Spiriturismo, in vacanza tra distillati e storia

Indicazioni Geografiche Europee e distillerie storiche: cinque destinazioni per vivere la vacanza da veri spirituristi

E’ tempo di vacanze e di spiriturismo. Ogni anno cambiano i trend, i posti alla moda, i soldi a disposizione e – spesso – la compagnia. Gli italiani negli anni sono passati dalla villeggiatura – aristocratica e sonnolenta, capace di svuotare le città fino a settembre – alle ferie, più democratiche certo, ma che hanno dovuto lasciare qualcosa sul banco del cambio. Diminuiscono i giorni a disposizione e l’essere sempre a portata di telefonino ci impedisce di staccare, fisicamente e mentalmente.
Sembrerebbe una sconfitta su tutti i fronti, ma non lo è. Ce lo insegna l’Economia. Al diminuire dell’offerta aumenta il prezzo. Al diminuire del nostro tempo libero, aumenta il valore che gli diamo.

Ecco allora che in vacanza vogliamo fare quello che davvero amiamo. Partecipare ad un festival, inseguire il silenzio dei sentieri montani, visitare luoghi piccoli e nascosti. Mangiare bene e bere meglio. Del resto lo diceva anche Jap Gambardella ne La grande bellezza: “La più consistente scoperta che ho fatto, pochi giorni dopo aver compiuto sessantacinque anni, è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare.”
E cosa piace fare agli italiani?


Cantine Aperte presso Distillerie Berta
Un momento della manifestazione Cantine Aperte presso Distillerie Berta – credits Distillerie Berta

RIVOLUZIONE SPIRITOSA

Secondo i dati saranno 19,5 milioni gli italiani in partenza entro la fine di agosto e oltre la metà (57%) opterà per soggiorni di oltre una settimana – rivela lo studio di Roberta Garibaldi sulle vacanze del 2024. 

Tre italiani su quattro resteranno in Italia, con il mare che primeggia nella classifica delle destinazioni preferite. Ma al di là della meta, è l’enogastronomia e la voglia di vivere esperienze all’insegna del cibo, del vino e delle bevande spiritose, il desiderio comune alla maggior parte dei viaggiatori europei. Anche i dati European Travel Commission confermano che le attività a tema enogastronomia figurano al secondo posto tra le Top4 experience delle vacanze.

In cima alla classifica dei desideri estivi, troviamo il godere del paesaggio rurale (30,4%) e delle esperienze culinarie nei ristoranti (30,1%). Queste ultime assai apprezzate sia dai più giovani che dai senior. A seguire ci sono eventi e festival tematici (21%), esperienze legate al benessere e visite in tutti luoghi di produzione, come distillerie e cantine, confermando la passione profonda e l’interesse a 360 gradi verso il mondo degli spirits. I più attivi sono i giovani tra i 25 e 34 anni. Il loro livello di interesse è complessivamente superiore di quattro punti percentuali rispetto alla media, con picchi per le esperienze di benessere, quali proposte attive come trekking e tour in mountain bike all’insegna del gusto (+8,9%).


degustazione di distillati
Degustazione di distillati

LA BUSSOLA DELL’INDICAZIONE GEOGRAFICA

Abbiamo quindi la voglia di viaggiare e la volontà di dedicare tempo alla scoperta dei luoghi originari degli spirits. Cosa manca? Una mappa per non smarrirsi, o peggio ancora girare a vuoto. A fornirla – in modo non del tutto inconsapevole – è l’Unione Europea, con la registrazione delle Indicazioni Geografiche delle bevande.  

