Nasce nel 2000 il sogno della famiglia Ebensperger di creare la prima autentica distilleria di Whisky in Italia
Nel cuore delle Alpi italiane, accanto alla catena montuosa dell’Ortles, ai piedi dello Stelvio, è nata un’idea visionaria.
“L’idea di dare vita alla nostra distilleria è nata nei tardi anni 2000. Mio padre, un sommelier certificato (AIS), si era innamorato del whisky negli anni ’90 durante una visita alle storiche distillerie scozzesi e, con il tempo, era diventato un piccolo collezionista di alcune marche e imbottigliamenti. Dopo molti anni di passione amatoriale, abbiamo deciso di provare a creare anche un whisky italiano, e superato il periodo intenso di pianificazione, esperimenti e consultazioni con esperti, nel 2010 abbiamo deciso di realizzare il nostro sogno: creare la prima autentica distilleria di whisky in Italia. È stato davvero il sogno di un padre e di un figlio diventato realtà” racconta Jonas Ebensperger.
La Distilleria Puni è la creatura della sua famiglia e testimonia la passione per il mondo del whisky: “la nostra passione per il mondo del whisky, la sua storia e i vari metodi di produzione ci hanno ispirato in questo cammino. Viviamo ai piedi dell’Ortles, in una regione che già nel Medioevo era nota come uno dei principali fornitori di cereali del Tirolo. Stabilire qui la produzione di whisky ci è sembrata quindi una scelta naturale, anche se la coltivazione delle mele ha ormai sostituito quella del grano. Inoltre, il clima della Val Venosta è ideale per creare un whisky di alta qualità. In effetti, si potrebbe dire che il whisky è la seconda cosa migliore che si possa ottenere dal grano, superata solo dal pane”.
Un po’ di Scozia in Val Venosta
La famiglia Ebensperger è originaria di Glorenza, e la Val Venosta si è rivelata il luogo perfetto per fondare la prima distilleria di whisky italiana, grazie alle sue particolari condizioni climatiche. Questa valle è caratterizzata da estati calde e inverni freddi, differenze che accelerano naturalmente il processo di maturazione del whisky. Inoltre, la distilleria si trova ai piedi delle Alpi, e l’acqua che viene utilizzata proviene da purissime sorgenti alpine nel vicino Parco Nazionale dello Stelvio.
“Siamo una delle pochissime distillerie al di fuori della Scozia a operare con attrezzature tradizionali scozzesi per creare un prodotto autentico. Il nostro processo di distillazione è un mix unico: utilizziamo infatti alambicchi di rame tradizionali, Pot Still, realizzati a mano in Scozia dalla storica ditta Forsyths, ma li riscaldiamo con un sistema innovativo che utilizza acqua surriscaldata anziché vapore. Questo processo, noto come “bagnomaria”, è spesso utilizzato dalle distillerie che privilegiano la qualità rispetto alla resa e ha già dimostrato la sua validità, ad esempio, nelle distillerie di frutta di alta qualità.”
“Tuttavia, era inedito nell’utilizzo di alambicchi scozzesi tradizionali e abbiamo realizzato questo sistema con l’aiuto combinato di ingegneri scozzesi e italiani. Questo metodo permette un controllo della temperatura con una precisione molto alta, consentendoci di raccogliere solo le parti migliori di ogni ciclo di distillazione. Inoltre, effettuiamo una fermentazione piuttosto lunga, di quasi 100 ore, in tini di legno realizzati appositamente per noi con legno di larice della regione. Questa lunga fermentazione in botti di legno facilita la fermentazione secondaria dei batteri lattici, che conferiscono al distillato maggiore complessità e sapori” evidenzia Jonas.
Frutta, cannella e altri antichi sapori
La caratteristica distintiva della produzione è il distillato grezzo (chiamato ‘new make spirit’), che si contraddistingue per i suoi deliziosi sapori fruttati di pere e mele. Questa base leggermente dolce e fruttata permette di sperimentare con botti diverse per creare espressioni uniche, pur mantenendo la stessa base aromatica in tutti i whisky.
