Recenti indagini inquadrano l’amore crescente per la grappa da parte dei Millennials e della Gen Z. I risultati delle analisi
Quando si parla di grappa si pensa immediatamente al distillato italiano per eccellenza. “Figlio” di una tradizione nella produzione di vino tramandata nei secoli dei secoli, ma come si stanno evolvendo i consumi? E quali sono i nuovi target di consumatori di riferimento? Ecco alcuni dei risultati delle più recenti indagini:
GRAPPA, TRA STORIA E CONTEMPORANEITA’
Fonti storiche come il trattato “De Conficienda Aqua Vitae” del medico Michele Savonarola da Padova, attestano l’impiego dell’acquavite a scopo medico già nel XVI secolo.
Un dato significativo arriva invece dalla Prima Guerra Mondiale, periodo durante il quale gli alpini consumavano il distillato per sopportare le fatiche dei combattimenti.
La svolta però arriva nel secondo dopoguerra quando la grappa, considerata solo un prodotto curativo, inizia ad essere vista come un momento di piacere da associare al tempo libero. Anche tra le classi più agiate.
IL SUCCESSO CONTEMPORANEO
Oggi però il consumo (e la conoscenza) della grappa sono diventati virali tra giovani e giovanissimi grazie ai social network.
In particolare su TikTok, i dati parlano di oltre 46 milioni di visualizzazioni di video dedicati, mentre su Instagram sono 360mila i contenuti pubblicati con l’hashtag #grappa.
Numeri che confermano la tendenza a un consumo della grappa sempre più giovane, compreso in un range tra i 18 e 25 anni.
LA PROVENZIENZA DEI #GRAPPALOVERS
Stando ai dati relativi al 2023 diGoogle Trends, il Trentino Alto-Adige si aggiudica la prima posizione in qualità di regione con il più alto tasso di ricerce della parola “grappa” sul motore di ricerca. Seguono il Veneto (2°) e il Friuli-Venezia Giulia (3°).
Un podio che s’inserisce in un contesto in cui la grappa è molto diffusa e apprezzata anche all’estero con una crescita di esportazioni del 32% tra il 2019 e il 2022 per un totale di 60 milioni di euro. È quanto emerge da un approfondimento condotto da Espresso Communication per Mavolo Beverages, realtà specializzata nell’importazione e nella distribuzione di champagne, spirits e distillati.
Con fantasia e creatività, si possono creare moltissimi cocktail a base di questo prodotto, ormai sempre più nelle grazie degli italiani e sui palati dei più giovani”.
In questo senso, è interessante anche un recente report elaborato da AssoDistil, secondo cui la grappa viene consumata dal 30% degli italiani tra i 18 e i 65 anni, soprattutto al di fuori delle mura domestiche (37%) e dai più giovani che costituiscono il 43% dei consumatori “away from home”.
E non è tutto: da un’indagine del 2021 a cura di Nomisma è emerso che, sebbene solo il 3% dei consumatori abbia sperimentato cocktail a base di grappa, nel 35% dei soggetti interessati a provarli rientrano soprattutto i giovani. Infine, il 9% dei consumatori ha acquistato grappa online con valori superiori tra le generazioni più giovani, ovvero Gen Z e Millennials.
GRAPPA IN CRESCITA TRA I MILLENNIALS, SIA A CASA CHE AL RISTORANTE
Da una parte, infatti, il 40% dei connazionali vede le tradizioni come “un’antica usanza che viene tramandata di generazione in generazione e che non va toccata perché rappresenta la propria storia personale o quella della famiglia”, come mangiare un piatto legato ai ricordi (14,3%) oppure l’uovo di cioccolato a Pasqua (14,8%).
MILLENNIALS, GRAPPA DISTILLATO DELLE FESTE
Di Andrea Guolo
Dall’altra c’è invece chi le considera “un elemento del passato che viene rinnovato e adeguato ai nostri tempi” (23,4% con picchi tra gli uomini Millennials) o ancora come un momento “nuovo” da creare con amici e familiari e da ripetere (15%, Millennials in testa). Tra i riti che resistono ancora oggi in tutto il paese ci sono quelli legati alla convivialità a tavola.
Il piacere dello stare a tavola in compagnia, nonostante la vita frenetica che caratterizza i nostri tempi, resta infatti un rito irrinunciabile per gli italiani: 1 italiano su 4 tiene viva la tradizione del pranzo domenicale, in compagnia di amici o familiari e/o di un piatto legato alla propria storia personale, e più di 1 su 10 resta per ore a chiacchierare dopo il pasto.
QUESTIONE DI CONVIVIALIT
QUESTIONE DI CONVIVIALITÀ
La convivialità resta inoltre associata, per quasi 4 intervistati su 10, alla compagnia di un buon distillato come la grappa, da consumare a fine pasto. A indagare il rapporto degli Italiani con le tradizioni e i loro riti, ponendo particolare attenzione a quelli legati alla tavola e al consumo di Grappa, è l’indagine di AstraRicerche per Grappa Libarna – brand di Gruppo Montenegro iscritto nel Registro Speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale – su oltre 1.000 connazionali tra i 35 e i 75 anni.
L’indagine ha confermato che il tradizionale consumo tra le mura domestiche resta in cima alle preferenze di 7 italiani su 10 ma continua a crescere il fuori casa al ristorante (27,6%) e nei locali (22,3%).