Secondo la definizione, l’indicazione geografica identifica una bevanda spiritosa come originaria del territorio di un paese e come portatrice di determinate qualità o di una specifica reputazione proprio grazie al territorio dal quale proviene.
In altre parole, mentre liquori come brandy, acquavite di vino, acquavite di vinaccia, vodka e whisky sono categorie generiche e possono essere prodotti ovunque nell’UE, Brandy de Jerez, Ratafià ciociara, Scotch Whisky o Mirto di Sardegna sono esempi di indicazioni geografiche UE che possono essere prodotte solo nell’area nominata e protetta. Hanno una reputazione internazionale e sono una fonte di crescita e posti di lavoro in Europa perché la produzione non può essere trasferita altrove.


vigneto italiano
Vigneto italiano

Sono 250 le Indicazioni Geografiche registrate nel database UE dedicato agli alcolici, che rappresentano circa i 2/3 delle nostre esportazioni extra-europee. Solo gli Spirits italiani sono 35 e vanno dalla Grappa dell’Alto Adige registrata nel 1989 alla più recente Grappa della Val d’Aosta registrata nel marzo del 2023, passando per Aprikot trentino, Genepì piemontese e Nocino di Modena.

L’importanza delle IG per lo spiriturismo

Una mappa preziosa che l’Europa consegna a chiunque voglia esplorare la vita degli alcolici, scoprire la ricchezza che hanno da offrire e incontrare coloro che producono con passione la straordinaria gamma di bevande di qualità. Perché – come spiega bene Spirits Europe – “la comprensione degli alcolici europei va oltre le vendite all’esportazione, le entrate fiscali generate e i contributi netti all’economia europea. Riguarda i prodotti unici e le persone che sono impegnate nella produzione e nella vendita delle nostre grappe, whisky, gin e brandy.”


Glenfiddich Distillery in Dufftown
Glenfiddich Distillery in Dufftown – Scozia, la prima distilleria ad aprire un centro visitatori per turisti nel 1969 – credits Glenfiddich

UN NUOVO RUOLO PER I CONSORZI

L’approvazione della bozza di Regolamento delle Indicazioni Geografiche dell’Unione Europea da parte della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento UE, avvenuta il 20 aprile 2023, ha portato – tra i primi risultati – l’attribuzione ai Consorzi di un ruolo istituzionale nella promozione del “Turismo DOP”, ossia il turismo legato a i prodotti a Indicazione Geografica.

Siamo convinti – afferma Mauro Rosati, Direttore Generale Fondazione Qualivita – che il “Turismo DOP” in questa forma possa rivelarsi, anche per le piccole filiere a Indicazione Geografica, un vero volano per lo sviluppo delle produzioni e soprattutto dei territori. Per quanto riguarda il settore specifico DOP IGP, l’Osservatorio Qualivita, solo nel 2022, ha contato oltre 230 eventi organizzati dai Consorzi di tutela fra degustazioni, visite outodoor, festival e iniziative che hanno risposto alla richiesta dei cittadini di esperienze vere nei territori del cibo, del vino e degli spirits. E in molti casi proprio le piccole filiere, che più di altre hanno subito gli effetti legati alla pandemia e alla contrazione di alcuni canali distributivi, sono riuscite a dare una riposta concreta attraverso iniziative di vendita diretta e incoming turistico offrendo esperienze enogastronomiche qualificate.


whisky
Degustazione di Whisky

PRONTI PER METTERSI IN VIAGGIO?

La prima distilleria ad aprire allo spiriturismo è stata la scozzese Glenfiddich nel 1969. Cinquant’anni dopo il turismo degli alcolici è una tendenza in rapida evoluzione che offre l’opportunità di conoscere non solo l’incredibile diversità della produzione di alcolici ma anche le storie delle persone che ci sono dietro. Difficile immaginare un turismo più autentico.
Ma da dove iniziare il nostro viaggio?
Il primo consiglio ce lo da proprio il sito di Spirits Europe che – per l’Italia – segnala la Distilleria Berta.

