Il ristorante torinese Bifrò, Ampolla nel Piatto e Special Award 2024 per Spirito Autoctono, sale in 37^ posizione nella World’s 101 Best Steak Restaurant
Si trova a Torino uno dei migliori ristoranti di carne al mondo. Parliamo di Bifrò, punto di riferimento per la lavorazione e la cottura delle bistecche alla griglia, ormai non solo in Italia. Per l’Ampolla nel Piatto e Special Award Carta Distillati d’Italia – per Spirito Autoctono La Guida 2024 -, un’altro riconoscimento, nazionale e internazionale.
Il World 101 Best Steak Restaurant – che solo lo scorso anno aveva creduto nel progetto di Roberto Pintadu inserendo Bifrò alla 78° posizione dei migliori 101 steak house al mondo – ha annunciato in queste ore la classifica 2024. Con Bifrò che salta 41 posizioni e conquista il 37° posto.
“Siamo nel circuito nazionale già da tempo – commenta Roberto Pintadu, classe ’74 anima sarda ma torinese di adozione che insieme alla moglie Laura Lattore gestisce il ristorante Bifrò. “Entrare però nei circuiti internazionali in questo modo ci da una carica in più!”
Il regno della carne sotto la Mole
Un orgoglio per tutto lo staff ma anche per l’intera città di Torino. Tra i 7 italiani presenti in classifica, Bifrò è l’unico piemontese. Un traguardo importante per il ristorante del quartiere di San Salvario – premiato quest’anno con l’Ampolla nel Piatto di Spirito Autoctono. Dove però alcuni vedrebbero allori in cui accomodarsi, Roberto è chiaro: “È solo l’inizio. Si lavora per migliorare e salire ancora di posizione”.
Secondo la scheda del World 101 Best Steak Restaurant, Bifrò “si distingue per i suoi piatti innovativi, l’atmosfera calda e l’impegno nel mettere in mostra i ricchi sapori della regione”. Ma non solo.
Per essere inseriti nella classifica dei 101 migliori ristoranti di carne al mondo, gli Ambassador internazionali che visitano i locali in incognito valutano anche l’eccellenza e la stagionalità degli ingredienti, la carta dei vini e quella dei distillati, la qualità del servizio e la selezioni delle carni e dei tagli. Senza trascurare l’efficienza delle prenotazioni e il design del locale.
Il risultato di un lungo lavoro
Roberto è consapevole del percorso che lo ha portato nella classifica internazionale. “Stiamo raccogliendo i frutti di 10 anni di sacrifici e studio. Il nostro è un settore che ultimamente viene considerato di moda. La moda può portare semmai la cucina all’estremismo. Qui invece lavoriamo duramente ad un processo che punta a maturare la carne, migliorandola”.
La Frollatura è un processo chimico-fisico naturale di maturazione della carne che ha l’obbiettivo di migliorarne le caratteristiche organolettiche e gustative, la consistenza e la digeribilità.
“Gli studi approfonditi sono iniziati nel 2015. Dopo dieci anni posso confermare che il lavoro che sta dietro la frollatura e la maturazione della carne è un processo profondo che richiede un impegno continuo. Da noi convive la ricerca tecnologica per quanto riguarda le migliori tecniche di maturazione. E’ la manualità e la gestione primordiale della carne però quello che noi portiamo sulla griglia”.
FIORENTINA, SPIRITS E LIBERTÀ
di Marco Zucchetti
Tra tutti i ristoranti del mondo presenti nella World Best Steak, sono 7 gli italiani presenti. In sesta posizione c’è “I Due Cippi” di Saturnia nel grossetano, seguita da “Regina Bistecca” a Firenze e “La Braseria” a Osio Sotto vicino Bergamo, rispettivamente al 19° e 29° posto. Presenti anche “Trattoria dell’Oste” a Firenze e le due milanesi “Asina Luna” e “Varrone”.
Roberto lo abbiamo contattato mentre andava a lavoro “dalla brigata che ha reso possibile tutto questo” ci tiene a sottolineare. “La nostra squadra è composta da 12 persone: sette in sala più mia moglie Laura, mentre in cucina siamo in cinque, me compreso. Dobbiamo tutto a questo gruppo, compatto e professionale dove ognuno porta la propria competenza. I riconoscimenti, come in questi casi, partono dalle persone e tornano a loro. Questo posso dirlo con certezza”.