Caesar Augustus, una casa a 5 stelle sull’isola di Capri

Nato oltre 150 anni fa come buen ritiro, il Caesar Augustus di Francesco Signorini mantiene l’atmosfera di una dimora nobiliare di fine ‘800

Senza mai averla visitata Debussy le dedicò uno dei suoi Préludes, Les collines d’Anacapri, mentre Moravia ci ha ambientato il suo romanzo 1934: Anacapri, il comune più grande dell’Isola, è posta sul fianco settentrionale del monte Solaro e regala allo sguardo su un vastissimo panorama che va dal golfo di Napoli al golfo di Salerno.


capri terrazza hotel caesar augustus credits alessandra farinelli
Vista dalla terrazza dell’Hotel Caesar Augustus di Capri – credits Alessandra Farinelli

Un balcone privilegiato da dove godere di questo incomparabile dono della Natura è l’hotel Caesar Augustus, membro della rete Relais & Chateaux, un 5 stelle lusso rimasto uno dei pochissimi a Capri ancora a conduzione familiare.
Il nucleo centrale della struttura – racconta Francesco Signorini, un passato nel marketing di grandi multinazionali e oggi al timone del Caesar Augustus – è stata acquistata dal fratello del mio bisnonno per farne la casa di vacanza della famiglia”. Ma prima ancora di essere la casa di vacanza della famiglia Signorini, qui sorgeva Villa Bitter, la dimora caprese di un ricco industriale tedesco a cui è seguito, nei primi anni del ‘900, Emmanuel Bulhak, un principe russo in fuga dagli echi dell’arrivo Rivoluzione d’Ottobre.


Una delle camere, tutte diverse, dell'Hotel Caesar Augustus
Una delle camere, tutte diverse, dell’Hotel Caesar Augustus – credits Alessandra Farinelli

Cesare Augusto, il primo ad innamorarsi di Capri e Anacapri

Quando il principe acquista la Villa posiziona, sulla terrazza, la famosa statua di Cesare che è diventata nel tempo una fotografia iconica di Anacapri. “Il Principe – prosegue Signorini – era un appassionato di storia romana e aveva una convinzione ferrea, secondo alcuni suoi studi personali, non sarebbe stato Tiberio il primo imperatore romano a innamorarsi di Capri. Il primo sarebbe stato suo padre, Cesare Augusto, a rimarcare la sua convinzione fece ergere la statua di Augusto con il dito puntato su Villa Jovis, la dimora preferita di Tiberio sull’Isola, a ribadire che fosse stato lui il primo a venire a Capri”.

Cesare Augusto è protagonista di un’altra leggenda legata all’hotel e, in particolare al suo nome. Si racconta infatti che Paolo Signorini, padre di Francesco, a metà degli anni ‘90 decise di lasciare la sua attività di imprenditore e, insieme alla moglie Patrizia, girare il mondo in barca a vela. Ma un giorno, mentre era affacciato alla balaustra della terrazza, sentì la voce di Cesare Augusto che gli intimava di rimanere a Capri e trasformare la villa nell’hotel di Capri con la vista più bella così che lui non avrebbe dovuto viaggiare perché tutto il mondo sarebbe venuto da lui.
Così, fra romanzo e realtà, nacque il Caesar Augustus.


Panorama dalla terrazza dell'Hotel Caesar Augustus
Panorama dalla terrazza dell’Hotel Caesar Augustus – credits Hotel Caesar Augustus

Per i più fedeli asciugami personalizzati e un ulivo

Al netto della vista meravigliosa, della storicità del luogo e delle leggende la vera “unique value proposition”, quel tocco in più che assicura al Caesar Augustus più del 40% di tasso di ritorni, è l’atmosfera che si respira all’interno della struttura. “Il primo Paese di provenienza della nostra clientela – spiega Signorini – sono gli Stati Uniti. Gli americani ci scelgono, e ritornano, perché da noi vivono la vita di una vera casa italiana. I ritmi sono scanditi dall’esigenza di ognuno: si può passare la giornata in piscina, lavorare o leggere un libro in terrazza, passeggiare nel parco, andare nell’orto con il nostro chef a raccogliere frutta e verdura per la cucina… insomma una vera esperienza tricolore”.

Come un padrone di casa Signorini accoglie gli ospiti, ascolta le loro lamentele, raccoglie i loro complimenti, si ferma con loro per una chiacchiera o un caffè. Un altro accorgimento per rendere “casalingo” il soggiorno sono gli arredi delle camere. Dalle suite, alle junior fino alle camere più semplici, non ce n’è una uguale all’altra. Tutte sono diverse fra loro per colori, taglio degli spazi, finanche per gli accessori che sono i ricordi di viaggio della famiglia.



