Il noto amaro protagonista della serie filatelica “Le Eccellenze del sistema produttivo ed economico”, celebra con l’immagine simbolo del gruppo
Andando sulla pagina Wikipedia dedicata al 1984, tra la pubblicazione de I Vicerè di De Roberto e la costituzione della Banca d’Italia, si legge tra gli eventi simbolo di quell’anno la nascita dell’Amaro Lucano.
Sono passati ben 130 anni da quando il Cavalier Pasquale Vena ebbe l’intuizione di creare un amaro così radicato sul territorio e nello stesso tempo proiettato al resto del mondo. Giunto alla quarta generazione, Amaro Lucano è presente oggi in 30 paesi diversi. Verrebbe quasi da chiedergli “cosa vuoi di più dalla vita?”
Un francobollo.
Si è tenuta in questi giorni, nella suggestiva Sala degli Arazzi di Palazzo Piacentini a Roma, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’iniziativa che rientra nella serie filatelica “Le Eccellenze del sistema produttivo ed economico”. Un evento nato per rendere omaggio alle imprese che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia economica italiana.
Il francobollo
Il francobollo di Amaro Lucano celebra l’importante anniversario, ma anche il percorso di una famiglia e di un prodotto autentico e riconoscibile, che ha saputo rinnovarsi restando fedele alle sue radici per ben 130 anni.
“Questo francobollo rappresenta per noi un riconoscimento di grande valore e un tributo al nostro percorso, che affonda le sue radici in oltre un secolo di storia,” – ha dichiarato Pasquale Vena, proprietario e presidente del Gruppo Lucano. “Siamo profondamente orgogliosi di portare avanti il lavoro iniziato dal Cavalier Pasquale Vena, mio nonno, un uomo che ha trasformato la sua passione in un’icona dell’eccellenza italiana. Oggi, con questo omaggio, celebriamo non solo il nostro passato, ma condividiamo un pezzo di storia autentica con lo stesso entusiasmo che ci spinge a guardare al futuro, pronti a scrivere nuovi capitoli della nostra tradizione.”
La Pacchiana, simbolo senza tempo
L’immagine del francobollo commemorativo raffigura la Pacchiana, la donna che rappresenta l’icona della bellezza e dell’eleganza lucana senza tempo. Quella che ai più distratti può sembrare semplicemente l’immagine di una donna bella e sorridente, nasconde invece molte più informazioni del previsto.
La Pacchiana è una dea popolana delle messi, custode di segreti e di magia secolare. Il suo abbigliamento ci parla ancora oggi, a distanza di più i un secolo. L’abito infatti è quello di una contadina, nubile, in un giorno di festa. Queste informazioni si deducono dai colori e dal cestino che ha in mano. Ma anche dal rosso della gonna, tipico delle ragazze nubili che, al contrario delle donne sposate, potevano indossare colori vivaci. L’azzurro del grembiule è riconducibile ad un giorno di festa e il cestino indica una raccolta a mano delle erbe officinali. Lavoro che in quell’epoca (fine ‘800) spettava alle giovani contadine.
Tradizione e modernità
L’Amaro Lucano nasce nel retrobottega di una pasticceria a Pisticci, in Basilicata, grazie a una raffinata miscela di erbe aromatiche. Da allora ha attraversato i decenni diventando fornitore ufficiale della Casa Savoia e poi ancora un simbolo dell’artigianato e della tradizione italiana. Giunto alla quarta generazione, l’Amaro di Pisticci continua il suo viaggio sulle tavole italiane e del mondo. Fedele alle proprie origini e nello stesso tempo aperto a nuovi prodotti e esigenze come L’Amaro Zero, il primo amaro analcolico sul mercato italiano.