ragù al vino bianco e parmigiano, passando per la Guancia di manzo brasata al Brunello di Montalcino, ogni singola portata conferma la mano felice dello chef e il focus sulla bontà dei sapori, vero driver di una filosofia gastronomica che unisce sensibilità e sincerità.

Classe 1975, napoletano di nascita, romano d’adozione. Laureato in statistica, giornalista e critico enogastronomico, collabora con varie testate nazionali (Forbes, Cook_inc., Italia Squisita, Gruppo Food) e con alcune guide di riferimento (L’Espresso). Appassionato di cucina, non disdegna metter le mani in pasta anche se preferisce assaggiare pizze e dessert. Sulla sua tavola non manca mai il vino ma se si sposta sul divano il calice lascia il posto ad un cocktail.

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