Tiberio Palace, dove rivive la Dolce Vita di Capri

Da Francis Scott Fitzgerald al basket Nba, storia dell’Hotel che ha fatto innamorare di Capri il mondo intero

“Il Tiberio era un alto albergo bianco adorno alla base dai tetti arrotondati, fatti a coppa per raccogliere piogge che non cadono mai. Vi salivamo per vicoli oscuri e serpeggianti che ospitano le macellerie e le panetterie alla Rembrandt. Poi ridiscendevamo all’oscuro isterismo pagano della Pasqua di Capri, alla risurrezione dello spirito del popolo”. Così Francis Scott Fitzgerald descrive, in “Accompagna i signori F. al numero…”, un breve saggio autobiografico dedicato alla moglie Zelda, il tragitto che lo portava al Tiberio, l’hotel dove soggiornava a Capri.
Era il febbraio del 1925 quando Fitzgerald e l’amatissima Zelda, insieme alla loro figlia Scottie, fuggono dal freddo di Roma per godersi il clima mite e la tranquillità di Capri. Due fattori che lo aiuteranno a finire il suo capolavoro: Il grande Gatsby.

Oggi il Tiberio Palace – parte di Leading Hotels of the World, una Chiave Michelin e gioiello caprese di Shedir Collection, di cui fanno parte anche Maalot, Palazzo Shedir, Umiltà 36, Vilòn e Palazzo Roma nella Capitale – è una vera e propria oasi di pace nella rumorosa vita dell’Isola.
Varcate le sue porte ci si ritrova in un luogo incantato che ha affascinato scrittori, star internazionali ed esponenti del jet set internazionale.


Tiberio Palace, una Chiave Michelin e gioiello caprese di Shedir Collection
Tiberio Palace, una Chiave Michelin e gioiello caprese di Shedir Collection – credits Tiberio Palace

“Fitzgerald – rimarca Stefano Sorrentino, hotel manager del Tiberio – non fu l’unico personaggio di fama che alloggiò qui. Per citarne solo alcuni Jakie Kennedy, Sophia Loren, Greta Garbo fino a Jennifer Lopez giunta a Capri per un concerto privato in favore dell’Unicef. Possiamo dire che i nostri ospiti non sono solo personaggi famosi del jet set ma anche figure importanti nel campo finanziario, imprenditoriale, sportivo. Sabih Khan, vicepresidente di Apple ha alloggiato da noi come Joe Mazzulla, l’allenatore dei Boston Celtics vincitori del campionato Nba”.

Da taverna romana a lussuoso pluristellato

Tiberio Giulio Cesare Augusto, secondo imperatore romano, appartenente alla dinastia giulio-claudia e figlio adottivo di Augusto, amava Capri in modo assoluto. Tanto che, sull’Isola, aveva fatto edificare ben 12 ville. La sua preferita, dove si ritirò nel 26 d. C. distrutto dal dolore per la morte del figlio, era Villa Jovis, eretta su uno dei promontori più alti dell’isola a 334 metri sul livello del mare aperta verso un panorama unico al mondo.
Il nome dell’albergo – prosegue Sorrentino – deriva dall’abitudine che l’Imperatore Tiberio aveva di fermarsi a riposare nella locanda che c’era qui prima di affrontare la salita per raggiungere Villa Jovis. La struttura originaria dell’hotel risale alla fine del 1700. Negli anni si sono susseguiti diversi proprietari, una chiusura di quasi 20 anni, una riapertura con un grande gruppo che ne aveva snaturato l’anima fino al 2022 quando il Tiberio Palace riapre sotto l’egida di Shedir Collection, che ne rinnova l’anima caprese”.


Terrazza Tiberio Restaurant, Capri - credits Tiberio Palace in Capri
Terrazza Tiberio Restaurant, Capri – credits Tiberio Palace in Capri

Il nuovo Tiberio Palace, ridisegnato da dall’architetto Gianpiero Panepinto, si ispira infatti agli anni ’50, periodo d’oro della Dolce Vita di Capri. La struttura è dotata di 54 fra camere, junior suite e suite differenti l’una dall’altra che hanno come trait d’union la palette di colori identitari dell’Isola. C’è l’azzurro del mare e del cielo che si declina nelle tonalità che vanno dal più brillante turchese al più tenue celeste delle nuvole. E poi il giallo zafferano, il bianco, il corallo e il sabbia che fanno da quinta ai pezzi unici, moderni e d’epoca, provenienti da tutto il mondo che danno carattere a ogni ambiente. Una particolarità sono i balconi e le terrazze pavimentate con ceramiche vietresi che si aprono su uno dei panorami unico al mondo.

Alla Terrazza di Tiberio entra in scena la tradizione

Il ristorante Terrazza Tiberio, con la sua vista ampia ed esclusiva su Capri e sul Mediterraneo, è il regno dell’executive chef Nello Siano. Nativo di san Giorgio a Cremano, Siano ha fatto esperienze nelle cucine in giro per l’Europa per poi fermarsi a Capri e approdare, 5 anni fa, alla direzione della Terrazza di Tiberio. “I nostri piatti – spiega Nello – sono lo specchio di quella che è la nostra tradizione campana. Cuciniamo quello che ci offre il mare caprese e che ci viene portato fresco ogni mattina da un pescatore dell’Isola. La pasta arriva da Gragnano, la frutta e la verdura dal nostro orto dove coltiviamo anche le erbe aromatiche, in particolare un basilico profumatissimo, e alcune varietà di frutti, uno su tutti il limone”.


