Vino, bitter e acqua tonica, il luppolo non è solo birra

Viaggio spiritoso in compagnia di uno degli ingredienti più trasversali della cucina italiana: sua maestà il luppolo

Il luppolo, ingrediente principe della birra, è una pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaceae. E, anche se la produzione della birra assorbe la produzione nella sua quasi totalità, la filiera brassicola non è l’unica che vede l’impiego del luppolo. Le sue foglie più giovani e i germogli, infatti, sono commestibili e gustosi; E anche le sue radici vengono utilizzate a scopo culinario ed è inoltre possibile utilizzarne le foglie per la preparazione del tè. In cucina i giovani getti si usano come gli asparagi, ci si fanno risotti, frittatine, si aggiungono alle zuppe e si mangiano crudi in insalata.
Nel mondo degli spirits il luppolo dà vita ad amari, gin, vodka e vermouth. Una buona selezione dei migliori prodotti a base luppolo, è quella che segue.

L’Acqua Tonica al Luppolo del Trentino

Acqua Tonica di Maso Alto base luppolo

Agribirrificio Maso Alto

L’acqua tonica di montagna dell’Agribirrificio Maso Alto di Lavis (Trento) viene prodotta con il luppolo, la genziana e il ginepro locale. Questa bevanda sprigiona i profumi dei boschi e dell’aria delle montagne che circondano il birrificio. L’acqua tonica al luppolo è un prodotto fresco e dissetante dalle spiccate note balsamiche, perfetta da sola o per mixology. Da provare assolutamente con ghiaccio, una scorza di limone del Garda e un rametto di rosmarino selvatico.


Gli Amari, digestivi e avvolgenti

Amaro al luppolo Tre Fontane

Amaro al luppolo

Usato come digestivo, ma ottimo anche nei cocktail, liscio e “on the rocks”, l’amaro al luppolo vede l’impiego di materie prime locali diverse a seconda di dove viene distillato. Quello dell’Antico Liquorificio dell’Abbazia trappista delle Tre Fontane di Roma, per esempio, impiega lo stesso luppolo che i monaci utilizzano per la produzione di birra.


Amaro di Baladin

Amaro Baladin

È a base di birra Xyauyù, l’Amaro Baladin che abbina alla radice di genziana, la lavanda piemontese. Priva di schiuma e gassatura si completa con l’aggiunta di un mix di botaniche tra cui si evidenziano la radice di genziana e la lavanda. Esaltante la complessità al naso degli aromi in cui si evidenzia una nota floreale di lavanda. Ricco di sapore in bocca, è caratterizzato dall’amaro legnoso della radice di genziana.


Amaro di Luppolo

Amaro Sior Luppolo di Villa del Garda

Amaro di luppolo, erbe e radici di Villa de Varda è una miscela di luppolo coltivato sull’Altopiano della Paganella, bacche di ginepro, chiodi di garofano,  radici di genziana e rabarbaro, assenzio fiorito, foglie di melissa, scorze di arancia amara e molto altro.


Il negroni al luppolo?

Bitter al luppolo Prefisso

Prefisso

Nato per la mixology a base birra, Prefisso è il primo bitter al luppolo. Nato a Brescia, vanta materie prime bresciane come il luppolo di varietà Cascade del birrificio agricolo Pagus con sede a Rogno (Bergamo) ma che ha un luppoleto di proprietà a Darfo Boario Terme a un’altezza di 215 metri sul livello del mare. Anche la produzione avviene nella città Leonessa d’Italia in una piccola realtà storica nata nel 1898 e sempre condotta dalla stessa famiglia: la Distilleria Novelli.


Gin infuso con luppolo

Theresianer Gin

Il gin è uno spirito che ben si sposa con la sperimentazione di materie prime diverse. Un esempio il Theresianer Gin (ne abbiamo parlato qui) che nasce dalla miscelazione di numerose botaniche che vengono infuse singolarmente per estrarre solo il meglio di ciascun profilo aromatico. Oltre alle bacche di ginepro, i chiodi di garofano ecco il luppolo che viene impiegato in infusione per le sue caratteristiche note aromatiche: quella amara che dona lunghezza e freschezza ma anche quelle agrumate e floreali.


Il primo distillato della storia

Idromele

Idromele Le Torri

L’idromele è forse il più antico alcolico mai prodotto dall’uomo. Conosciuto già dagli antichi egizi, l’idromele si ottiene dalla fermentazione del miele e vede il suo massimo splendore nella cultura norrena precristiana, dove viene rappresentato come la bevanda dei re, la preferita del dio Odino. L’Azienda Agricola Montelago di Porto Potenza Picena (Macerata) aggiunge una selezione di luppoli che conferisce al suo idromele un sapore intenso con note erbacee e fruttate.


Il gusto della Vodka

La Vodka estone di Jakob Kurberg al aromatizzata con luppolo locale

Vodka J.J. Kurberg Hops

Sono secoli che in Estonia si produce vodka pura, ma parallelamente a questa produzione, vengono realizzate anche delle vodka aromatizzate con piante e bacche. Il farmacista Jakob Kurberg, che nel 1886 fondò la distilleria che porta il suo nome, era un maestro di queste aromatizzazioni e, dalle ricette antiche familiari e utilizzando prodotti esclusivamente locali, tramandò creazioni uniche che lo fecero conoscere in tutto il mondo. La vodka J.J. Kurberg Hops è un distillato aromatizzato grazie all’infusione del luppolo della varietà Cascade dalla Nuova Zelanda selezionata perché rilascia note aromatiche dal piacevole finale amaro.


La Vodka Italiana aromatizzata

Vodka Jungle Spirit

In Italia la vodka Jungle Spirit dei Mastri Birrai Umbri è una Vodka con ingredienti 100% italiani, ottenuta da una tripla distillazione ed è aromatizzata con una selezione di luppoli aromatici umbri.
Il luppolo aggiunge note erbacee, floreali e leggermente amare a questa vodka. Può essere usata in un’ampia varietà di cocktail, sia classici che moderni, per aggiungere complessità e profondità di sapore.

Il lato amaro dello Chardonnay

Vino Spumante al Luppolo

Steenstraetse Hoppewijn

Arriva dal Belgio il vino al sapore di birra. A inventarlo è stato un enologo francese, Filip Decroix, che ha avuto la brillante idea di aromatizzare lo Chardonnay, il celebre vitigno a bacca bianca internazionale, con luppolo belga. Steenstraetse Hoppewijn è un vino spumante arricchito con coni di luppolo dal sapore amarognolo, che si sposano bene con i sentori aromatici del vitigno. A sottolineare l’unicità di questo vino, che può essere acquistato online nell’e-commerce del sito della cantina, anche l’etichetta in raso.


I siciliani si dividono fra siciliani di terra e siciliani di mare. Quelli di terra rimangono nell’Isola, quelli di mare viaggiano in giro per il mondo ma tornano sempre a casa. Io sono una siciliana di mare e le passioni conducono la mia vita. Ho fatto dell’amore per la scrittura la mia professione e per questo sono diventata giornalista. Racconto storie di vita, di territori, di viaggi e cibi attraverso la lente delle mie esperienze e del mio sentire. Esploro il territorio insieme alle persone che mi raccontano le loro emozioni e il loro saper fare, un sapere millenario frutto dell’unione di tradizioni e di tecnologie moderne.

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