“Per fare un esempio concreto, il nostro whisky GOLD è invecchiato esclusivamente in botti ex-Bourbon e offre un profilo aromatico di vaniglia, mango e pepe. D’altra parte, abbiamo VINA, invecchiato in botti di Marsala. Questo whisky ha note dominanti di uva sultanina, cannella e noci, risultando in un carattere corposo che combina aromi di torta alla frutta, prugne, scorza d’arancia con un tocco di cannella. La base per entrambi è lo stesso distillato, e si percepisce che, anche se la scelta delle botti di maturazione crea due whisky diversi, fanno sempre parte della stessa famiglia”.
Fin dagli inizi, nel 2012, la famiglia Ebensperger ha compiuto significativi progressi nel processo di produzione, in particolare, sperimentando nuove formule di “mash bills”, introducendo varianti che prevedono l’utilizzo di malto torbato proveniente dalla Gran Bretagna. Parallelamente, ha realizzato cicli di produzione utilizzando esclusivamente malto d’orzo al 100% coltivato in Italia, promuovendo le risorse locali e sostenendo l’agricoltura del territorio.
Un Italian Malt Whisky presente in tutto il mondo
“Dal punto di vista aziendale, molte cose sono cambiate nei 14 anni da quando abbiamo fondato l’azienda. Siamo essenzialmente un’azienda concentrata sul prodotto e abbiamo utilizzato questi anni per costruire un nome rispettato nella scena mondiale del whisky per il nostro “Italian Malt Whisky”. Le esportazioni sono cresciute nel corso degli anni e ora il nostro whisky italiano è orgogliosamente rappresentato in 12 paesi in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone”.
Una azienda sempre in movimento la cui gamma di prodotti è in costante evoluzione: “Le ultime novità comprendono nuove edizioni delle linee AURA e ARTE. Sebbene sia ancora sotto embargo, posso anticipare che AURA 04 sarà un whisky a piena gradazione di 7 anni che promette un’esperienza di degustazione eccezionale. Le botti provengono da una rinomata cantina dell’Alto Adige, aggiungendo un tocco unico al suo profilo aromatico e gustativo.
Questo whisky è destinato a chi apprezza l’intensità, da assaporare liscio o con qualche goccia d’acqua per svelarne gradualmente il carattere. Inoltre, è già disponibile ARTE 05, un Single Malt Whisky maturato in botti di ex-Scotch Whisky per 6,4 anni.
Queste botti, originarie dell’Isola di Islay, avevano precedentemente contenuto whisky pesantemente torbato. ARTE 05 è imbottigliato a 48% ABV ed è limitato a 2.830 bottiglie. Gli strati di fumo avvolgono piacevolmente il palato, seguiti dalla dolcezza mielata e dalle note agrumate di bergamotto. Il sapore si approfondisce con un sottile retrogusto di quercia e un sussurro di cuoio, creando un profilo aromatico delicato e invitante. Infine, siamo entusiasti di annunciare che presto sarà disponibile un’altra edizione CUBO. La linea CUBO è la nostra serie di imbottigliamenti esclusivi per la distilleria, disponibili solo per l’acquisto presso il nostro centro visitatori a Glorenza”.
Il futuro
Sono tanti i progetti all’orizzonte: la distilleria sta pianificando l’introduzione di whisky con dichiarazioni di età più avanzate, una novità attesa con impazienza dai clienti. Nel prossimo anno inoltre continueranno gli investimenti per migliorare le strutture esistenti, ad esempio aumentando le capacità di stoccaggio e ottimizzando il consumo energetico nella produzione. “È impossibile realizzare un progetto così ambizioso senza l’aiuto di collaboratori competenti ed entusiasti. Per questo motivo stiamo cercando persone adatte anche in questo settore. In generale, comunque, privilegiamo una crescita organica e stabile in tutti i settori. Tuttavia, è fondamentale contestualizzare questi piani di espansione nel panorama attuale del mercato. Infatti, è importante non romanticizzare il futuro.
La sovrasaturazione del mercato del whisky, sia a livello mondiale che locale, insieme alle difficoltà dovute alle attuali dinamiche politiche ed economiche, sta già creando problemi e continuerà inevitabilmente a rappresentare una crescente preoccupazione. Questo fenomeno non si verifica solo in Europa, ma anche in altri paesi del mondo. Tutto ciò è particolarmente rilevante per distillerie specializzate come la nostra, che si concentrano esclusivamente sulla produzione di whisky e non producono grappa, schnaps, gin o altri distillati. L’avventura del whisky italiano è appena iniziata, e siamo determinati ad affrontare queste sfide con integrità e dedizione” conclude Jonas.