L'offerta dell’executive chef Nello Siano, del ristorante Terrazza Tiberio - credits Tiberio Palace
L’offerta dell’executive chef Nello Siano, del ristorante Terrazza Tiberio – credits Tiberio Palace

Nel menu si ritrovano i capisaldi della cucina napoletana. Come gli spaghetti alla Nerano, i ravioli capresi, la pasta e patate che però si arricchisce con una tartara di cicala di mare, la parmigiana di melanzane, l’insalata caprese con fiordilatte di Agerola e poi un trionfo di mare. Pesci, crostacei e mitili si ritrovano in ogni corsa crudi, in brodetto, arrosto, fritti, al cartoccio e in ogni cottura possibile.
Anche le proposte della pastry chef Francesca Bernardo Ciddio sono un’ode alla Campania che trova nel babà, morbido, intriso di rum e completato da una crema chantilly ariosa, il suo acuto.

Tra pizza classica e menu degustazione

A mezzogiorno si sforna anche la pizza classica napoletana con 72 ore di lievitazione, che Mario Motore propone nei gusti tradizionali come Margherita o Quattro Stagioni o nelle versioni gourmet come la Totò, con gamberi rossi di Mazara, o la Sophia Loren, con prosciutto crudo di Parma e rughetta selvatica.

A cena la Terrazza di Tiberio elabora la tradizione in chiave fine dining con due menu degustazione (è possibile comunque ordinare alla carta). Il primo è Dolce Vita, vera e propria esaltazione dei sapori locali come nel Riso al limone di Capri o Sua Maestà dove le linguine di Gragnano incontrano il granchio reale e i broccoli campani. Miei ricordi è invece un’immersione nella vita dello chef e conta tra i piatti Canto delle Sirene, una rivisitazione dell’insalata di mare che Nello ripropone tiepida e accompagnata da una cialda plancton o il Vista Sorrento, un rombo dorato impreziosito da astice al vapore e salsa bernese.



Jacky Bar, un cubano a Capri

Il Jacky Bar è un punto di riferimento per la mixology caprese. Mix sapiente fra lo stile Cotton club e Cuba Anni ’50, il Jacky ha una terrazza panoramica da godere al tramonto per un aperitivo o da dove ammirare il cielo stellato per un after dinner. Al timone del Jacky c’è Vincenzo Gambuzza che condivide nei suoi cocktail la visione “Capri-centrica” che caratterizza la filosofia dell’intera offerta della struttura.
Ne è un esempio l’Island of Capri, il signature del bar che vede il Gin Caprisius, realizzato con botaniche dell’Isola, limone e sale marino, unito allo sciroppo e all’olio entrambe home made con il basilico dell’orto dell’hotel e foam al limone. Anche il Lady Violet parla di Capri grazie allo sciroppo di lavanda caprese, sempre fatto in casa e al gin Caprisius.

Ingredienti home made

La produzione degli ingredienti dei cocktail è uno dei fiori all’occhiello dello staff del Jacky Bar. “La particolarità del Jacky – spiega la barlady Serena Fontanella – sono i prodotti fatti da noi. Come gli sciroppi al basilico o alla lavanda, gli olii, i profumi e le infusioni. Un esempio è il bitter del Mi-To che produciamo noi mettendo in infusione ginepro, rosmarino, pepe patchouli. Oppure il rum infuso alla cannella per un Old Fashion unico. Comunque, in ogni cocktail c’è un ingrediente home made che lo rende unico e irriproducibile fuori dal nostro locale”.


L'Espresso Orange Martini -
L’Espresso Orange Martini della barlady Serena Fontanella – credits Tiberio Palace

Una particolarità da provare al Jacky è l’Espresso Orange Martini, un twist del drink preferito da James Bond che vede fra gli ingredienti il vero caffè espresso napoletano e la vodka all’arancia home made. Per gli amanti del Martini c’è anche la versione 2.0 con vodka infusa al Pecorino Romano. Una chicca da assaggiare, sempre che si riesca a trovarlo, è il Negroni Aged. “A inizio anno – continua Serena – viene composta una quantità fissa di Negroni che viene messa a invecchiare in una botticella per 6 mesi. È una limited edition di soli 30 cocktail ognuno dei quali costa 25 euro”.

A rendere ancora più unici i cocktail del Jacky ci sono i profumi di produzione casalinga per intensificare la nota identitaria di ogni drink. Per esempio, l’Old Fashion viene finito con una spruzzata di profumo alla cannella, l’Espresso Orange Martini con quello all’arancia mentre il Lady Violet con quello alla lavanda.

Capri Tiberio Palace
Via Croce 11 – 15
80073 Capri
Tel . +39 081 97.87.111

I siciliani si dividono fra siciliani di terra e siciliani di mare. Quelli di terra rimangono nell’Isola, quelli di mare viaggiano in giro per il mondo ma tornano sempre a casa. Io sono una siciliana di mare e le passioni conducono la mia vita. Ho fatto dell’amore per la scrittura la mia professione e per questo sono diventata giornalista. Racconto storie di vita, di territori, di viaggi e cibi attraverso la lente delle mie esperienze e del mio sentire. Esploro il territorio insieme alle persone che mi raccontano le loro emozioni e il loro saper fare, un sapere millenario frutto dell’unione di tradizioni e di tecnologie moderne.

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