Distillerie Berta – Piemonte (Italia)

Fondata nel 1947 da Paolo Berta, Distillerie Berta è un’azienda a conduzione familiare di Mombaruzzo, nel Monferrato. Storicamente risulta essere la prima etichetta di grappa ad avere sperimentato e affinato l’invecchiamento in botti di legno. Oggi Distillerie Berta è diretta dalla quarta generazione e produce oltre 30 diverse qualità di grappa e 7 tipi di liquori.
Visitare Distillerie Berta significa intraprendere un viaggio nel cuore stesso del processo di distillazione, visitare le quattro cantine di invecchiamento, il museo dell’alambicco e degustare la grande varietà di  grappe.  


villa prato Distillerie Berta Mombaruzzo
VIlla Prato, il relais della famiglia Berta nel cuore di Mombaruzzo – credits Distillerie Berta

Per chi volesse immergersi ancora di più nell’atmosfera del Monferrato, Berta offre due soluzioni di accoglienza. Villa Castelletto è il volto moderno dell’ospitalità di Berta, una villa elegante in pieno stile piemontese. Dodici camere e una grande piscina a pochi minuti dal centro.
Villa Prato è un’antica villa affrescata del 1200, sulla collina di Mombaruzzo, che dopo dieci anni di ristrutturazione la famiglia Berta ha inaugurato nel 2016. Oggi, con le quattordici suite, gli ottocento metri di SPA e i due ristoranti, è un punto di riferimento per chi vuole soggiornare nel cuore del Monferrato, senza rinunciare all’opportunità di assaggiare i piatti della tradizione piemontese del Ristorante l’Officina di Villa Prato abbinati ai prodotti della distilleria.



Old bushmills Distillery – Antrim (Irlanda)

È la più antica distilleria di whiskey autorizzata al mondo. I registri ufficiali risalgono al 1608, quando alla zona fu concessa la licenza per distillare. Oltre 400 anni dopo, il whisky viene ancora prodotto a Bushmills, grazie all’esperienza e all’artigianato tramandati di generazione in generazione. Come amano ripetere: Siamo qui da 400 anni e non abbiamo intenzione di andarcene presto.


distilleria Old Bushmills Antrim irlanda
Old Bushmills Distillery di Antrim in Irlanda – credits Old Bushmills Distillery

Bushmills produce un whiskey saldamente ancorato al luogo: è prodotto con l’acqua del fiume Bush, che scorre sulle rocce di basalto della famosa Causeway Coast. La visita alla distilleria di Bushmills comprende la visita degli impianti e la degustazione. Il sito propone anche uno speciale tour virtuale con tecnologia explore 3d space, che permette di camminare all’interno della distilleria in compagnia delle spiegazioni video del master distiller Colum Egan.

Distilleria Nonino – Friuli Venezia Giulia (Italia)

Tra i luoghi simbolo della Grappa c’è Borgo Nonino nella frazione di Percoto (Udine), l’antico casale di fine ‘800 che sorge nella campagna friulana ed è protetto da 10 ettari di bosco misto frutteto, vigne e cantine di invecchiamento sotto sigillo.
La storia della famiglia Nonino inizia nel 1897 con una distilleria mobile con alambicco itinerante di proprietà del capostipide Orazio Nonino. Oggi l’azienda conta 66 alambicchi discontinui artigianali con le nuove generazioni della famiglia Nonino impegnate in prima persona nella produzione della omonima grappa con distillazione 100% artigianale.


Distilleria Nonino grappa
DIstilleria Nonino nella frazione di Percoto, Udine – credits Nonino

Il tour della distilleria consiste nella visita esterna di 3 delle 7 cantine invecchiamento sotto sigillo (M.I.G) contenenti 2400 barriques e piccole botti di Quercia Nevers, Limousin, Gresigne, Ex-Sherry, e in Acacia, Frassino, Ciliegio Selvatico e Pero che fin dal 1952 accompagnano nel lento e naturale invecchiamento le preziose grappe e acquaviti Nonino. C’è inoltre una visita esclusiva che si svolge solo una volta al mese e su prenotazione. Stiamo parlando della possibilità di entrare nelle cantine invecchiamento e assaggiare le esclusive grappe e acquaviti Riserva. 
Da non perdere l’occasione di soggiornare in una delle sette camere a disposizione degli ospiti del Borgo della distilleria, che si compone di sette edifici risalenti ai primi del Novecento.