Inoltre, per fare sentire gli ospiti proprio come a casa loro, i più fedeli hanno anche la parure di asciugamani e lenzuola personalizzata con le loro iniziali. “A riprova del nostro apprezzamento per averci scelto più volte – dice Signorini – piantiamo un ulivo insieme al nostro ospite nel nostro giardino con una targa con il loro nome. Questo vuole dire “un pezzo di Cesare Augustus è vostro e sarà qui ad aspettarvi per sempre”. Quello che ci inorgoglisce di più è che andando su qualsiasi piattaforma di recensioni, più che la bellezza della vista i nostri clienti citano l’ospitalità”.

Un ristorante “ortocentrico” ad Anacapri

Proprio come nella cucina di una casa del sud Italia, a La Terrazza di Lucullo va in scena la migliore tradizione di Anacapri. L’executive chef Edoardo Vuolo, ogni mattina, va a raccogliere le verdure dall’orto, anche se con i suoi 2 acri è riduttivo chiamarlo così, e le cucina in giornata.
È l’orto che detta i ritmi della cucina – spiega Signorini – infatti cambiamo il menu a seconda di cosa è pronto per il raccolto in quel determinato periodo. L’estate è il trionfo di pomodori, zucchine, melanzane, peperoni, cetrioli, rucola, spinaci, ravanelli, fagiolini, mirtilli. Per non parlare di tutte le aromatiche come il basilico, l’aneto, la salvia e i peperoncini. Questi ultimi sono una mia passione e ne abbiamo una collezione con diverse varietà da tutto il mondo. Una delle esperienze che facciamo con i nostri ospiti è la semina e la raccolta dei peperoncini con delle vere e proprie sessioni di tasting”.


Offerta gastronomica de La terrazza di Lucullo
Offerta gastronomica de La terrazza di Lucullo – credits Alessandra Farinelli

Le verdure si sposano poi con il pescato del giorno, di provenienza caprese, negli antipasti, nei primi piatti come nei secondi anche se non mancano proposte di carne come il vitello o l’agnello campani. A conclusione di un pasto campano non può mancare il dolce e il limoncello, rigorosamente home made con i limoni dell’orto.
L’orto entra nelle proposte del Caesar Augustus già a partire dalla colazione dove si trova la frutta freschissima intera, in macedonia o sotto forma di centrifugati fino all’aperitivo. E come se non bastasse, sotto la piscina panoramica, immerso nel giardino delle aromatiche c’è un piccolo centro wellness. Due gazebo con la vista aperta verso il mare da godere mentre l’operatrice esegue i trattamenti.

La terrazza dell'Hotel Caesar Augustus al tramonto - credits Hotel Caesar Augustus
La terrazza dell’Hotel Caesar Augustus al tramonto – credits Hotel Caesar Augustus

Un drink in terrazza

Con la vista aperta sull’infinito del mare la terrazza è, innegabilmente, ciò che fa del Caesar Augustus uno degli hotel più belli dell’Isola. Godibile l’intera giornata qui si può sorseggiare un buon drink accompagnato da qualche stuzzichino, riposarvi lasciando scorrere i pensieri, leggere un libro o lavorare in tranquillità.
L’atmosfera della terrazza si fa poi magica la sera, quando le note del pianoforte riempiono l’aria e il cielo al tramonto si colora di mille sfumature. Inizia l’ora dell’aperitivo dove, oltre ai cocktail, è possibile scegliere fra la vasta offerta di champagne da accompagnare con ostriche, pesce crudo e amuse bouche. Per l’after dinner, il bar chiude a mezzanotte, la terrazza si adorna di un tetto di stelle mentre all’orizzonte il profilo della costa napoletana si illumina delle mille luci della città.

La Gallery di Spirito, foto di Alessandra Farinelli

I siciliani si dividono fra siciliani di terra e siciliani di mare. Quelli di terra rimangono nell’Isola, quelli di mare viaggiano in giro per il mondo ma tornano sempre a casa. Io sono una siciliana di mare e le passioni conducono la mia vita. Ho fatto dell’amore per la scrittura la mia professione e per questo sono diventata giornalista. Racconto storie di vita, di territori, di viaggi e cibi attraverso la lente delle mie esperienze e del mio sentire. Esploro il territorio insieme alle persone che mi raccontano le loro emozioni e il loro saper fare, un sapere millenario frutto dell’unione di tradizioni e di tecnologie moderne.

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