Kilchoman – Islay (Scozia)

L’isola di Islay offre una vasta scelta di distillerie scozzesi da visitare. Noi vi proponiamo Kilchoman, la Farm Distillery fondata nel 2005 da Antony Wills e famiglia, l’unica distilleria a gestione familiare dove l’orzo viene coltivato nei propri terreni per essere poi distillato.
La fattoria dista solo poche centinaia di metri da Machir Bay, la costa di Islay più esposta verso l’Oceano Atlantico. Qui l’oceano genera un flusso di correnti intenso verso terra e verso la distilleria, contribuendo alla formazione del tipico carattere marino e salino dei whisky Kilchoman.


distilleria Kilchoman Islay
La distilleria e fattoria Kilchoman, l’unica nell’isola di Islay a gestione familiare – credits Kilchoman

I visitatori possono scegliere diversi tour in base alle proprie esigenze ed interessi. Questi durano da un minimo di un’ora al massimo di due, e garantiscono l’esperienza di vedere, toccare, annusare e assaggiare ogni parte del processo di produzione del whisky, dall’orzo all’imbottigliamento. Le visite illustrano tutte le fasi di produzione della distilleria lasciando spazio anche alla degustazione. Tra i tour proposti quello in Land Rover della fattoria e dei dintorni con visita ai campi di orzo e alla banca di torba. Oppure la degustazione di 4 whisky direttamente sulle rive di Machir Bay.

Distilleria Poli – Veneto (Italia)

Nel cuore del Veneto, vicino Bassano del Grappa, sorge la distilleria artigianale Poli, fondata nel 1898 da GioBatta Poli. Qui convivono distillato di vinaccia, distillato di vino, di uva e di ginepro, oltre a una gamma di liquori e un amaro. Protagonista di questa storia familiare ma anche nazionale è il bellissimo alambicco Poli, comparso nel 2015 nella fiction Rai scritta da Cristina Comencini e diretta da Riccardo Milan che racconta le vicende di una famiglia di distillatori.
Lo scorso anno in casa Poli si è festeggiato un doppio anniversario. Nel 2023 la storica distilleria di Schiavon ha compiuto 125 anni e da trent’anni il Poli Museo della Grappa è un punto di attrazione per lo spiriturismo in Veneto, la regione più rinomata per la produzione dell’acquavite di vinaccia.


distilleria Poli grappa
Distilleria Poli a Schiavon, Vicenza – credits Distilleria Poli

I due musei – uno accanto alla distilleria e l’altro situato nel centro di Bassano del Grappa di fronte al famoso Ponte Vecchio – sono entrati recentemente a far parte di Google Arts & Culture, il sistema che permette di visitare in modo virtuale i luoghi di interesse storico e artistico collegandosi da tutto il mondo. Una soluzione innovativa per conoscere un luogo che va visitato di persona così da vivere appieno l’emozione della degustazione dei prodotti Poli e del tour nella distilleria veneta che ha fatto della famiglia, dell’artigianalità e della cultura le sue colonne portanti.

Lettrice appassionata, esperta ricercatrice di refusi. Inizio a lavorare giovanissima per la cronaca locale. Amo Roma, la mia città, credendo certi giorni di esser corrisposta. Grande appassionata di piante, caffè e ricerca delle fonti. Dopo un periodo di pausa torno a calcare le tastiere, per la redazione di Spirito Autoctono. Adoro il Gin Tonic separato - Gin da un parte, tonica dall’altra - e recentemente ho anche fatto pace con gli Amari

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